Grillo e il Ministero della Transizione Ecologica

Il nome è bello, non c’è che dire: Ministero della Transizione Ecologica.

Evoca trasformazioni epocali, il passaggio a una nuova società dove l’ambiente è al primo posto nel pensiero e nelle azioni degli umani.

Così Beppe Grillo, garante del M5S, ha inserito la proposta di istituzione del Ministero della Transizione Ecologica nella domanda agli iscritti penta stellati per l’adesione al governo Draghi.

Il risultato è noto: 59% favorevoli e 41 contrari.

C’è un piccolo particolare: il “Ministero” c’è già. Basterebbe collegarsi con il sito del Ministero dell’Ambiente per rendersene conto. Scorrendo, si arriva al “Dipartimento per la Transizione Ecologica e gli Investimenti Verdi”.

Il Dipartimento cura le competenze del Ministero in materia di economia circolare, contrasto ai cambiamenti climatici, efficientemente energetico, miglioramento della qualità dell’aria e sviluppo sostenibile, cooperazione internazionale ambientale, valutazione e autorizzazione ambientale e di risanamento ambientale.

Una curiosità: a capo del Dipartimento c’è il dott. Mariano Grillo, che non è parente di Beppe Grillo, ma forse lo ha ispirato.

In sostanza, basterebbe cambiare il nome del Ministero dell’Ambiente in quello di Transizione Ecologica, considerato che oltre al Dipartimento specifico, ce ne sono altri 9 che si occupano di ambiente in tutte le sue articolazioni. Insomma, sarà sufficiente cambiare l’intestazione della carta del Ministero.

Primo Mastrantoni, segretario Aduc