
“Mi chiamo Giorgia, ho diciassette anni e sono nata e cresciuta a Sassari, dove risiedo tuttora. Le mie origini familiari affondano le radici anche in Liguria, dato che il mio cognome è di derivazione genovese.
Il mio percorso scolastico ha attraversato una fase di transizione significativa. Dopo aver frequentato il liceo artistico di Sassari, spinta dalla mia naturale inclinazione verso l’arte, ho dovuto affrontare alcune difficoltà di carattere relazionale e istituzionale che mi hanno portata a cambiare indirizzo. Attualmente frequento l’istituto Grazia Deledda, dove seguo il corso di ragioneria, trovando finalmente un ambiente più consono alle mie esigenze e un clima scolastico sereno che mi permette di esprimere al meglio le mie potenzialità”.
L’arte rappresenta il filo conduttore dell’esistenza di Giorgia, manifestandosi principalmente attraverso il disegno e la fotografia. Il disegno costituisce molto più di un semplice hobby: è un linguaggio intimo attraverso cui traduce emozioni, pensieri e percezioni in forme visive. I soggetti spaziano dai fiori, che rappresentano una costante nei suoi lavori per la loro capacità di incarnare bellezza e delicatezza, ai ritratti e agli schizzi spontanei che catturano istanti di vita quotidiana. Ogni opera diventa una pagina di un diario visivo personale, dove ogni tratto rivela aspetti del suo mondo interiore e del momento creativo che vive.
“La fotografia, pur essendo attualmente un interesse amatoriale a cui dedico particolare attenzione durante i mesi estivi, rappresenta un ambito in cui aspiro a sviluppare competenze più approfondite. Riconosco in questa disciplina un potenziale espressivo che vorrei esplorare con maggiore consapevolezza tecnica e artistica. Il mio orizzonte professionale è chiaramente delineato verso le forze dell’ordine, con l’ambizione di intraprendere una carriera nella polizia o nell’esercito. Pur consapevole delle sfide e della competitività che caratterizzano questi settori, mantengo una determinazione salda nel perseguire questo obiettivo, che rappresenta per me non solo una scelta professionale, ma anche un modo per contribuire attivamente al bene della comunità”.
Il rapporto con la natura rivela un aspetto particolare della sua personalità: “Nonostante viva in Sardegna, circondata dal mare, la mia affinità si orienta decisamente verso ambienti montani e boschivi. Questi luoghi mi offrono una dimensione di autenticità e tranquillità dove riesco a ritrovare me stessa e a ricaricare le energie creative”.
La formazione culturale di Giorgia si nutre di diverse passioni: è un’appassionata lettrice, con una predilezione per il genere giallo, e cinefila attenta, particolarmente attratta dal cinema d’epoca e dai capolavori in bianco e nero. Questa curiosità per il passato si estende anche alla musica, dove apprezza sia i classici italiani che quelli internazionali, trovando in queste sonorità una profondità emotiva che la musica contemporanea spesso non riesce a trasmettere.
L’impegno verso gli animali rappresenta un aspetto fondamentale del suo carattere. Oltre a prendersi cura di quelli domestici, dedica tempo e attenzioni agli animali randagi, considerando questa attività non solo un dovere morale ma anche una fonte di grande soddisfazione personale.
Giorgia la metamorfosi di una ragazza che sogna di fare la modella?
In realtà non penso di fare la modella, però l’esperienza di posare per un fotografo è stata molto interessante e mi ha portato a essere ingaggiata per un cortometraggio. All’inizio era più curiosità che un vero sogno – volevo capire cosa significasse stare davanti all’obiettivo. Quando ho pubblicato le foto su Instagram, sono stata contattata dal produttore del cortometraggio che aveva visto il mio profilo. Più che “metamorfosi” direi che è stata una scoperta: ho capito che mi piace esprimermi in modo artistico, che sia attraverso la fotografia o la recitazione. Non so ancora dove mi porterà, ma per ora mi sto divertendo a esplorare queste possibilità.
Cosa ti ha detto la mamma la prima volta che ha visto i tuoi lavori fotografici?
Mia mamma ha sempre assistito ai miei set e anche lei è rimasta sorpresa dei risultati. All’inizio credo fosse un po’ curiosa e forse anche preoccupata – è normale, sono sempre stata la sua bambina!
