Quel sogno musicale della Band Deragli si chiama Zucchero Fornaciari

Lo sai fratello siamo nella merda
a proposito come ti va?

e quei bambini giocano alla guerra
dov’è questo Wonderful world?

Non ho più voglia di avere voglia
tutto questo è troppo anzi di più

e tu che aspetti sempre sulla soglia
dov’è questo Wonderful world?

Zucchero

La classe operaia va in concerto, suonando un basso, una chitarra, le tastiere e una batteria. Non sarà il Wonderful world ma per loro vale quanto una serata del festival di Sanremo. Sono musicisti da una vita, ma chi può dire che non abbiano fortuna che non abbaiano mai come i lupi alla luna? Già, una volta ancora chiediamo aiuto a Zucchero e alle sue canzoni. Sì perché è proprio Adelmo Fornaciari, noto anche con lo pseudonimo di Zucchero a indicare la rotta del loro viaggio.

Anche se per il momento nelle loro esibizioni dal vivo non ci sono riflettori, diretta tv, 80mila spettatori, autorità in platea: loro sono semplicemente Salvatore, Carmelo, Antonio, Samuele, Marcello e Medea. Un pianista, un direttore di macchina sui traghetti, tre studenti, uno strumentista di sala operatoria ecco a voi la band messinese Deragli.

Tecnicamente li definisce una parola molto bella: amatori della musica, che portano in scena i successi di Zucchero. La supponenza li qualifica invece come “dilettanti”, solo perché vanno in scena su palchi meno blasonati, in una sorta di festival di ventesima fila, vivono con i loro stipendi variabili e per andare a suonare hanno dovuto mettersi in proprio. Ma se vi capita di assistere alle loro esibizioni i Deragli sono tutt’altro che “Monsieur Nessuno“, sono dei bravissimi dilettanti a cui piace mettersi in gioco suonando e cantando per puro divertimento. 

Il loro repertorio musicale ha conquistato l’attenzione di IMG Press e dimostrato, definitivamente, che l’essere normali non è sinonimo di sfiga. Nella musica, nell’arte invece (quasi) tutto è ancora (per un po’) possibile. Qui, si respira trionfo.

Passare insieme soldati e spose
ballare piano in controluce
moltiplicare la nostra voce
per mano insieme soldati e spose.
Domenica, Domenica

 

Per incontrare i Deragli si va in piazza, al bar o in qualche locale che di solito riserva ai propri clienti cibo e buona musica. Arrivano in ordine sparso ma in scena tengono ritmo e ordine: ogni brano è un tributo al loro idolo; ogni nota è un invito a cantare insieme a loro. Si deraglia cob i Deragli. Messi da parte gli abiti quotidiani nelle serate si trasformano in stile Fornaciari: uno spettacolo nello spettacolo.

Sono nati tutti da queste parti. più o meno, anche se qualcuno come Salvatore ha girato il mondo suonando e cantando. I Deragli hanno storie semplici e sogni spezzati dalla rottura di un fidanzamento o di una promessa di un trattamento retributivo migliore, dalla necessità di un lavoro sicuro o dall’accettazione dei propri limiti. Detto fra noi, il talento patisce più degli altri gli stimoli dell’ambiente, anche perché è caricato di troppe attese e deve sottostare a regole e schemi rigidi dai quali si sente imbrigliato, e ai quali si ribella facendo di testa sua o attuando resistenze passive. E allora cavalca i tuoi limiti ed essi diventeranno la tua energia. Ma il tempo, qui, nel profondo Sud, non sarà mai più lo stesso. Ci sono eventi che fanno da spartiacque e a Messina la storia non è differente. Si canta, si suona, si sogna una opportunità concreta: qualcuno partirà, spesso saranno andate e ritorno veloci e amare, ma si potrà navigare sui ricordi.

Spero che ami
Dopo di noi
Spero ti ami
Un po’ di più
Spero che ami
Anche per me

Dopo di noi
Affitto qualcuno
Prendo un treno
E vado via
Da chi ho preso dopo te

 

Insomma amici miei, in palio c’è molto più del primo premio del Festival. C’è la sopravvivenza di quello che potremmo chiamare “il concerto musicale dal volto umano”. Note e sangue. Dopo, sarà quel che sarà, ma se questi vincono un biglietto per un Talent nazionale, allora vuol dire che davvero il paradiso esiste e si conquista suonando un basso, una chitarra, le tastiere e una batteria. E perché no, cantando Zucchero. 

Cadono giù stalle – stelle
Lacrima (il) tramonto
Gocce di luce dagli occhi
Nella notte cieca
àˆ qui che a casa mia ormai ritorno

C’incontreremo stasera
Menta e Rosmarino
Che ho preso a calci le notti
Per starti più vicino
Amor, d’amor sia l’amor perduto!!