John Fitzgerald Kennedy & l’Italia: la toponomastica e gli esercizi commerciali a lui dedicati

“Kennedy” è il nome straniero più diffuso tra le strade e le vie d’Italia; il personaggio Kennedy, la sua storia e la sua tragica fine, infatti, hanno indotto molti comuni italiani a intitolargli un’area. Tante anche le scuole italiane, i ristoranti e i negozi che prendono il proprio nome dal Presidente Usa.

E’ quanto emerge da una analisi svolta da Seat PG Italia e contenuta nella pubblicazione ’John Fitzgerald Kennedy e l’Italia’, realizzata dal Centro Documentazione e studi Comuni Italiani ANCI-Ifel e dalla Fondazione Italia-Usa, presentata oggi presso la sede dell’ANCI per celebrare John Fitzgerald Kennedy in occasione del cinquantenario della sua morte, che ricorre domani, 22 novembre. Alla presentazione sono intervenuti il Segretario Generale di Ifel, Pierciro Galeone, il presidente della Fondazione Italia Usa, Lucio D’Ubaldo, il giornalista e saggista Sergio Lepri, gia’ Direttore dell’Agenzia ANSA ed il Prof. Enzo Caffarelli.
La pubblicazione a breve sara’ disponibile on line sul sito http://www.centrodocumentazionecomuni.it/

L’analisi su quanto sia diffuso il nome di John Fitzgerald Kennedy nella toponomastica italiana e nei nomi di organizzazioni e persone della penisola è stata effettuata, da parte del Professor Enzo Caffarelli – direttore della Rivista Italiana di Onomastica (RIOn) e coordinatore scientifico del Laboratorio internazionale di Onomastica dell’Università di Roma Tor Vergata, grazie alle informazioni di Tuttocittà e PagineGialle, Sono molti comuni italiani ad aver intitolato una via o una piazza al nome “Kennedy”, che conta infatti ben 1327 presenze e vanta un record: è il nome di uno straniero più diffuso nella toponomastica urbana italiana. A questi valori si aggiungono poi le vie “Fratelli Kennedy” – che sono 96 e che, accanto al fratello maggiore John Fitzgerald, ricordano anche Robert (Bob) Kennedy, assassinato nel 1968, – e quelle dedicate al solo Robert, 5. Per un totale, di 1428 presenze, in ben 1247 Comuni sparsi in tutta Italia.
E’ la Lombardia la Regione in cui ci sono più aree intitolate a “Kennedy” (302) seguita da Puglia (151), Sicilia (132), Campania, (130), Emilia Romagna (109), Veneto (107), Sardegna (102), Calabria (96), Marche (61) e Piemonte (57). In una precedente rilevazione del 1998 da parte di Seat PG Italia sui nomi delle strade, il nome “Kennedy” compariva 1082 volte e il nome si piazzava al 66º posto nella classifica generale. Kenendy era anche il 1º tra i personaggi stranieri a cui erano dedicate le strade e le piazze d’Italia, con quasi il triplo di presenze rispetto al 2º, “Salvador Allende” (poi, nell’ordine, “Martin Luther King”, “Carlo Marx”, “Anna Frank”, “Thomas Edison”, “Alessandro Fleming”, “Gandhi”, “Albert Einstein” e “Pablo Picasso”). Negli ultimi 15 anni sono dunque aumentate le dediche a John Kennedy (o ai fratelli Kennedy), tanto che il nome scala posizione e si colloca ora al 47º posto e sempre 1º tra gli stranieri.
La prima piazza italiana intitolata a Kennedy fu quella deliberata dal Comune di Roma, nel quartiere Europa (EUR), il 5 maggio 1964, a soli 5 mesi e mezzo dalla morte e senza ottemperare agli obblighi di legge che prevedono di attendere 10 anni dalla scomparsa di chi si vuole celebrare con una pubblica intitolazione (salvo casi eccezionali: evidentemente la tragedia di Dallas fu ritenuto uno di questi). Il nome Kennedy è presente in Italia nei nomi e nelle insegne di molte organizzazioni: all’interno dei volumi PagineGialle si trova, infatti, quasi 300 volte in ambiti differenti. La categoria che più ne fa uso è quella degli istituti scolastici, alcuni pubblici e altri privati, (45 in tutto, più le relative succursali), mentre al secondo posto figura la ristorazione (bar, caffè, alberghi, ristoranti e pizzerie) complessivamente con 43 presenze. Troviamo poi, nell’ordine, i grandi magazzini, le agenzie immobiliari e i negozi di arredamento, le associazioni artistiche culturali e ricreative, le case di cura e le cliniche private, i centri fisioterapici, le farmacie, le palestre e i campi sportivi, i parrucchieri e le tabaccherie.

