IL BASKET A MODO MIO: ARBITRI RIBELLATEVI, LA VENDETTA

Basket: il Tribunale Federale applica al Sig. Michelangelo Sangiorgio, il provvedimento della inibizione per anni 2, ovvero tenuto conto della misura cautelare della sospensione, fino al 9 aprile 2020 (artt. 2 e 44 R.G. con applicazione dell’art. 21,5 R.G.).

 

Non sono a conoscenza delle motivazioni che hanno determinato la sanzione da parte del Tribunale Federale, ma sono certo che Michelangelo Sangiorgio dimostrerà la sua totale estraneità alla vicenda dai contorni surreali e che, ovviamente tutelerà la sua immagine nelle sedi giudiziarie sportive, civili e penali.

Epperò, ci tengo a dire la mia perché questa vicenda nasce da una riflessione del sottoscritto pubblicata il 7 ottobre del 2015 dal titolo “Arbitri ribellativi” e che traeva spunto da una lettera degli Istruttori Regione Sicilia Cinzia Savoca e Sebastiano Tarascio: chi volesse saperne di più basta che consulti l’archivio di IMG Press. Non è questo il punto. Ma il modo di trattare le cose da parte della Giustizia sportiva che a volte sembra puntuale e decisa in altre, sommaria e superficiale.

Tipo: per questo articolo non ho mai ricevuto né smentite, né querele da parte degli istruttori arbitri Savoca e Tarascio, né dall’allora presidente del Comitato siciliano, Antonio Rescifina.

Né la Procura federale mi ha mai ascoltato. Che debbo pensare? Sarà stata una dimenticanza, un semplice atto di bontà o semplicemente la conferma che non avevano nulla di che dolersi perché  IMG Press aveva scritto la verità.

E se IMG Press aveva pubblicato i contenuti della lettera che motivo avrebbe avuto Sangiorgio farsi passare per la Savoca e inoltrare l’articolo in questione? Bastava andare sul sito di IMG Press e leggerlo. Epperò, Michelangelo Sangiorgio ha pagato dazio. Perché non tenerne conto?

Altre osservazioni. Ricordo a me stesso che quando scrissi la riflessione, di cui sopra, Sangiorgio era in lizza per diventare nuovo presidente regionale e di possibilità ne aveva tante, eccome. Posso avere il pregiudizio che qualcuno abbia architettato un piano diabolico (un complotto) per metterlo fuori gioco al fine di aiutare il gruppo vicino al presidente Rescifina, in quel momento in grossa, grossissima difficoltà?

Non ho prove certe, ma più di un dubbio, sì.

Sono colpevole perché dubito di un pezzo di federazione? All’epoca dei fatti successero tante e tali anomalie nei confronti dei “cosiddetti nemici del Presidente Rescifina” che portarono, anche questo cronista, a scrivere al presidente del Coni Malagò e allo stesso massimo dirigente Fip, Petrucci. Aspettavo di essere ascoltato da qualche inquirente per denunziare delle irregolarità comportamentali e invece non arrivò nessuna convocazione … ma neppure, è bene chiarirlo, nessuna sanzione.

Allora, secondo voi, pensavo male o ero nel giusto?

Ecco perché la vicenda riguardante Sangiorgio mi sembra un film già visto:  sarebbe bello che ci fosse un giudice a Berlino che chiarisca i contorni di un quadro oscuro.

Federali, amici degli amici, tifosi di Antonio Rescifina, non è passando da un eccesso all’altro che ci si dimostra bravi e maturi. La punizione di Michelangelo Sangiorgio non fa chiarezza, ma al contrario, lascia fortissimi dubbi su tutto.

Epperò, devo fare i miei complimenti al regista: da cineteca aver trovato questo Sangiorgio che si è sgambettato da solo. Mica facile, ne convengo. Fa piacere che certi virtuosismi siano utili alla trama, ma è poco bello che chi deve essere sopra le parti ci caschi come un boccalone.

Anche per questo è importante rileggere questa pagina di storia del basket siciliano (Rescifina contro Sangiorgio) per non restare impigliati in un passato che non abbiamo ancora capito fino in fondo e che pesa sul nostro presente. Cercare la giustizia oltre la condanna significa proprio cercare la verità.