Conti economici 2024. Un Paese amministrato come un condominio. Occorrerebbe ben altro, a partire dall’Europa

Istat ha fatto conoscere i conti economici 2023-24 (1). Se ne ricava che siamo un Paese con un’economia ferma, galleggiante su glorie del passato e con un futuro misterioso.

Nel 2024 il Prodotto Interno Lordo (Pil) è a 0,7%, con un calo dello 0,3% rispetto al 2023. Siamo quindi meno ricchi e scambiamo e vendiamo meno al nostro interno, e spendiamo di più (10,1%) per gli interessi sui prestiti.

Nel 2024 il debito pubblico è in calo al 134,9%, rispetto all 135,3 dello scorso marzo. Caliamo un po’… sempre restando vicini ai 3mila miliardi.

Perla finale: la pressione fiscale  è cresciuta  a 42,5%, da 41,2% del 2023.

Se ne deduce che la nostra amministrazione centrale si comporta come quella di un condominio: gestione delle spese con ricavi sempre inferiori agli introiti. Con la differenza che, mentre i condomìni pareggiano i bilanci facendo pagare i condòmini, il nostro Stato, pur aumentando la pressione fiscale per avere maggiori introiti, continua a far crescere il debito pubblico. Certo, una crescita leggermente inferiore rispetto al 2023, ma sempre in crescita. Per capire, il debito pubblico italiano (134,9%) è più alto di Francia (116%), più del doppio della Germania (64%), nonché tra i più alti Ue dove la media è del 87,4%.

Crediamo che le attuali politiche economiche dovrebbero essere ben altri. Non perché l’attuale opposizione al governo proponga chissà che cosa e, quando questa opposizione era al governo (da sola o insieme a parte dell’attuale maggioranza) abbia fatto chissà che cosa…. ma crediamo ci debbano essere scelte economiche europee molto diverse. Il piano Draghi le ha indicate, ma la sua attuazione, dopo un anno, è all’11% e non crediamo che si schioderà molto da questa percentuale, anche grazie ai bastoni fra le ruote che il governo italiano frappone, in buona compagnia di qualcun altro.

 

1 – https://www.aduc.it/notizia/conti+economici+nazionali+anni+2023+2024+istat_141538.php

 

 

Vincenzo Donvito Maxia – presidente Aduc