Le cinque regole d’oro per prevenire gli Infortuni in Montagna

Gli ortopedici SIOT: “Arrivare preparati può ridurre il rischio di traumi a ossa, muscoli ed articolazioni” …

La stagione sciistica 2025/2026 ha appena preso il via, ma insieme al divertimento tornano anche i rischi legati agli sport invernali. Gli ortopedici della SIOT (Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia) ricordano che una buona preparazione atletica e l’attenzione alle condizioni delle piste sono fondamentali per ridurre il numero di infortuni, in aumento nell’ultima stagione.

“Se si arriva preparati, gli sport invernali come sci, pattinaggio e snowboard possono essere svolti in tutta sicurezza a tutte le età – spiega il prof. Pietro Simone Randelli, Presidente SIOT, Direttore scientifico della Clinica Ortopedica dell’Istituto Gaetano Pini, Ordinario di Ortopedia presso l’Università degli Studi di Milano –. Viceversa, chi conduce una vita sedentaria tende a subire infortuni anche gravi all’apparato muscoloscheletrico: Prepararsi all’incontro con la montagna ed il ghiaccio è una mossa vincente, così come lo è essere prudenti quando il meteo è meno favorevole”.

Secondo l’ultima indagine dell’Istituto Provinciale di Statistica (ASTAT) della Provincia Autonoma di Bolzano, durante la stagione 2024/25 si sono registrati 11.905 infortuni sulle 98 piste da sci dell’Alto Adige, con un aumento del 7,1%rispetto all’anno precedente. Gli incidenti hanno coinvolto per il 50,7% donne e per il 49,3% uomini.  In tre casi su quattro (75,7%) sono stati causati da cadute senza il coinvolgimento di terzi. Crescono però anche le collisioni con altre persone, che rappresentano il 14,3% degli episodi.

Per quanto riguarda la tipologia dei traumi, il ginocchio si conferma la sede più frequentemente coinvolta: distorsioni, stiramenti e contusioni rappresentano complessivamente il 35,9% dei casi, con un impatto maggiore nelle fasce 51–60 anni (22%) e 41–50 (19,7%) e una chiara prevalenza femminile (68,7%). Seguono i traumi alla spalla (13%), tra lussazioni, fratture e contusioni, che interessano soprattutto gli uomini (67,8%) e fascia d’età 51-60 (23,7%). Rimangono stabili, rispetto all’anno precedente, i traumi alla testa (8,6%), come contusioni o lievi traumi cranici: un dato che resta sotto controllo anche grazie alla bassa percentuale di sciatori che ancora non indossano il casco (4,3%).

“Uomini e donne sono esposti a differenti lesioni per infortunio sugli sci – spiega il prof. Randelli -. Mentre le donne tendono a subire più di frequente traumi distorsivi alle ginocchia, gli uomini tendono a cadere prevalentemente sulle braccia a causa della tendenza a proteggersi dalle cadute utilizzando la parte superiore del corpo. Allo stesso modo, anche gli snowboarder presentano più di frequente traumi a polso, gomito e spalla e meno al ginocchio”.

Un altro elemento rilevante riguarda il livello di difficoltà delle piste: il 50,8% degli incidenti è avvenuto sulle piste rosse, il 40,4% su quelle azzurre – incluse le aree delle scuole di sci – mentre solo l’8,8% si è verificato sulle piste nere più impegnative. Anche la distribuzione per fasce d’età conferma tendenze ormai consolidate: la quota più alta di infortuni riguarda i ragazzi tra gli 11 e i 20 anni (22,3%), con una lieve prevalenza maschile, seguiti dagli adulti tra i 51 e i 60 anni (18,8%), categoria nella quale risultano più colpite le donne.

L’esperienza, quindi, è un fattore da tenere in considerazione. Soprattutto se si è principianti o sciatori occasionali, è opportuno farsi seguire da maestri certificati che possano insegnare in maniera corretta le basi tecniche delle discipline sportive invernali, limitando così le cadute e gli infortuni. “Le piste hanno colori diversi per permettere a tutti di affrontare difficoltà alla propria portata, evitando rischi inutili e sapendo che non si deve affrontare una discesa a tutti i costi” sottolinea ancora il Presidente SIOT. “La prevenzione passa anche dalla responsabilità comune: ogni sciatore è parte attiva della sicurezza sulle piste. Agire con prudenza, rispettare gli altri e valutare correttamente le proprie capacità riduce in modo significativo il numero di incidenti”.

Sulla base di questi dati e dell’esperienza clinica, SIOT ricorda alcune semplici buone pratiche per ridurre il rischio di infortuni:

  1.  Arrivare preparati fisicamente e ascoltare il proprio corpo

Curare l’allenamento tutto l’anno, con esercizi di forza, stabilità ed equilibrio. Bastano 2–3 sessioni a settimana per ridurre il rischio di traumi muscolari e articolari. Evitare sovraccarichi ripetuti, soprattutto in presenza di dolori a ginocchia, schiena o spalle. Per le donne, è utile potenziare quadricipiti, glutei, addominali e da migliorare il controllo neuromuscolare, soprattutto nei movimenti di torsione delle ginocchia. Per gli uomini rinforzare la muscolatura scapolare, lavorare sulla reattività nelle cadute ed evitare di proteggersi istintivamente “mettendo le mani avanti”.

 

  1.  Indossare sempre i dispositivi di protezione
    L’uso del casco è obbligatorio, ma guanti rinforzati e paraschiena sono strumenti potenti nella prevenzione degli infortuni più gravi.

 

  1.  Utilizzare attrezzature adatte e ben mantenute
    Sci e snowboard devono essere in buone condizioni, controllati e regolati su peso, altezza e abilità. Lame e attacchi vanno verificati presso centri specializzati, perché se mal regolati aumentano i rischi.

 

  1.  Riscaldarsi prima della prima discesa
    Stretching dinamico, mobilità articolare e qualche minuto di attivazione muscolare riducono le rigidità che possono favorire cadute o torsioni improvvise.

 

  1.  La prudenza ci salva dagli infortuni!
    Prima di ogni discesa controllare meteo, visibilità, presenza di ghiaccio e affollamento. Se le condizioni peggiorano, meglio rallentare o fermarsi: se la pista è affollata o la visibilità scarsa, ridurre la velocità è obbligatorio. Mantenere le distanze di sicurezza e non avventurarsi in fuoripista senza esperienza o senza guide qualificate. Attenzione a rimettersi sugli sci o snowboard dopo un pranzo pesante o dopo consumo di bevande alcoliche: peggiorano i riflessi, l’equilibrio e la prontezza a proteggersi dagli infortuni.

 

Per maggiori informazioni: SIOT