SE NELLO SPORT “SALE IN CATTEDRA” CHI NON SA INSEGNARE, ALLENARE E FORMARE… SIAMO MESSI PROPRIO MALE

Premessa

In un mondo dello sport, che potremmo definire “variegato” per usare un eufemismo, la cura e l’attenzione alla categoria degli Istruttori, degli Allenatori e dei Formatori, presentano palesi criticità, in riferimento a due aspetti salienti:

– la formazione iniziale e quella successiva;
– i criteri e le modalità di reclutamento.
Le Federazioni Sportive Nazionali
Nel mondo dello sport, molte Federazioni Sportive Nazionali organizzano corsi di formazione, finalizzati a “rilasciare” le tessere di Istruttore e di Allenatore (è un business e ogni anno si deve pagare per rinnovare la tessera!), concedendo, la possibilità, a chi ne è in possesso, di istruire e allenare i bambini, i ragazzi, i giovani e i senior.
Nei suddetti corsi si parla solo di tecnica e di esercizi e spesso non esistono tematiche relative:
– all’Educazione;
– alla Comunicazione;
– alla gestione del “gruppo dei pari”;
– all’empatia;
– alle leggi dell’apprendimento e dell’accrescimento;
– alla funzione dei Neuroni Specchio;
– a come si corregge l’errore;
– che tipo di feedback adottare;
– alla distribuzione del carico fisico;
– a come educare e allenare le capacità motorie individuali;
– a come condurre una lezione o un allenamento;
– quali devono essere i tempi di recupero.
I Formatori
Ai Corsi di Formazione, molti Formatori non erano e non sono all’altezza (qualcuno è amico del capo Istruttore o dell’Allenatore), non formano, indottrinano solamente. Le lezioni e gli allenamenti sono spesso frontali, poco stimolanti e motivanti, presentano molti esercizi (didatticismo!) senza spiegarne il perché, quando e come devono essere eseguiti e che effetti producono e le valutazioni finali non sono sommative e spesso sono “a pancia”. Una volta in F.I.P. esistevano i “PAO” che servivano per mantenere il possesso della tessa di Istruttore o di Allenatore, qualcuno ben condotto, ma molti inutili e alla fine interessava solo ritirare l’attestazione di partecipazione da parte della FIP.
E’ un sistema vecchio. E’ un sistema che non paga, è obsoleto e non tiene conto che ogni anno cambiano i metodi di insegnamento e di allenamento e purtroppo ….. se un Istruttore o un Allenatore per 2-3 anni non rinnova la tessera, basta che paghi “la mora” e può tranquillamente continuare a “pensare di insegnare”, senza partecipare ai corsi di aggiornamento.
La tessera federale
La tessera federale non abilita a insegnare (serve solo per andare in panchina) e prima di “conferirla” sarebbe meglio verificare se chi ha frequentato il corso ha le caratteristiche, le conoscenze e le competenze per poter insegnare ….. e se uno non è in grado bisognerebbe toglierla definitivamente!
Il Tirocinio
Per non parlare del tirocinio, ……. prima di “conferire” una tessera sarebbe meglio che ci siano Istruttori più umili, Allenatori più educati, Educatori e non solo tecnici che imparano tutto dai motori di ricerca in Internet e che presentano esercizi “copiati” senza sapere a cosa servono e che effetti producono.
Di cosa abbiamo bisogno?
Nello sport, in special modo a livello giovanile, abbiamo bisogno di Istruttori, Allenatori e soprattutto Formatori competenti, empatici, che educano, che insegnano attraverso la didattica e non attraverso il didatticismo, che capiscono i bambini, i giovani, gli adolescenti e i senior: bisogna cambiare e “voltare pagina”!
“Insegnare a insegnare”: questo dovrebbe essere il MANTRA!
Conclusioni
Care Federazioni Sportive Nazionali abbiamo un urgente bisogno che vi prendiate cura della formazione degli Istruttori e degli Allenatori, offrendo loro “grandi e innovative” opportunità di insegnamento e di formazione, adottando anche un giusto rigore per formare queste figure che hanno enormi responsabilità, e quindi ………… datevi da fare per “mettere in atto” una formazione costante, moderna e articolata in modo duttile e laboratoriale e condotta da Tutor e Formatori autorevoli.
P.S. L’arte di insegnare
“Il punto di partenza è l’esperienza (empiria), l’uomo ha la facoltà congenita di ricordare le esperienze (mneme), il ricordo delle esperienze arricchisce la sapienza (sofia), l’uomo deve continuamente aumentare le proprie conoscenze, che sono valide solo se sono applicate, l’applicazione delle conoscenze è chiamata arte (tecne), l’arte è la tecnica di colui che costruisce ogni volta qualcosa si nuovo”. (Anassagora, filosofo greco del 5° secolo a.C.).
Prima di insegnare è meglio imparare a insegnare, altrimenti non si è capaci di insegnare e si insegna non perché si posseggono le basi per farlo, ma perché si presume di conoscerle! Chi sa insegnare insegna, chi non sa insegnare insegna agli altri e come non insegnare e li “obbliga” a seguirlo.
Prof. Maurizio Mondoni