“C’era una volta il Gran Pavese Varietà…” evento speciale di Mangiacinema 2.1

Sabato 18 settembre a Salsomaggiore storica reunion tra Syusy Blady, Vito, i Gemelli Ruggeri e Patrizio Roversi (in videocollegamento). E consegna del Premio Mangiacinema Pop alla Blady e a Vito…

SALSOMAGGIORE TERME (PARMA) – Antesignani, controcorrente, innovativi. Nel 1982, nel circolo Arci “Cesare Pavese” della loro Bologna, Syusy Blady e Patrizio Roversi inaugurano il Gran Pavese Varietà, spettacolo surreale che farà scuola in Italia, differenziandosi, per originalità e vivacità, rispetto alle scuole romane e milanesi di satira e cabaret. Di lì a poco entrano nel gruppo anche Vito e i Gemelli Ruggeri (Luciano Manzalini ed Eraldo Turra). A distanza di 39 anni, a Mangiacinema 2.1 – Festa del cibo d’autore e del cinema goloso (in programma a Salsomaggiore Terme dal 15 al 19 e dal 24 al 26 settembre), si terrà una storica reunion che è l’Evento speciale del Festival ideato e diretto da Gianluigi Negri.
Sabato 18 settembre la serata d’onore “C’era una volta il Gran Pavese Varietà…” avrà come protagonisti Syusy Blady, Vito, i Gemelli Ruggeri e Patrizio Roversi (quest’ultimo in videocollegamento, essendo impegnato in quel weekend nelle riprese del suo nuovo programma televisivo).
Per celebrare golosamente l’evento, Angelo Pezzarossa della Nuova Pasticceria Lady di San Secondo (la migliore della provincia di Parma per “Gambero Rosso”) preparerà una speciale torta in onore dei cinque artisti bolognesi.

QUALCOSA DI COMPLETAMENTE DIVERSO 
“Il Gran Pavese Varietà – ricorda la Blady sul suo blog Nomadizziamoci – era uno spettacolo alto e basso, di varia umanità. Nel Gran Pavese c’era di tutto in tutti i campi: si spaziava in ogni tipo di abilità, dallo sport alla musica. La musica, per esempio, era un guazzabuglio di generi, dal rock al pop, dal liscio alla classica, dal jazz al demenziale… La sua forza stava proprio in questa diversità: diversità con elementi di assurdità e demenzialità. E con un’apertura inedita verso tutte le espressioni, di qualsiasi natura fossero”.

DAL “VARIETÀ DEL FUTURO” A FELLINI
Nel 1987 l’approdo in televisione con quello che Umberto Eco definì “Il varietà del futuro”: il Gran Pavese Varietà si impone su Italia 1 con “Lupo solitario”, condotto dalla Blady e Roversi, ed ideato con Antonio Ricci. L’anno successivo il caso “Matrjoska”, la trasmissione più discussa della televisione italiana: una sola puntata, mai andata in onda perché censurata. Un programma risorto qualche mese dopo, da quelle ceneri, come “L’araba fenice”.
Nel 1990, per il suo ultimo film, Federico Fellini li vuole tutti e cinque nel cast de “La voce della luna”, affidando alla Blady il ruolo femminile più importante di un’opera complessa (e in parte non capita), ma oggi di urgente e necessaria attualità.

I PREMI MANGIACINEMA POP A SYUSY BLADY E A VITO
Syusy Blady ha chiuso Mangiacinema 2017 (presentando “La voce della luna” nell’edizione dedicata a Fellini), mentre Vito ha inaugurato Mangiacinema 2015 con l’esclusivo evento “In Vito veritas”. Nel 2018 la Blady è stata  “indirettamente” al Festival del cinema di Salsomaggiore, con la proiezione de “La Signora Matilde” (del quale è protagonista), docummedia presentata dai due registi Marco Melluso e Diego Schiavo. Vito, invece, sempre in quell’edizione 2018 (dedicata ai 50 anni di cinema dei fratelli Pupi e Antonio Avati), è tornato per la seconda volta a Mangiacinema con un suo evento pomeridiano e con la partecipazione alla cena di gala con una sua ricetta.
“Sarà un onore – afferma il direttore artistico Negri – consegnare loro il Premio Mangiacinema Pop, che nella scorsa edizione è stato assegnato ai Gemelli Ruggeri. Parlando anche noi di futuro con Mangiacinema 2.1, possiamo già anticipare che il prossimo anno sarà la volta di Patrizio Roversi”.