
Epilessie e sport, un binomio possibile. L’attività fisica, infatti, rappresenta un importante alleato per il benessere psico-fisico delle Persone con Epilessia, purché si scelgano discipline adatte e si adottino le giuste precauzioni. Parola agli esperti della Lega Italiana Contro l’Epilessia, LICE, che promuovono una maggiore informazione sulle Epilessie per sfatare pregiudizi e paure ancora oggi molto diffusi: chi convive con l’Epilessia spesso rinuncia all’attività fisica per paura o disinformazione.
“Lo sport e l’attività fisica – spiega Carlo Andrea Galimberti, Presidente LICE e Responsabile del Centro per lo Studio e la Cura dell’Epilessia dell’IRCCS Fondazione Mondino, Pavia – hanno effetti positivi sul benessere generale, fisico e psicologico; secondo alcuni studi possono avere anche effetti favorevoli sul controllo delle crisi epilettiche. Molte attività sportive rappresentano, inoltre, un momento straordinario di integrazione sociale particolarmente utile alle Persone con Epilessia. Naturalmente è necessaria una valutazione preliminare accurata, che tenga conto dei benefici di una specifica attività sportiva e dei pericoli legati all’eventuale occorrenza di crisi epilettiche nella pratica della stessa. Sono al riguardo disponibili raccomandazioni internazionali che supportano l’epilettologo e il medico dello sport nelle certificazioni di idoneità”.
In generale ogni Persona con Epilessia ha una propria unicità, e non esistono regole valide per tutti. La frequenza, la tipologia e il controllo delle crisi sono elementi determinanti per decidere quale attività sportiva sia più indicata: “L’Epilessia in senso generale non controindica l’attività sportiva – precisa Oriano Mecarelli, Presidente Fondazione LICE – anche se occorre praticarla con consapevolezza, conoscendo bene i rischi che alcuni sport comportano. La pratica di un’attività fisica scelta su base individuale aiuta senz’altro a superare lo stigma, facilita l’inclusione sociale e riduce le limitazioni che spesso la patologia comporta. Anche chi soffre di Epilessia Farmacoresistente, con crisi quindi ancora non controllate, può praticare uno sport, ma in questo caso occorre scegliere un’attività fisica non pericolosa e da svolgere in presenza di qualcuno che possa prestare la giusta assistenza in caso di crisi”.
È bene tenere presente, come evidenziato nella Guida alle Epilessie LICE 2023, che non tutte le attività sportive sono indicate per le Persone con Epilessia: esistono sport a basso rischio di traumi o incidenti che permettono una gestione serena della patologia, e altri che per loro natura sono considerati ad alto rischio e generalmente sconsigliati.
“Una valutazione dell’idoneità alla pratica sportiva per le Persone con Epilessia – aggiunge Laura Tassi, Past President LICE e neurologo presso la Chirurgia dell’Epilessia e del Parkinson del Niguarda, Milano – dovrebbe prendere in considerazione sia le caratteristiche del singolo soggetto che quelle dell’attività sportiva cui vorrebbe applicarsi: esistono infatti tipi di sport che possono non essere raccomandabili in considerazione soprattutto dei loro rischi intrinseci. Inoltre, eventuali disabilità associate all’Epilessia, il tipo di crisi ed una stima del rischio della loro comparsa durante l’attività sportiva sono fattori imprescindibili da prendere in considerazione nella scelta. Anche il tipo di trattamento farmacologico potrebbe avere effetti poco prevedibili in condizioni di attività fisica intensiva. Prima di praticare uno sport raccomandiamo di informare allenatori e compagni sulla propria condizione, evitare sport in solitaria o in ambienti isolati, indossare sempre dispositivi di protezione quando indicato e seguire regolarmente la terapia farmacologica”.
E proprio per combattere stigma sociale e pregiudizio, la Lega Italiana Contro l’Epilessia ha promosso il cortometraggio “Fuori dall’Acqua”, vincitore nel 2024 del contest LICE dedicato al tema dell’inclusione sociale, dalla scuola al lavoro, e ispirato alla storia di un adolescente con Epilessia, promessa del nuoto.
Per maggiori informazioni è possibile consultare Raccomandazioni riguardo a “Epilessia e Attività Sportive” redatte congiuntamente con la Federazione Medico Sportiva Italiana (FMSI).
ESEMPI DI ATTIVITA’ SPORTIVE SCONSIGLIATE PER PERSONE CON EPILESSIA
- Sport subacquei (immersioni): pericolo elevato in caso di crisi sott’acqua
- Arrampicata e alpinismo: il rischio di cadute è troppo elevato
- Paracadutismo, aliante, deltaplano, volo a motore, parapendio: sport estremi che non consentono margini di sicurezza in caso di crisi
- Sport da contatto (boxe, MMA): aumentano il rischio di traumi cranici
ESEMPI DI ATTIVITA’ SPORTIVE CHE RICHIEDONO PRECAUZIONI O SUPERVISIONE
- Sci d’acqua, nuoto, canoa, Wind-surf e vela: sono sport per la cui pratica viene richiesto uno specifico parere dello specialista neurologo di riferimento.
ESEMPI DI ATTIVITA’ CHE RICHIEDONO VALUTAZIONI INDIVIDUALI
- Ciclismo, pattinaggio, equitazione, ginnastica: qui il rischio anche se minimo rispetto alle normali attività quotidiane, va valutato caso per caso.
Con oltre 50 milioni di persone colpite nel mondo, l’Epilessia è una delle malattie neurologiche più diffuse, per questo l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha riconosciuto l’Epilessia come malattia sociale. Si stima che nei Paesi industrializzati interessi circa 1 persona su 100: in Italia soffrono di Epilessia circa 600.000 persone, ben 6 milioni in Europa. Nei Paesi a reddito elevato, l’incidenza dell’Epilessia presenta due picchi, rispettivamente nei primi anni di vita e dopo i 75 anni. Nel 2022 l’OMS ha ratificato il Piano d’Azione Globale Intersettoriale per l’Epilessia e gli altri Disturbi Neurologici 2022 – 2031 (Intersectorial Global Action Plan for Epilepsy and other Neurological Disorders, IGAP), il primo piano d’azione globale sulla gestione dell’epilessia, che detta fondamentali obiettivi per gli Stati Membri nei prossimi dieci anni. Gli scopi principali dell’IGAP sono: ottenere l’assistenza sanitaria universale con la fornitura di medicinali essenziali e tecnologie di base necessarie per la loro gestione; l’aggiornamento delle politiche nazionali esistenti riguardo l’Epilessia e gli altri disturbi neurologici, con idonee campagne di sensibilizzazione e programmi di advocacy; la realizzazione di programmi intersettoriali destinati alla promozione della salute del cervello e alla prevenzione dei disturbi neurologici; lo sviluppo di un’idonea legislazione al fine di promuovere la lotta allo stigma e proteggere i diritti umani delle Persone con Epilessia.