Perché mentiamo e come smettere di farlo? Autostima, autoinganno e funzione sociale protettiva della menzogna

Perché mentiamo? Perché non siamo onesti nemmeno con noi stessi? E perché mentiamo agli altri? Quali sono le cause psicologiche che si nascondono dietro le bugie? Come riconoscere un bugiardo e come sapere se è pericoloso?

Gli esperti di Guidapsicologi.it, affermano che tutti mentiamo. Lo abbiamo fatto più volte in passato e continueremo a farlo in una certa misura anche in futuro. Le bugie, in dose adeguata, costituiscono un fattore protettivo per se stessi e offrono dei vantaggi. Le bugie hanno avuto un ruolo chiaro nella sopravvivenza della specie. Ma se diventano qualcosa di abituale, le conseguenze negative superano di gran lunga i vantaggi. Proprio per questo ci spiegano che è bene concentrarci sui vantaggi dell’essere onesti e ci danno alcuni consigli per smettere di mentire.

 

Perché mentiamo?

Possiamo anticipare che poiché le bugie hanno una funzione protettiva della nostra autostima, rendono difficile per gli altri (e per noi stessi) l’accesso a certe parti negative di noi stessi. Inoltre, ci facilitano il raggiungimento di obiettivi pratici e l’ottenimento di determinati vantaggi. E, non da meno, ci aiutano a evitare o sfuggire a situazioni che non vogliamo affrontare. Malgrado la menzogna presenti determinati vantaggi, dovrebbe essere chiaro a tutti che non si tratta di una strategia a lungo termine adeguata o funzionale. Inoltre, com’è ben noto: “le bugie hanno le gambe molto corte”. Se mentire diventa un’abitudine, le conseguenze negative supereranno di gran lunga i vantaggi. Pertanto, è conveniente scoprire come avanzare con successo nella vita, trovando un modo che sia più trasparente e autentico.

 

Perché non siamo onesti nemmeno con noi stessi

A questo punto è necessario spiegare il rapporto tra bugie e autostima. La mente cerca sempre di proteggerci, e spesso senza che ce ne rendiamo conto. Per proteggerci, la tattica migliore che ha a sua disposizione, è cercare di preservare intatta la nostra autostima. Pertanto, quando sente che qualcosa potrebbe danneggiarla, usa meccanismi di autodifesa, come le bugie. Possiamo intendere l’autostima come il sentimento (di affetto o di rifiuto) che accompagna la valutazione complessiva che facciamo di noi stessi. Immaginiamo quindi che una persona ci dica che siamo egoisti. Quello che ci si potrebbe aspettare è un umile riflesso della nostra mente per valutare se lo siamo davvero o no. D’altra parte, come abbiamo detto, scoprire che potremmo davvero essere egoisti danneggerebbe quella valutazione affettiva che abbiamo di noi stessi, la nostra autostima. E per evitarlo, la mente, molto rapidamente (così in fretta che non ce ne rendiamo nemmeno conto), copre quella possibilità con uno scenario irreale in cui non siamo affatto così. Un autoinganno a cui dobbiamo fare molta attenzione, e interrogarci: se non siamo consapevoli delle nostre imperfezioni, possiamo forse cambiarle? Qui abbiamo una grave conseguenza negativa delle bugie.

 

Perché mentiamo agli altri? Le cause psicologiche che si nascondono dietro le bugie.

Mentire su chi siamo o sulla vita che conduciamo ha una chiara funzione sociale protettiva. Mostrandoci in una versione migliorata di noi stessi, è più facile produrre negli altri sentimenti positivi, come ammirazione e simpatia. Questo accorcerebbe il nostro percorso quando si tratta di creare e mantenere relazioni con gli altri. A tutti noi piace piacere. Non c’è niente di più naturale e salutare di questo. Il problema è riuscire a mantenere quelle bugie a lungo termine. E che anche se lo facessimo, è molto più soddisfacente sapere che le persone che sono al nostro fianco perché attratte da chi siamo e non dal personaggio che interpretiamo. Nelle persone con bassa autostima, che hanno bisogno di sentirsi particolarmente amate e ammirate dagli altri, è più facile rintracciare il verificarsi di questo fenomeno, e che fingano di essere qualcuno che non sono.

 

Infine, le bugie possono anche aiutarci a raggiungere determinati obiettivi o ottenere cose da altri, oltre a evitare situazioni che non vogliamo affrontare. Alcuni esempi: il fatto di mentire in un colloquio di lavoro per accedere alla posizione, o di trovare una scusa per disdire un impegno preso. Sebbene questa operazione possa avere successo nel breve termine, è difficile mantenerla nel lungo periodo e produrrebbe anche emozioni secondarie che non esisterebbero senza la menzogna che le precede. Ad esempio, il senso di colpa per aver mentito o la paura che venga a galla la verità. Spesso  la menzogna non compensa.

