Anief: urge norma che agevoli i trasferimenti delle vittime di abusi all’interno della stessa amministrazione pubblica

Wooden judge or auction gavel, a small house and books. 3d illustration

Attualmente, invece, per chi subisce abusi è prevista solo la precedenza nel caso si partecipi alla mobilità per cambiare comparto. La strada è stata tracciata dal Presidente Sergio Mattarella, che proprio oggi ha chiesto pubblicamente di “favorire le condizioni migliori per superare” il fenomeno che non si attenua “soprattutto negli ambienti – come quello lavorativo – dove risulta più difficile”. Marcello Pacifico (Anief-Cisal) ricorda che il sindacato ha inserito nella propria piattaforma programmatica un punto specifico sulle donne insegnanti, amministrative, tecniche, collaboratrici scolastiche e Dsga, perché possano godere di una precedenza ad hoc nell’assegnazione dei trasferimenti, delle utilizzazioni e delle assegnazioni provvisorie.

 

 

Si svolge oggi la Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, indetta dall’Onu per sensibilizzare su un fenomeno preoccupante e che non si attenua nemmeno nelle società più emancipate. Solo in Italia, la polizia ha contato 32 femminicidi nei primi nove mesi del 2018. Oggi il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, ha detto che “nel nostro Paese il fenomeno della violenza sulle donne è ancora tragicamente alto e la sua denuncia ancora troppo reticente. Si devono, quindi, favorire le condizioni migliori per superare questo ulteriore ostacolo soprattutto negli ambienti – come quello lavorativo – dove risulta più difficile”.

 

Secondo Anief le parole del presidente della Repubblica sono certamente più condivisibili: ben vengano le manifestazioni, le prese di coscienza e le condivisioni di idee, ma serve, parallelamente, approvare nuove norme che sostengano e aiutino le donne vittima di violenza. Ad iniziare dal mondo del lavoro, dove invece le donne che subiscono maltrattamenti non sono ancora adeguatamente tutelate nello spostarsi in una sede professionale per loro più sicura, al fine di prevenire ulteriori aggressioni.

 

Per tutte le lavoratrici del pubblico impiego, dallo scorso anno è stata introdotta una norma che permette alle donne vittime di violenza di potersi spostare, in modo agevolato, in un’altra amministrazione. Ma tale facoltà non è prevista all’interno dello stesso comparto. Nella scuola, ad esempio, durante la scorsa primavera è stato introdotto il congedo per le donne vittime di violenza: la lavoratrice può scegliere di fruire del congedo su base oraria o per l’intera giornata. Se decide di fruire su base oraria, questo avviene in misura pari alla metà dell’orario medio giornaliero del mese immediatamente precedente a quello in cui ha inizio il congedo.

 

“Il nostro sindacato – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal – ha fatto da tramite perché si emendasse la stessa Legge di Stabilità con un provvedimento di allargamento dei diritti delle donne che subiscono abusi. L’obiettivo, che Anief ha inserito nella propria piattaforma programmatica, prevede che le donne insegnanti, amministrative, tecniche, collaboratrici scolastiche e Dsga possano godere di una precedenza ad hoc nell’assegnazione della mobilità”.

 

“Tale disposizione normativa – continua il sindacalista autonomo – dovrebbe valere non solo per le richieste di trasferimento, ma anche per altre domande di spostamento di sede, come le utilizzazioni e le assegnazioni provvisorie, in modo da poterne beneficiare su tutti i posti previsti dall’organico a livello provinciale, regionale e nazionale. Crediamo molto in questa disposizione normativa e lo chiederemo con forza appena saremo convocati dall’amministrazione al tavolo per il rinnovo del contratto di mobilità relativo all’anno scolastico 2019/2020”, conclude Pacifico.