Fabio Salamida – Storie tragicomiche di un’Italia al capolinea

Gli improbabili personaggi, i tanti vizi e le sbiadite virtù
del Paese più assurdo del mondo.

Un libro esilarante e amaro
per mettere alla berlina i “nuovi barbari”,
la Rete, il degrado sociale,
i piccoli grandi paradossi del tempo che viviamo.

Possono succedere cose strane, in una notte romana. Può succedere, per esempio, che un vecchio tram fuori servizio da molti anni torni a circolare per un’ultima corsa fuori programma. E può succedere che, attraversando i quartieri della capitale, quel vecchio tram raccolga, uno dopo l’altro, alcuni curiosi personaggi.

Come Maria Elena Bianchi, la bella scrittrice che sognava di raggiungere la gloria con le sue poesie, e invece si è trovata, come in un brutto sogno, a scalare le classifiche con un libro satirico dal titolo #RenziFaiSchifo.O come l’onorevole Sartini, che da tempo prova a combattere quella che per lui è una battaglia di civiltà: una legge che abolisca, finalmente e per sempre, il Molise. O, ancora, come la giovane Flaminia, che sospinta dal ‘vento del cambiamento’ è diventata sindaca di un piccolo Comune, combinando ogni genere di disastro – compreso dimenticarsi, nudo e ammanettato in cantina, il capo dei vigili urbani. C’è posto per tutti, sul misterioso tram notturno: sovranisti, populisti, complottisti, feticisti, ma anche persone che lottano per continuare a sognare, per potersi innamorare, per difendere i loro diritti. Dirigendo un coro di voci pirotecniche, Fabio Salamida racconta, senza vincoli con la cronaca, l’inverosimile tempo in cui viviamo, le nostre ossessioni – dalla politica al sesso, dal cibo ai social network –e, insieme, i desideri che nessuno di noi confesserebbe mai.

Fabio Salamida è nato a Napoli e vive a Roma, dove da anni racconta quello che accade nei palazzi del potere. Giornalista, si occupa di politica, attualità e comunicazione. Dal 2021 è la spalla radiofonica di Selvaggia Lucarelli ne Le mattine di Radio Capital. I suoi post irriverenti lo hanno reso uno dei più apprezzati fustigatori della nostra classe politica.