Quando ha visto le prime foto però si è resa conto che stava succedendo qualcosa di speciale. Mi sono fatta guidare dal fotografo Giuseppe Irranca, mi sono affidata completamente a lui, ma mia madre mi ha anche aiutata in quel frangente. È stato bello averla lì – mi dava sicurezza sapere che c’era qualcuno che mi conosce bene e che poteva consigliarmi.
Penso che vedere i risultati finali l’abbia davvero colpita. Ha capito che non era solo “giocare a fare le foto”, ma che c’era del potenziale vero.
E invece le raccomandazioni di papà?
Papà ha avuto il modo di essere tranquillo quando ha conosciuto Giuseppe di persona e ha visto come potevo esprimere le emozioni di fronte ad una camera e ad un lavoro fatto come si deve.
Ha notato come nelle foto ero davvero me stessa, senza filtri, naturale. Credo che vedere quella mia tranquillità e spontaneità abbia reso sereno anche lui – ha capito che non stavo forzando niente, ma che stavo semplicemente mostrando chi sono.
Quando un genitore vede che la figlia è a suo agio e che sta facendo qualcosa in modo autentico, penso che sia la cosa più importante per sentirsi tranquillo riguardo a tutto il progetto.
Tre particolari che possono racchiudere il tuo universo?
Trasparenza, onestà e lealtà. Sono i tre valori che per me contano davvero. Credo molto nell’amicizia quella vera, quella che non ha bisogno di maschere. Per me è fondamentale la verità – anche quando fa male, preferisco sempre sentirmi dire le cose come stanno piuttosto che essere presa in giro. E cerco di essere sempre sincera con le persone che contano per me, anche se a volte è difficile. Penso che quando sei trasparente e leale, attiri le persone giuste nella tua vita. Non ho tempo per le persone false o per chi dice una cosa e ne pensa un’altra. Preferisco avere poche amicizie vere che tante superficiali.
In cosa ti senti forte e dove dovresti migliorare per essere perfetta?
Sono diretta e determinata, credo che questa sia la mia forza – quando ho un obiettivo vado dritta per la mia strada. Però devo migliorare nella fiducia verso gli altri.
So che può sembrare contraddittorio con quello che ho detto prima sulla sincerità, ma per me è una questione di difesa. Ho imparato che non tutti meritano la mia fiducia fin da subito, e questo mi ha portata a essere un po’ chiusa all’inizio.
Però quando incontro persone davvero positive, che mi vogliono bene per quello che sono, allora cambio completamente. Con loro riesco a essere vulnerabile e ad aprirmi. È come se avessi un radar per capire chi vale la pena e chi no – e quando trovo quelli che valgono, allora do tutto me stessa.
Il lato più affascinante delle modelle?
Io credo che non sempre sia la bellezza apparente, ma quello che riesci a comunicare con le emozioni e i sentimenti. Certo, il portamento conta, sono anche oggettiva su questo, ma spesso l’interesse vero non si ferma alla superficie. Quello che mi affascina di più è quando una modella riesce a raccontare qualcosa con lo sguardo, quando trasmette personalità. Credo molto che essere “un tipo”, avere carattere, renda tutto più vantaggioso. Puoi essere la più bella del mondo, ma se non hai niente da dire, se non hai un’anima, alla fine risulti vuota. Le modelle che mi colpiscono di più sono quelle che hanno una storia da raccontare, che hanno qualcosa di unico che le distingue dalle altre.
E quello più cinico?
Il lato più cinico credo sia quando tutto si riduce solo all’apparenza e alla competizione. Quando vedi che alcune ragazze sono disposte a tutto pur di emergere, anche a calpestare le altre o a fingere di essere quello che non sono.
Mi dà fastidio anche quando l’industria sfrutta le insicurezze delle ragazze giovani, facendole sentire mai abbastanza belle, mai abbastanza magre, mai abbastanza perfette. È come se ti dicessero continuamente che devi cambiare qualcosa di te per essere accettata.
E poi c’è tutta quella falsità nei rapporti – persone che ti sorridono ma che in realtà sperano che tu fallisca, o che ti usano solo per i loro interessi. Quando tutto diventa una gara per chi è più bella invece che per chi ha più talento o personalità, allora perde completamente senso.
Per un servizio fotografico quanta pazienza occorre?