Il cognome Kennedy è, infatti, diventato una sorta di nome-garanzia spendibile per assicurarsi popolarità, simpatia, elevato status sociale e fiducia.

Il cognome Kennedy: “testa bruttissima” o “capo della tribù”. “Kennedy” risale all’antico gaelico e può avere due spiegazioni. Una, documentata da studiosi di Oxford, lo riconduce a “Ó Cinnédeigh”, che è formato con ceann ’testa’ e con éidigh ‘bruttissima’. L’altra spiegazione lo collega al celtico “Ceauna-Thigue” e qui il significato sarebbe ‘capo della tribù’.

Negli Stati Uniti si contano circa 65 mila famiglie portatrici di questo cognome, il che significa oltre 200 mila persone. Pressappoco gli stessi numeri di Rossi in Italia (anche se in USA esistono alcuni cognomi ancor più numerosi, ovviamente).

Il nome John: dall’ebraico “Dio ha avuto misericordia”
John una delle infinite varianti di Giovanni, dal nome ebraico che significa ‘Dio ha avuto misericordia’, sottinteso ‘donandoci questo figlio”. Negli Stati Uniti John era il nome imposto con maggiore frequenza nel 1917, anno di nascita di John Fitzgerald Kennedy, davanti a William, James, Robert e Joseph. Nel 1960, quando Kennedy fu eletto presidente, era 4º dietro David, Michael e James, ma subito dopo risalì al 2º posto nel 1963 e nel 1964 (con un valore quasi pari al primatista Michael). Come da noi Giovanni, ha poi conosciuto un periodo meno fortunato, scendendo nel 2012 al 27º posto nella classifica guidata da Jacob.

In termini numerici, insieme a JFK nacquero altri circa 52 mila John; quando divenne presidente ne furono così chiamati 76 mila; oggi il ritmo è di 11 mila l’anno.

Il nomignolo “Jack”: un nome, un destino?
Per distinguerlo da altri membri della famiglia o per semplice vezzo, John Kennedy era confidenzialmente chiamato Jack. Jack è un nome tra i più diffusi negli Stati Uniti ma la sua origine è dubbia e discussa. “Molti ritengono di doverlo associare a James, ossia “Giacomo”, nella sua variante Jakob “Giacobbe”. Certamente non ha nulla a che vedere con Joe che è il diminutivo di Joseph “Giuseppe” – spiega Enzo Caffarelli – mentre potrebbe collegarsi proprio a John. Infatti nell’inglese medievale si diceva Jehan e poi Jan per “Giovanni”, e con il suffisso -kin è diventato Jankin. L’antico francese avrebbe considerato -in un segnale diminutivo e ne avrebbe tratto la falsa forma piena Jack. Una curiosità: un diminutivo di Jack fu in passato Jackie, maschile, divenuto poi la forma accorciata di Jacqueline, femminile”. Un nome un destino, si potrebbe concludere.

Fitzgerald, il “nome di mezzo”
In origine Fitzgerald è un cognome, di origine romanza, antica francese, ma diffuso in Irlanda e presente come tipologia anche in Italia. Fitz- sta infatti per fils, “figlio”, che si abbina al nome paterno, in questo caso Gerald. Geraldo è d’origine germanica ed è composto da due elementi, il primo sta per ’lancia’ e il secondo per ‘governare. Il significato complessivo è dunque ‘lancia che governa, che domina’.

La spinta del secondo nome del presidente fu notevole: fino al 1961 non nacque nessun bambino di nome Fitzgerald; ma nel 1961 furono 10, nel 1963 aumentarono a 52 e nel 1964 a ben 195.