La voix humaine Giuseppe Grazioli porta all’Auditorium di Milano le note dell’opera francese

Venerdì 11 marzo 2022 ore 20.00

Domenica 13 marzo 2022 ore 16.00

Auditorium di Milano, Largo Mahler

Georges Bizet L’Arlésienne

Francis Poulenc La voix humaine

Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi

Alexandra Marcellier Soprano

Louise Brun Messa in scena

Giuseppe Grazioli Direttore

Giuseppe Grazioli dirige l’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi nel programma tutto francese di venerdì 11 (alle ore 20) e domenica 13 marzo (alle ore 16), che vede associate le musiche tratte da due opere d’oltralpe: l’ironica La voix humaine di Francis Poulenc e L’Arlésienne di Bizet, insieme al soprano Alexandra Marcellier. La messa in scena è firmata da Louise Brun.

Di rara esecuzione, La voix humaine di Francis Poulenc è tratta dal testo di Jean Cocteau, padre spirituale dell’innovativo “Gruppo dei Sei” di cui il compositore faceva parte. L’opera fu scritta nel 1958 e messa in scena per la prima volta il 6 febbraio 1959 dal soprano Denise Duval diretta da Georges Prêtre al Théâtre national de l’Opéra-Comique di Parigi.

Una donna da sola, sulla scena realizzata da Louise Brun, impegnata in una telefonata amorosa che è un crescendo di tensione, dal chiacchierare affettuoso a incomprensioni vieppiù laceranti, che portano il rapporto a spezzarsi, e con esso la telefonata, che si chiude con un affranto «je t’aime» della donna, la cui risposta è affidata all’orchestra con un accordo secco e definitivo.

Poulenc utilizza la forma della tragédie lyrique che alterna parti recitate a cantate e un linguaggio audace a innovativo. La sua costruzione musicale risulta quasi un tessuto continuo, modellato sul testo verbale, ben lontana da qualsivoglia forma “chiusa” canonicamente concepita. Una singola linea vocale (quella della protagonista, interpretata da Alexandra Marcellier) costituisce il totale dell’azione che si svolge in scena, alternando in maniera serrata il recitativo e l’arioso, con una netta preponderanza del declamato. Quando il tessuto musicale si fa più melodico e lirico, paradossalmente, è l’orchestra a condurre il discorso musicale, e non la linea del canto.

Ad affiancare questo capolavoro del teatro del Novecento, la Suite dall’Arlésienne di Bizet. Restiamo in Francia, ma è una Francia ben diversa. E’ la Francia di Bizet, che ambienta la sua opera nel mondo agreste della Camargue, teatro di una storia affascinante di amore e redenzione.

L’Arlésienne fu rappresentata per la prima volta nel 1872 a Parigi. Fu messa da parte dopo otto rappresentazioni complessive, ma il ritmo brillante e il tono popolaresco delle musiche di scena, all’interno delle quali Bizet impiegò anche melodie provenzali trasformate e riadattate al contesto musicale del momento, ottenne un clamoroso successo. Qui la musica descrive meravigliosamente gli stati d’animo e l’evoluzione dei personaggi della storia, in particolare del giovane contadino Federi e della seducente fanciulla di Arles di cui si innamora (appunto, l’Arlésienne). Quella che verrà proposto all’Auditorium di Milano è una selezione dalle due Suite che Bizet ha creato, sotto la direzione di Giuseppe Grazioli, direttore spesso ospite dell’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi, con cui intercorre un duraturo rapporto di reciproca stima e ammirazione.