A due italiani su tre è capitato di trovarsi un vicino maleodorante in aereo

Portrait of young couple looking through house-frame at new home

L’estate è quasi finita ma le temperature sono ancora elevate e per molti ci sono ancora giorni di vacanza da trascorrere e aerei da prendere.

Con il caldo, però, si tende a sudare di più e sarebbe opportuno fare maggior attenzione alla propria igiene personale, soprattutto se bisogna prendere un mezzo di trasporto e condividere qualche ora di viaggio con altre persone in uno spazio limitato.

Una cosa per niente scontata, se si pensa che, secondo il potente motore di ricerca di voli e hotel www.jetcost.it, due passeggeri italiani su tre hanno avuto la brutta esperienza di trovarsi a fianco un compagno di viaggio maleodorante: una delle cose più fastidiose che possa capitare in volo, così come ritrovarsi vicino a bambini che piangono, a passeggeri ubriachi, a gente che russa o a gruppi rumorosi.

Il team di Jetcost ha condotto un sondaggio nell’ambito di uno studio sui compagni di viaggio degli europei, realizzato su 3.000 passeggeri (500 per nazionalità, tra britannici, spagnoli, italiani, tedeschi, portoghesi e francesi) di età superiore ai 18 anni, con almeno un volo all’estero all’attivo negli ultimi 12 mesi.

A tutti gli intervistati è stato chiesto in primo luogo che cosa li avesse infastiditi di più nei passeggeri seduti accanto a loro. Le risposte principali sono state le seguenti:

1. Il cattivo odore corporeo (66%).
2. L’eccessivo consumo di alcol (63%).
3. La confusione per i troppi festeggiamenti (58%).
4. Il parlare ad alta voce (55%).
5. L’aver invaso il proprio spazio (50%).
6. La sudorazione eccessiva (42%).
7. Il fatto che i figli piangessero sempre (36%).
8. Il muoversi di continuo (33%).
9. Il discutere con l’equipaggio di cabina (26%).
10. Le eccessive manifestazioni pubbliche di affetto (20%).

A tutti gli intervistati è stato poi chiesto se avessero mai provato a cambiare posto sull’aereo per evitare i disagi causati dai loro compagni di viaggio e, sorprendentemente, solo uno su quattro (il 26%) ha dichiarato di averci provato; di questi, meno di un terzo (il 33%) ha detto di esserci riuscito. Inoltre, è stato anche domandato se prima di affrontare il volo i viaggiatori si fossero preoccupati di che tipo di passeggero avrebbero potuto avere accanto e il 68% ha ammesso di aver avuto questo pensiero.