Tanta pazienza, ma non solo mia – anche quella del fotografo, specialmente quando non hai mai posato prima. All’inizio ero un po’ rigida, non sapevo come muovermi o dove guardare. Giuseppe (Irranca) mi ha dovuto spiegare tutto passo dopo passo – come tenere le mani, come inclinare la testa, come respirare per sembrare naturale. Può sembrare strano, ma anche respirare davanti alla macchina fotografica all’inizio non è scontato! Per questo bisogna farsi guidare completamente per riuscire a tirare fuori chi sono davvero. È un processo che richiede tempo – non puoi pretendere di essere perfetta al primo scatto. Il fotografo deve avere la pazienza di aspettare che tu ti sciolga, che trovi la tua dimensione, e tu devi avere la pazienza di sbagliare finché non trova la strada giusta.
Ci sono molti furbi dietro le quinte? Cosa non si deve mai fare con te?
Ce ne sono tanti di furbi e non posso e non voglio esprimermi troppo a riguardo perché si rischia di generalizzare. Quello che voglio dire è che è giusto essere sempre attente quando ti propongono servizi fotografici. È fondamentale che prima che succeda qualsiasi cosa tu ti senta tranquilla e sicura – se hai anche solo un dubbio, meglio dire di no. Fortunatamente non sono facile da convincere e so sempre a chi chiedere quando ricevo proposte. I miei genitori sono sempre coinvolti, o semplicemente a Giuseppe Irranca. E se qualcosa non mi convince o mi sembra strano, ne parlo subito con loro. È importante avere sempre qualcuno di fiducia che ti aiuti a valutare le situazioni, specialmente quando sei giovane come me.
Da questa esperienza cosa ti porti dentro?
Mi sono divertita molto e ho ottenuto delle immagini davvero belle di me. La cosa che mi ha colpito di più è che sono riuscita a tirare fuori espressioni che non credevo di avere, almeno non davanti a una macchina fotografica con un fotografo che ti punta sempre addosso. All’inizio sembrava tutto un po’ strano – essere osservata così attentamente, dover “performare” in qualche modo. Ma alla fine tutto è tornato chiaro: sono riuscita a essere semplicemente me stessa, e quello che ne è uscito mi è piaciuto davvero tanto. L’esperienza mi ha arricchito soprattutto di autostima. Vedere quelle foto mi ha fatto capire che posso esprimere molto più di quello che pensavo, e che quando sono a mio agio riesco a comunicare davvero chi sono.
Hai mai sognato di fare l’attrice?
No, non ho mai sognato di fare l’attrice. Ammetto di essere molto interessata all’arte in generale – mi piace tantissimo disegnare, lo faccio sempre – ma di recitare no, onestamente. È strano perché tutti pensano che se fai delle foto allora automaticamente vuoi fare l’attrice, ma per me sono due cose completamente diverse. Il disegno è la mia vera passione artistica, quella che mi rilassa e mi fa sentire davvero me stessa.
Poi, mai dire mai – magari un giorno cambierò idea! Ma per ora sono concentrata sugli studi e preferisco non pensare troppo in là. Un domani si vedrà cosa farò da grande e cosa voglio davvero. Adesso voglio solo godermi queste esperienze senza mettermi troppa pressione addosso.
Da meridionale a meridionale: chi sono le più belle d’Italia?
Le meridionali naturalmente! Dai scherzo! Non credo che le bellezze si limitino al luogo di nascita. È vero che ogni zona d’Italia ha le sue caratteristiche – noi meridionali magari abbiamo certi tratti mediterranei, le ragazze del nord hanno altri tipi di bellezza – ma secondo me in tutto il mondo ci sono bellezze con caratteristiche proprie e uniche. Quello che mi piace di più è proprio questa diversità. Ogni ragazza ha qualcosa di speciale che la rende bella a modo suo, che venga dal nord, dal sud o da qualsiasi parte del mondo. Sarebbe noioso se fossimo tutte uguali, no? La bellezza sta proprio nelle differenze e nella personalità che ognuna riesce a esprimere.
Che ricordo conserverai di questa intervista?
È stato davvero piacevole! A volte rispondere a certe domande ti costringe a conoscerti meglio per riuscire a trasferire quello che pensi agli altri – è come fare una profonda riflessione su te stessa. Non so cosa mi porterà questa intervista, non so chi la leggerà. Magari solo nella zona dove il vostro quotidiano ha più lettori – dalla Sardegna alla Sicilia abbiamo il mare di mezzo, ma internet avvicina tutti! Magari qualcuno troverà interessante sapere come la penso su certe cose, magari no… chissà! L’importante è che sono stata sincera e ho detto quello che penso davvero. Se anche solo una persona si riconosce in qualcosa che ho detto, o se qualche ragazza della mia età trova utili i miei consigli sulla prudenza nei servizi fotografici, allora ne è valsa la pena.