Istanbul Baśaksehir – Roma: i giallorossi hanno l’obbligo di vincere

Istanbul Baśaksehir – Roma: un passaggio del turno che si è fatto improvvisamente, e inaspettatamente, difficoltoso. La Roma di scena in Turchia, ha l’obbligo di vincere, per poter così gestire l’ultima gara del girone, quella all’Olimpico contro gli austriaci del Wolfsberg, senza dover fare calcoli e senza essere costretti a sperare nei risultati degli altri campi.

Eppure ai nastri di partenza il girone sembrava abbastanza scontato: capitolini e tedeschi in lotta per contendersi la vetta, turchi e austriaci con l’intenzione di lasciare un buon ricordo nella competizione.

E invece alla guida troviamo inaspettatamente l’Istanbul Baśaksehir, che dopo aver subito 4 gol all’Olimpico, ha racimolato 7 punti, non perdendo più né in Europa, né in Turchia.

Sono infatti 11 i risultati utili consecutivi: dal 19 settembre sono arrivate 7 vittorie e 4 pareggi.

A trascinare i turchi, a dispetto dei tanti ex campioni che militano nella squadra voluta da Erdogan, è il francese Crivelli, che con 11 reti stagionali, sta regalando la vetta del girone in Europa e di stare a ridosso della testa della classifica in campionato.

E la Roma?

Dopo gli sprechi contro gli austriaci, e il suicidio subito tra andata e ritorno (in entrambe le gare gol subito al 95′) contro i tedeschi, i giallorossi non possono più sbagliare, consapevoli  he una sconfitta comporterebbe l’eliminazione dalla competizione europea.

Perciò Fonseca farà indossare alla sua squadra l’abito buono, niente turnover, ma anzi verrà schierata l’artiglieria pesante.

Verrà confermato l’11 che ha superato per 3 a 0 il Brescia domenica, con le eccezioni di Spinazzola, che potrebbe essere preferito a Florenzi e Ünder che potrebbe far rifiatare Kluivert.

Per il turco si tratta di un ritorno nel club che lo ha cresciuto e che lo ha lanciato nel grande calcio.

Ma questa sera non ci potrà essere nostalgia: è una gara alla portata della Roma e che i giallorossi d9vranno affrontare al meglio, se non vogliono abbandonare troppo presto l’Europa League.

Claudio Andò