Liberalizzazioni: al Senato cammino difficile per il decreto

Si è lavorato anche ieri nella commissione Industria del Senato sul decreto liberalizzazioni del governo che dovrebbe approdare mercoledì nell’Aula di Palazzo Madama. Sono stati approvati 54 articoli. Su professioni, farmacie, tesoreria unica, taxi si attendono oggi il parere e il voto della commissione Bilancio. Tra gli articoli da approvare c’è quello della nuova Ici per gli stabili non adibiti a culto di proprietà della Chiesa cattolica. E’ intanto saltato l’obbligo del preventivo scritto per i professionisti, sale da 12 a 20 il numero dei Tribunali per le imprese, si prevede il supporto gratis dei notai per le Società a responsabilità limitata formate da giovani. Sul problema farmacie si punta ad averne una ogni 3500 abitanti. Pd e Pdl hanno presentato su questo punto propri emendamenti. Secondo l’opinione del governo, servono 5000 farmacie in più per garantire ricadute positive sui prezzi per i consumatori. Irrisolto invece il nodo dei parafarmacisti: si discute sull’eliminazione del vincolo dei 12.500 abitanti per i farmaci di fascia C. Per quanto riguarda i taxi, è finora confermata la norma che prevede che le licenze vengano concesse dai sindaci sulla base di direttive della nuova Autorita’ per i Trasporti che potra’ anche ricorrere al Tar se i Comuni non applicheranno la nuova norma. Si discute ancora sul ruolo dell’Autorita’ per l’Energia. Confermata la scelta dei conti correnti bancari gratis per chi percepisce fino a 1500 euro di pensione.
Il decreto liberalizzazioni e’ fermo ormai da un mese nelle commissioni del Senato. Se dovessero verificarsi altri intoppi procedurali, il governo potrebbe presentare un proprio maxi-emendamento e chiedere il voto di fiducia sul testo. Quest’ultima scelta potrebbe essere confermata in ogni caso per evitare nuovi emendamenti quando il decreto arrivera’ in Aula.
Continua intanto la trattativa tra governo e parti sociali sulla riforma del lavoro che prevede giovedi’ una nuova riunione. Fa discutere la classifica sui salari europei diffusa ieri da Eurostat dove quelli italiani figurano agli ultimi posti. L’Italia si piazza infatti in dodicesima posizione nell’area euro: dopo Irlanda, Grecia, Spagna e Cipro.
Commenta Elsa Fornero, ministro del Welfare: ‘In Italia abbiamo salari bassi e un costo del lavoro comparativamente elevato. Bisogna scardinare questa situazione, soprattutto aumentando la produttivita’ perche’ difficilmente bassi salari creano crescita’. I sindacati sostengono che i dati forniti da Eurostat confermano quanto segnalato piu’ volte da Cgil, Cisl e Uil. Il ministro Fornero torna a parlare della riforma del lavoro: ‘Noi siamo un governo tecnico e nessuno ci ha mai fatto un corso sui riti delle relazioni sindacali. Vorrei convincere le parti e gli italiani che ci sono molte cose da cambiare nel mercato del lavoro. E non perche’ ce lo chiedono Ocse o Fmi, ma perchè si sono create sacche di outsider che non stanno dentro’. Sull’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori e riforma degli ammortizzatori sociali, la responsabile del Welfare precisa che ‘il primo tema va affrontato in maniera laica, senza levate di scudi’ e che la riformulazione degli ammortizzatori ‘va fatta oggi ma sara’ attuata tra qualche anno, non ora che siamo in crisi’. Quanto all’occupazione, questione su cui insistono i sindacati, l’opinione del ministro e’ che ‘i cambiamenti di regole da soli non bastano anche se servono a creare condizioni meno sfavorevoli sul fronte degli investimenti’.
Prende posizione, nel corso di una intervista a Sky Tg24, anche Corrado Passera, ministro dello sviluppo economico: ‘Noi vogliamo modificare in meglio tante fasi del lavoro e bisogna fare di tutto per trovare un accordo con le parti. E’ chiaro che il governo alla fine ha la responsabilita’ di fare sintesi e superare le impasse ma l’accordo e’ l’obiettivo’.
Per quanto riguarda la tassazione degli immobili della Chiesa, il ministro ha spiegato che la decisione ‘e’ stata saggia, ragionevole, molto determinata, l’importante e’ che non si penalizzi il vero no profit nel rendere operativa questa decisione’. Sull’attività dei primi cento giorni di attività del governo di cui fa parte, il giudizio di Passera è positivo: ‘Monti ha fatto un miracolo di credibilità all’esterno, le strutture e i ministeri si sono messi a produrre cose di grandissima portata. Insieme al Parlamento abbiamo fatto passare una serie di cose che da tanto tempo si aspettavano e che tanti pensavano, soprattutto all’estero, che non avremmo mai potuto fare’. Il ministro si è espresso anche sull’assoluzione di Silvio Berlusconi a conclusione del processo Mills: ‘Non so valutare se questa sentenza può avere un effetto sulla politica. Certo, e questo non attiene alla specifica sentenza, è che quando in generale si arriva a una prescrizione è un fallimento, una delusione sia per il sistema di giustizia che per l’imputato. E’ una chiusura senza risultato’.