SuoninCava non deve morire!

In genere attendo minimo un anno per dare i primi giudizi sull’operato di una nuova amministrazione cittadina, ma stavolta credo di poter fare un’eccezione, forse anche con termini piuttosto forti. A distanza di neanche due mesi dalle elezioni la nuova giunta di Apricena (Foggia) si è distinta nel peggio del peggio, a prescindere dai suoi colori politici, l’azzurro e il nero, nettamente opposti al rosso che aveva distinto Apricena per quasi settant’anni, tanto da essere stata una delle città più amate da Palmiro Togliatti, al quale è stato dedicato un viale nella recente “Zona 167” (dove la sottoscritta ha vissuto per ben diciotto anni). A parte i pessimi atteggiamenti goliardici che rendono il sindaco Antonio Potenza tutto tranne che un modello di riferimento verso i giovani come lui (classe 1982!), la giunta di stampo fascista e berlusconiano sta rendendo Apricena una delle città zimbello del Gargano e Tavoliere, e tutto questo in meno di due mesi. E dico fascisti e berlusconiani senza vergogna, perchè non basta formare una “lista civica” per nasconde le proprie simpatie di partito. L’ultima “genialata” è la soppressione di una delle manifestazioni musicali più amate e più attese dagli apricenesi e da tutto il Sud dopo la Notte della Taranta e il Carpino Folk Festival. Stiamo parlando di “Suoni in cava” (anzi, SuoninCava), una di quelle fonti di cultura in cui il lavoro dei cavamonti e la musica dei grandi artisti italiani e internazionali si stringono la mano per un’intera settimana suscitando l’ammirazione e lo stupore di tutta l’Italia, da Aosta fino a Otranto e Trapani, ma anche dall’isola dell’Asinara fino a Cagliari. Sembra che le principali motivazioni di un simile taglio siano da ricercarsi nel “risparmio” e nell’elevato “numero di autorizzazioni che occorrono”, anche se parte dell’opposizione ritiene si tratti di un atteggiamento di vendetta nei confronti delle due precedenti amministrazioni di “stampo comunista” che da dodici anni, insieme alla Regione Puglia e alla Provincia di Foggia, hanno finanziato l’evento. Nelle ultime ore sono sorte non poche polemiche da parte dell’opposizione e da parte degli stessi cittadini che vivevano l’estate attendendo un evento come Suoni in Cava che sarà “sostituito” da una serie di sagre popolaresche durante le quali i tronisti di Uomini e Donne e i concorrenti del Grande Fratello avranno l’occasione di scaldare gli animi dei giovani apricenesi accecati da una falsa realtà che è quella della TV spazzatura. Ma non è tutto. C’è chi è felice della soppressione dell’evento, giustificando la decisione in base al fatto che, come dice il nome stesso, si teneva in una cava, la cava Pizzicoli, La gioia di questa piccolissima parte di cittadini è, come ho detto prima, la location: non raggiungibile da tutti e… “piena di polvere” e dunque inaccessibile agli allergici. Evidentemente questa parte di cittadinanza non è a conoscenza del fatto che la cava Pizzicoli è stata ammirata e apprezzata da artisti nazionali e internazionali (alcuni nomi: Matteo Salvatore, James Senese, Lucio Dalla, Sud Sound System, Pino Daniele, Ivano Fossati, Sergio Cammariere, Modena City Ramblers, Bandabardò, Premiata Forneria Marconi, Kocani Orkestar, James Taylor Quartet…). Rientrare dalle cave pieni di polvere e con qualche starnuto è come tornare dal mare pieni di sabbia e sale. Inoltre vorrei far presente che quella delle cave non è polvere di amianto! Tutte le industrie della pietra conoscono l’inestimabile valore della Pietra di Apricena, di origine sedimentaria, usata per sculture, piastrelle e quant’altro; e mi piace ricordare che la nuova chiesa di San Giovanni Rotondo, inaugurata otto anni fa, è stata costruita quasi interamente in Pietra di Apricena (motivo per cui Renzo Piano è da qualche anno cittadino onorario apricenese). In conclusione, da buona apricenese che adorava questo evento, pur non avendo partecipato a tutte le edizioni, vorrei lanciare un messaggio al sindaco Potenza: è sicuro che sopprimere un evento che era sinonimo di pubblicità ad Apricena e alla nostra Pietra sarebbe una fonte di risparmio? È vero che, come diceva il suo amato Giulio Tremonti, con la cultura non si mangia, ma sfruttata nel modo giusto è in grado di rendere una piccola città piena di colori (tutti, sono solo rosso, azzurro e nero), vita, gioia e amicizia… si, perchè da eventi come questi che attirano giovani e adulti da tutta Italia, nascono anche delle amicizie intramontabili; e un evento del genere permette di rompere in maniera non popolaresca o goliardica la routine di un piccolo paese che, pur non superando i quindicimila abitanti, ha comunque tante risorse da fornire a chi ha la possibilità di visitarlo e viverlo, anche solo per una sera o una settimana. Ci pensi, non credo che un simile atteggiamento, che è anche privo di quel confronto che lei aveva tanto promesso in campagna elettorale, ci permetta di cambiare in meglio la nostra città. Per cui: ridateci Suoni in Cava!!!

Ilaria Del Fuoco