Terremoto, danni per 5 mld. A rischio 13 mila posti lavoro

Si aggiorna il numero delle vittime e anche dei danni per il terremoto dell’Emilia Romagna. I morti accertati sono 17, 15 mila gli sfollati, mentre i danni del sisma sarebbero pari a quasi 5 miliardi, di cui 3,2 – annota il Sole 24 ore a pagina 8 – nei cinque comparti produttivi principali. "L’area colpita – dice il vicepresidente di Confindustria Gaetano Maccaferri – rappresenta circa il 10% del Pil della regione, l’1% del pil nazionale, ovvero 15 miliardi di output, con un export superiore al 35%". Sono almeno 500 gli stabilimenti danneggiati, 12-13 mila i posti di lavoro a rischio sui 60 mila complessivi dell’area. E proprio sul crollo negli stabilimenti si sta concentrando l’attività della magistratura. "Le indagini affidate ai sostituti Maria Angela Sighicelli e Luca Guerzoni ipotizzano l’omicidio colposo plurimo, le lesioni personale colpose e la violazione delle norme edilizie" scrive Nino Cirillo a pagina 2 del Messaggero che annota come "a queste ipotesi possa aggiungersi o sovrapporsi anche quello di disastro colposo" mentre la procura"smentisce che vi siano indagati". Intanto ieri il governo ha varato le misure finanziare l´emergenza terremoto attraverso l’aumento dell’accisa di due centesimi sulla benzina e l’utilizzo del "tesoretto" recuperato dalla spending review: risorse per 2,5 miliardi. Di questi 500 milioni arriveranno dall´aumento di due centesimi dell´accisa sui carburanti, che termina il 31 dicembre, mentre un miliardo per il 2013 e un altro per il 2014 dalla spending review. Il sottosegretario alla presidenza del consiglio Antonio Catricalà non ha escluso un aumento dell´Iva in ottobre, "visto che proprio i 4,2 miliardi che il governo conta di recuperare dalla revisione della spesa pubblica dovrebbero servire a sterilizzare il rialzo dell´imposta – scrive Valentina Conte a pagina 4 di Repubblica. Sul fronte benzina, intanto, il ministro Passera si appella ai petrolieri perchè riducano il prezzo industriale del carburante, evitando di trasferire alla pompa il rincaro delle accise. Il pacchetto "terremoto", varato ieri dal Consiglio dei Ministri, prevede l´erogazione di contributi a fondo perduto per la ricostruzione e riparazione di case e scuole danneggiate dal sisma e il ripristino dei servizi pubblici. Ma anche indennizzi alle imprese e interventi su beni artistici e culturali, oltre che misure ad hoc per rimettere in moto l´economia bastonata delle zone terremotate, sotto forma di credito agevolato e fondi di rotazione. Nel frattempo, vengono sospesi sfratti, rate di mutuo, versamenti di tributi e tasse statali e locali, come Irpef, Ires, Iva, Irap, addizionali. Acconto Imu di giugno compreso. Mentre i Comuni interessati potranno derogare dal Patto di Stabilita’ e spendere per la ricostruzione". Una misura quest’ultima che – annota Roberto Bagnoli a pagina 11 del Corriere della Sera – dovrebbe valere circa 2 miliardi di euro Ma e’ una cifra ipotetica, valutata sul calcolo provvisorio dei danni alle imprese e al tessuto sociale e produttivo delle zone danneggiate dal sisma. E al netto degli aumenti varati per la benzina e delle misure fiscali. Infatti il comunicato del governo parla di un ‘limite definito’ di sforamento senza quantificarlo. Resta comunque importante il fatto ‘politico’: il governo dei tecnici e del rigore per la prima volta accoglie l’idea di aprire un varco nella possibilita’ di sforare la spesa, anche se sotto la pressione dell’emergenza. ‘Di fronte alla drammaticita’ degli eventi il governo si e’ immediatamente impegnato ú ha spiegato il ministro per gli Affari europei Enzo Moavero, appena tornato ieri sera da Bruxelles proprio per discutere di bilancio europeo ú per preparare il terreno in modo che nei territori colpiti si possano fare investimenti per la crescita al di fuori del patto’. La Commissione capira’ e dai partner e’ quasi scontato il via libera".