ITALIANI SPRECONI PENTITI

Primo dato che emerge dall’indagine realizzata da GfK Eurisko con la collaborazione di Auchan e Simply, è che, complice anche la crisi economica, la maggioranza degli italiani dichiara di mettere già in pratica comportamenti utili a ridurre gli sprechi: il 54% controlla quotidianamente il frigorifero, il 65% controlla almeno una volta al mese la dispensa, solo il 36% dichiara di attenersi rigorosamente alla data di scadenza dei prodotti riservandosi di valutare personalmente la qualità/freschezza dei prodotti scaduti prima di buttarli. E il 45% si dichiara favorevole alla vendita a prezzi scontati di alimentari non deperibili scaduti, a conferma del buon grado di fiducia nei confronti del ruolo di controllo/garanzia della GDO. La ricerca ha permesso anche di quantificare le dimensioni dello spreco alimentare domestico in Italia. Sulla base dei dati rilevati si è stimato che ogni anno in media una famiglia italiana butta 49 kg di cibo e dunque complessivamente vengono sprecati 1,19 milioni di tonnellate di alimenti. In termini economici questo corrisponde a circa 7,65 miliardi di euro (316 € per famiglia). La quantità di cibo sprecato risulta più un poco più alta nelle regioni meridionali e nelle fasce di reddito più elevato. L’indagine, inoltre, ha consentito anche di “pesare” lo spreco annuale per le diverse tipologie di alimenti. Gli sprechi maggiori riguardano la verdura (10,7 kg), la frutta (9,9 kg), il pane (9,1 kg), e la pasta (6,0 kg) mentre minori risultano le quantità sprecate per gli alimenti più costosi : la carne (4,5 kg), i formaggi (2,1 kg), il pesce (1,8 kg), i surgelati (1,8 kg) e i salumi (1,2). Complessivamente l’indagine conferma comportamenti ancora poco attenti da parte degli Italiani ma segnala anche la presa di consapevolezza della gravità del problema tanto che oltre il 70% ritiene che sia molto importante sensibilizzare i cittadini sui temi dello spreco e attribuisce un ruolo primario – prima ancora che alle imprese, ai media e alla grande distribuzione – ai cittadini stessi che potrebbero svolgere un efficace ruolo educativo nei confronti dei più disattenti, in particolare delle generazioni più giovani.