Il sogno è finito. La Spagna è ancora campione

Il sogno è finito a pochi passi dal traguardo. La Spagna ha battuto l’Italia per 4-0 laureandosi per la terza volta campione d’Europa e centrando lo storico traguardo di due Europei consecutivi inframezzati da un Mondiale, impresa mai riuscita a nessuno. Nella calda notte di Kiev si è fatta sentire la fatica accumulata nel corso del torneo e, complice anche un po’ di sfortuna, gli Azzurri non sono riusciti a chiudere nel migliore dei modi un Europeo fantastico sotto tanti punti di vista. Con la Spagna Prandelli ha optato per la stessa formazione messa in campo con la Germania, con la sola eccezione del rientrante Abate al posto di Balzaretti sulla destra. Confermato Chiellini sulla fascia sinistra. In avanti fiducia alla coppia Cassano-Balotelli. Del Bosque ha scelto ancora gli undici mandati in campo con l’Italia nella gara di esordio del torneo. Nelle ‘Furie rosse’ all’inizio nessun attaccante di ruolo, con Fabregas, Iniesta e Silva a fungere da incursori.
Squadre che nei primi minuti si sono studiate, consapevoli della posta in palio. E’ la Spagna che inizialmente ha preso il predominio del gioco e si e’ resa pericolosa con un’incursione di Xavi, che ha fatto venire i brividi ai tifosi italiani. E’ stato, purtroppo, solo il preludio del vantaggio. Al 14′ Fabregas ben lanciato da Iniesta se ne e’ andato sulla destra e ha centrato per Silva, che di testa ha messo alle spalle di Buffon. Partenza choc per gli azzurri. Al 21′ l’Italia ha perso anche Chiellini per un guaio muscolare, al suo posto Balzaretti. Gli spagnoli non hanno giocato solo di fioretto e hanno fatto valere anche una condizione fisica apparsa superiore. L’Italia ci ha provato con un’incursione di Cassano sventata da Casillas. Poco dopo e’ stato ancora il numero dieci azzurro ad impegnare Casillas dalla distanza. La Spagna e’ stata abile a ripartire in contropiede e a cinque minuti dalla fine del primo tempo ha raddoppiato con Jordi Alba, ben servito da Xavi. Un 2-0 gia’ letale in chiusura di tempo. Ad inizio ripresa Prandelli ha messo in campo Di Natale per Cassano e proprio Di Natale ha sfiorato la traversa con un colpo di testa dall’altezza del dischetto. Ancora Di Natale non e’ riuscito a sfruttare un pregevole assist di Montolivo e si e’ visto parare la sua conclusione da Casillas. Prandelli ha provato a cercare la manovra ragionata con l’ingresso di Thiago Motta, che pero’ si e’ fatto male dopo un paio di minuti lasciando l’Italia in dieci, visto che il suo era il terzo e ultimo cambio disponibile. La gara si e’ chiusa praticamente qui, con la Spagna che ha controllato le sfuriate di un’Italia ormai demoralizzata e che nel finale ha subito anche le reti di Torres e Mata. L’Europeo rimane per gli Azzurri un torneo stregato.
Finisce con le lacrime di tanti ragazzi che avevano sperato in un altro finale e gli applausi di Prandelli a tutto il gruppo. Spagna, in definitiva, sicuramente piu’ forte ma anche alla luce della partita del girone di qualificazione troppi 4 gol di scarto, pur avendo giocato buona parte della ripresa in 10. Bene Prandelli che ha saputo ricreare un gruppo ma e’ sembrato tornare con la memoria a Usa ’94 quando un’Italia logora, infortunata e stanchissima almeno si difese a oltranza col Brasile che prevalse solo ai rigori. Niente critiche ma forse qualche inizione di freschezza nella formazione iniziale ci avrebbe consentito di restare in gara piu’ a lungo. Sicuramente andra’ rivista la tempistica degli europei: tre giorni dopo 5 incontri per prepararsi ad una finale sono veramente pochi. Probabilmente non sarebbe cambiato l’esito del torneo ma il risultato si.