Papa Leone XIV: comunicazione etica, pacificatrice e responsabile

di Andrea Filloramo 

Papa Leone XIV, nel suo discorso fatto agli operatori dei media il 12 maggio 2025, nell’Aula Paolo VI, ha fatto un forte appello a una comunicazione etica, pacificatrice e responsabile, in linea con il suo stile pastorale, improntato alla pacatezza, alla vicinanza e all’ascolto.  

Il Pontefice ha esortato i giornalisti a “disarmare le parole” per contribuire a “disarmare la Terra”, e li ha invitato a respingere la “guerra delle parole e delle immagini” e a rifiutare così, quello che ha chiamato il “paradigma della guerra”.  

Ha sottolineato l’importanza di una comunicazione libera da pregiudizi, rancori, fanatismi e odio, capace di ascoltare e dare voce ai più deboli.  

Ha definito i lavoratori della comunicazione come coloro che sono «in prima linea nel narrare i conflitti e le speranze di pace», e li ha invitati a «scegliere con coraggio la strada di una comunicazione di pace» suggerendo loro un concreto codice di comportamento, da estendere ad ogni relazione sociale.  

Li ha, quindi, esortato «a purificare la comunicazione da ogni pregiudizio, rancore, fanatismo e odio»; a rinunciare a un linguaggio “muscolare” a favore di un approccio di ascolto e accoglienza; a ridurre lo scontro verbale nei media tradizionali e nei social network; a promuovere campagne di “media literacy”; a riconoscere e smontare messaggi violenti o disinformativi; a sviluppare codici etici basati sul principio di “non ostilità” verso il diverso. 

Il Papa ha ribadito la vicinanza della Chiesa «ai giornalisti incarcerati per aver cercato e raccontato la verità», chiedendone la liberazione. 

Con voce ferma, decisa e  autorevole,  ha fatto, poi, un appello esplicito ai belligeranti di due dei principali teatri di guerra attuali, cioè all’ Ucraina, per la quale i ha invocato “una pace autentica, giusta e duratura” e ha sollecitato i governi a trovare al più presto un accordo che ponga fine alle ostilità e a Gaza per la quale ha chiesto che “cessi immediatamente il fuoco” tra Israele e Hamas, definendo inaccettabile la continua escalation di violenza e sofferenza delle popolazioni civili. 

Per qualcuno l’appello papale a “disarmare” la comunicazione è stato percepito- essendo lui un americano- anche come una critica “indiretta” alle campagne aggressive e polarizzanti di Trump e un invito e un richiamo ai cattolici pro-Trump a uno stile più pacato e inclusivo, 

Il Papa, da quel che si sa, però, non è uno “che li manda a dire “. In ogni caso, il suo discorso è sicuramente da estendere a quanti si dicono cattolici o cristiani, che sono invitati a raffrontare la propria identità politica con l’invito alla pace, al rispetto reciproco e a contribuire attivamente a uno stile di dialogo che rispecchi non soltanto a parole il Vangelo. Ciò vale per tutti americani e non, dentro o fuori l’Aula Paolo VI dove si è svolto l’affollato incontro con gli operatori dei media accreditati  con la Santa Sede.