Contro i virus non servono gli antibiotici, per essere più forti davanti al Covid-19 puntare sulle vaccinazioni

Domani si celebra la Giornata europea sull’uso consapevole degli antibiotici, una questione di sanità pubblica che potrebbe passare in sordina durante la pandemia e che invece deve essere attenzionata, poiché va ad impattare fortemente sulla stessa fascia di popolazione a maggior rischio: le persone con malattie croniche e gli over 65.

Per questo si leva il monito di HappyAgeing-Alleanza Italiana per l’Invecchiamento Attivo, a parlare è Michele Conversano, presidente del Comitato Tecnico-Scientifico: “La pandemia sta mettendo in seria crisi il nostro sistema sanitario – dice – abbiamo difficoltà a fermare il virus, ma possiamo contenere lo sviluppo di altre problematiche che solitamente congestionano gli ospedali e indeboliscono gli anziani: l’influenza stagionale, lo pneumococco, i ricoveri per herpes zoster – che possono essere evitati con i vaccini a disposizione – e anche le lunghe ospedalizzazioni causate dal fenomeno dell’antibioticoresistenza. Usare troppo spesso o male gli antibiotici, soprattutto quando non servono – come in caso di infezioni virali – non è solo inutile, è estremamente pericoloso per la salute e dannoso per il sistema sanitario poiché richiede procedure più impegnative e degenze prolungate, che in questo momento poi sono assolutamente da evitare”.
Secondo i dati riportati dall’Istituto Superiore di Sanità, in Europa si registrano ogni anno 33mila decessi per infezioni causate da batteri resistenti agli antibiotici: oltre 10mila avvengono in Italia.

 

“Gli Over 65 e gli anziani con cronicità sono i soggetti più minacciati dalla pandemia – aggiunge Conversano – poiché non abbiamo un vaccino per proteggerli dobbiamo rafforzarli su altri fronti: bisogna puntare sulle quattro vaccinazioni raccomandate dal Ministero della Salute ed evitare che siano inermi, a causa dell’antibioticoresistenza, di fronte ad eventuali infezioni batteriche”. Un messaggio, quest’ultimo, che dovrebbe essere maggiormente veicolato attraverso campagne educative rivolte sia al personale sanitario che alla popolazione in generale, così come stabilito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nel 2015 e recepito successivamente dall’Unione europea e dall’Italia con il Piano Nazionale di Contrasto dell’Antimicrobico-Resistenza (PNCAR) 2017-2020. Ma questo è lo scopo anche della Settimana mondiale per la sensibilizzazione sull’uso consapevole degli antimicrobici che si svolge quest’anno dal 18 al 24 novembre.

“Raccomandiamo alcune semplici strategie da seguire – conclude Conversano – che possono aiutare anche a prevenire il fenomeno dell’antibioticoresistenza: innanzitutto un utilizzo prudente degli antibiotici che, ricordiamo, hanno efficacia nel trattamento e prevenzione di infezioni batteriche e poi l’attuazione di buone pratiche di controllo delle infezioni come l’igiene delle mani e l’utilizzo delle mascherine, fondamentali in questo periodo anche per combattere la diffusione del coronavirus. È opportuno, inoltre, ricorrere allo screening e all’isolamento dei pazienti infetti negli ospedali e promuovere lo sviluppo di nuovi farmaci che agiscono diversamente in quanto la resistenza agli antibiotici si sviluppa inevitabilmente nel tempo”. Indicazioni valide “#Oggipiùchemai”, come dice lo slogan della campagna informativa 2020/2021 di HappyAgeing.

Le richieste di puntare sulle vaccinazioni e sulle strategie attive di promozione e somministrazione non sono nuove per HappyAgeing, che le ha messe nero su bianco nel position paper presentato ad ottobre sulle “Vaccinazioni dell’adulto/anziano nella stagione 2020/2021“: un documento che contiene otto precise richieste, supportate da dati scientifici e bibliografici, indirizzate al Ministero, alle Regioni e alle ASL sull’organizzazione del sistema.