Disoccupazione al top dal 1999, quasi 3 milioni senza lavoro

Sempre più disoccupati e sempre meno occupati in Italia mentre aumenta il divario dei livelli di disoccupazione tra i vari Stati europei: questo il quadro tracciato dall’Istat e da Eurostat. A dicembre infatti, rileva l’istituto, il tasso di disoccupazione è salito all’11,2%, livello massimo dal 1999, mentre calano gli occupati dello 0,5% rispetto a novembre e dell’1,2% rispetto a un anno prima. Unica nota positiva, il lieve calo della disoccupazione giovanile. Il tasso di disoccupazione è risultato in aumento di 0,1 punti percentuali rispetto a novembre e di 1,8 punti nei dodici mesi. Il numero di disoccupati, pari a 2 milioni 875 mila, registra un lieve aumento (+4 mila) rispetto a novembre. Su base annua la disoccupazione cresce del 19,7% (+474 mila unità), l’aumento interessa sia la componente maschile sia quella femminile. Il tasso di disoccupazione maschile, pari al 10,6%, cresce di 0,1 punti percentuali rispetto a novembre e di 1,9 punti nei dodici mesi; quello femminile, pari al 12,1%, resta invariato rispetto al mese precedente e aumenta di 1,6 punti rispetto a dicembre 2011. Il numero di inattivi aumenta nel confronto congiunturale per effetto della crescita sia della componente maschile (+0,4%) sia di quella femminile (+0,7%). Su base annua si osserva un calo dell’inattivita’ sia tra gli uomini (-1,9%) sia tra le donne (-1,8%). Tornando invece all’occupazione, quella maschile cala dello 0,3% in termini congiunturali e dell’1,6% su base annua. L’occupazione femminile si riduce dello 0,6% rispetto al mese precedente e dello 0,7% nei dodici mesi. Unica nota lieta, il lieve calo del tasso di disoccupazione giovanile passato dal 36,8% di novembre al 36,6% di dicembre. Il tasso di disoccupazione dei 15-24enni ovvero l’incidenza dei disoccupati sul totale di quelli occupati o in cerca, e’ in calo di 0,2 punti percentuali rispetto al mese precedente e in aumento di 4,9 punti nel confronto tendenziale. In questa fascia di eta’ le persone in cerca di lavoro sono 606 mila e rappresentano il 10,0% della popolazione. Ad aggravare il quadro anche i dati diffusi da Eurostat che evidenziano una divergenza record dei livelli di disoccupazione tra i vari stati membri. Secondo la Cisl e’ urgente sbloccare ammortizzatori in deroga. "I dati sarebbero ancora piu’ allarmanti – spiega il segretario confederale Luigi Sbarra – senza l’azione degli ammortizzatori sociali". Per Guglielmo Loy, segretario confederale della Uil, il prossimo governo deve pensare allo sviluppo per creare posti di lavoro. Per il Codacons i dati Istat "sono la dimostrazione che i miliardi finora investiti per aiutare le imprese fin dal decreto Salva Italia, sotto forma di riduzioni di Irap e di aiuti alla crescita economica (Ace), non sono serviti a nulla".