 

Come riconoscere un bugiardo e come sapere se è pericoloso

Scoprire un bugiardo non è una scienza esatta. Possiamo trovare persone incapaci di mentire senza essere scoperte, perché i loro valori finiscono per boicottare la messa in scena. Altri, invece, mancano di grande rimorso ed empatia, e questo può rappresentare un grande vantaggio quando mentono per raggiungere i loro obiettivi egoistici. Anche in questi casi, ci sono alcuni trucchi guida per rilevare le bugie. Per quanto riguarda il linguaggio non verbale, è comune che queste persone rivolgano lo sguardo in alto a destra per creare uno scenario inventato, accedendo così all’emisfero creativo del cervello. Anche altri gesti sottili come ingoiare la saliva, prendersi un po’ di tempo per rispondere o non mantenere il contatto visivo forniscono indizi. È anche comune osservare determinati atteggiamenti tipici di quando i bugiardi sentono di essere stati presi in contropiede o si sentono sotto interrogatorio, come mettersi sulla difensiva o attaccare verbalmente. E, naturalmente, è possibile che le persone che mentono abitualmente non siano abituate all’uso dell’autocritica o a rivelare naturalmente aspetti negativi e criticabili di se stesse. Inoltre, sono soliti usare frasi con molti dettagli, alcuni non necessari. Cadono in contraddizioni e incongruenze, perché la memoria ha un limite quando si tratta di ricordare tutto ciò che hanno costruito. Se una storia è troppo perfetta, è probabile che non sia tutta vera. Chiedere loro di approfondire o porre domande può essere utile per eliminare i sospetti.

 

Infine, vi è il lato più estremo delle bugie. Ovvero quelle persone che non riescono a smettere di mentire. La mitomania è un termine usato in psichiatria per descrivere questa bugia compulsiva difficilmente controllabile dal soggetto. Ci sono poi alcune diagnosi, in cui bugie e autoinganni si trovano molto frequentemente e seriamente. Ad esempio, nel disturbo di personalità antisociale o narcisistico. Conviene stare a distanza con quelle persone che mentono eccessivamente, perché possono causarci molte sofferenze.

 

Si può smettere di mentire? Suggerimenti per imparare ad essere onesti e quali sono i vantaggi.

La risposta è sì. La terapia cognitivo-comportamentale ha dimostrato di essere efficace nel trattamento delle bugie. Sebbene a seconda della gravità e di altre variabili, il processo terapeutico può diventare complesso. L’aiuto psicologico a volte è essenziale. Il trattamento richiede un approccio globale. Ad esempio, lavorare con l’autostima, mettere in discussione il sistema di credenze della persona, allenarsi nelle abilità sociali, gestire le emozioni e la tolleranza alla frustrazione, nonché prendere decisioni non basate sull’ottenimento di risultati ma sui valori. La grande difficoltà è che le bugie spesso permettono alla persona di raggiungere i propri obiettivi. E quindi, lo incorpora come una strategia utile e tende a ripeterla. Tuttavia, a lungo termine, questo funzionamento porta molte conseguenze, sia pratiche che emotive, e fa entrare la persona in un circolo vizioso in cui è estremamente difficile smettere di mentire.

 

Alcuni consigli per non mentire sono:

  1. Scopri cosa c’è dietro alle tue bugie. Può essere utile approfittare del giorno in cui hai mentito per scrivere in un diario la tua riflessione su ciò che stavi cercando con la bugia. Ottenere qualcosa? Bisogno di approvazione?
  2. Lavora sulla tua autostima. Se hai fiducia in te stesso e ti piaci, niente ti impedisce di mostrarti come sei.
  3. Non fingere un sé ideale. Cerca di fare dei passi per diventare quella persona che desideri così tanto essere, piuttosto che mentire.
  4. Adottare sane convinzioni, per esempio: le imperfezioni ci rendono umani; tutti commettiamo errori; e tutti possono cambiare se vogliono.
  5. Prima di mentire, fermati un secondo per valutare le conseguenze che potrebbero verificarsi. A volte è meglio non dare una risposta che mentire.
  6. Mostrati in modo autentico. La vera autostima deriva dal circondarti di persone che ti amano per quello che sei, non per quello che dici di essere.
  7. Non aver paura di ricevere critiche. Le critiche ci aiutano ad evolvere. Gli altri saranno piacevolmente sorpresi nello scoprire che sei in grado di trarre benefici dai loro commenti.

Per concludere, ecco tre ragioni importanti per ridurre le bugie che tutti usiamo nella vita di tutti i giorni. In primo luogo, per sviluppare la nostra autostima nella sua versione più sana e pura. Secondo, per evitare le emozioni e le preoccupazioni negative che derivano dalla menzogna. E infine, perché le conseguenze del dire la verità (anche se criticata o rifiutata), sono molto più tollerabili e gestibili delle conseguenze dell’essere scoperti nella menzogna.