TETTAMANZI, NECESSARIO UN RINNOVAMENTO PROFONDO

Per affrontare la crisi è necessario un nuovo ‘Esodo’ al fine di dar vita a un rinnovamento profondo che ‘faccia del popolo di Dio una comunità di poveri e una comunità che vive un autentico culto spirituale, una comunità capace di esprimere una relazione nuova con gli stranieri e che rende ragione di una speranza rinnovata dal dono dello Spirito’. E’ un passaggio dell’omelia del cardinale Dionigi Tettamanzi, che oggi ha presieduto il pontificale dell’Epifania in Duomo alla presenza dell’arcivescovo di Milano, Angelo Scola. Tettamanzi ha quindi ricordato che il momento di crisi e travaglio che il mondo sta attraversando ‘è un periodo che deve essere valutato non solo in base al calo dei consumi e in forza esclusivamente della legge del mercato economico’ perchè essere poveri materialmente può diventare un’occasione ‘faticosa ma feconda per riscoprire che cosa significhi diventare poveri nello spirito e per renderci operosamente attenti all’immensa schiera dei poveri che noi stessi abbiamo creato a causa della nostra egoistica ricchezza’. La vera povertà di spirito, per Tettamanzi, deve portare ‘la nostra vita a diventare un sacrificio spirituale offerto a Dio giorno dopo giorno’. Oggi però, secondo il cardinale, si parla di povertà di spirito, così come di sobrietà, solo in relazione alla carenza di disponibilità di risorse economiche: ‘Abbiamo bisogno di scendere in profondità e di percepire come, senza la povertà di spirito non sia possibile un vero culto gradito a Dio perchè tale culto scaturisce da un cuore pronto a vivere con giustizia, disposto a porre alla base del proprio agire quotidiano la verità e il rispetto del diritto di tutti e di ciascuno, e dunque a vivere una relazione con gli altri intessuta di solidarietà e di dono di sè, di comunione e di condivisione’. Tettamanzi ha quindi ammonito a non farsi intimorire ‘se la cultura dominante non condivide i nostri valori morali e religiosi’ e soprattutto a non cercare protezione presso i potenti per difenderli. A questo proposito ha ricordato ‘il grido dei cristiani perseguitati’. ‘La persecuzione piu’ subdola e imbarazzante – ha detto – e’ quella che puo’ colpire il mondo occidentale: una persecuzione che non sparge sangue ma indurisce il cuore; non toglie la liberta’ con la forza ma la fa tacere con i piaceri; non fa soffrire la fame ma riempie il ventre di cibo procurato con l’ingiustizia e con la mancanza di condivisione’.
L’ex arcivescovo di Milano ha quindi sottolineato la necessita’ di una nuova relazione con gli stranieri per formare ‘un popolo solo che proviene sia dalla discendenza di Abramo sia dalle genti di tutta la terra, un popolo unico che partecipa alla gloria e alla promessa di Israele e che nasce dalla pace stipulata nel sangue della croce del signore Gesù’. In conclusione Tettamanzi si è rivolto alla citta’, citando Isaia: ‘Alzati, rivestiti di luce, perchè viene la tua luce, la gloria del Signore brilla sopra di te’.