Basket & polemiche: gli arbitri italiani sono i migliori al mondo

????????????????????????????????????

Appassionati di basket ci risiamo… il problema arbitrale esiste e non riguarda solo la Sicilia. E’ il sistema Italia a essere messo sotto osservazione ma questo non significa che è tutto da buttare. Il nostro massimo esponente Giovanni Petrucci è brava persona, tutti gli altri federali lo sono, persino il nostro referente siciliano, Riccardo Caruso e probabilmente lo sono anch’io.

Trovo opportuno però fare il discorso in una settimana un po’ movimentata per qualche fischietto italico impegnato fuori nazione. Ecco perché consigliamo al presidente Petrucci di aprire gli occhi: se si continua a far circolare la storia che qui ci sono gli arbitri migliori del mondo, si rischia il ridicolo.

Il fatto. La FIBA dovrebbe vergognarsi di avere questi arbitri……la gara truccata alla maniera degli italiani (italian job)”. Poveretti.
E’ sempre la stessa solfa con l’aggravante che le dichiarazioni non sono di un presidente di un club bensì quelle del presidente federale della Turchia ex giocatore Nba, Hidayet Turkoglu, aggravate dal tweet dell’allenatore Hakan Demir, che ha detto che la gara era truccata alla maniera degli italiani (italian job)”. Poveretti.
Ci spieghiamo meglio: al termine della gara di ritorno della Fiba Champions tra Banvit e Bamberg il basket italiano è stato nuovamente denigrato e questa volta da un presidente federale di una nazione molto influente in Europa la Turchia, che esprime anche il presidente di FIBA EUROPA Turgay Demirel.
Gli arbitri della gara sono stati oggetto di feroci critiche e addirittura il nostro Lorenzo Baldini, di truccare la gara alla maniera italiana.

Non ne condivido lo spirito, in alcuni punti, ma se ogni volta che c’è una protesta forte, da parte di qualche presidente estero, l’arbitro messo sotto accusa è quasi sempre italiano, qualche domanda, al posto di Petrucci, me la farei, voi no?

Non è vero che gli opinionisti rompiscatole complicano sempre il lavoro degli arbitri. Tanti parlano di etica, trasparenza ma pochi ne conoscono il vero significato.

A cosa faccia riferimento coach Demir non lo sappiamo ma il fatto che l’allenatore del Bamberg è l’italiano Federico Perego lascia intendere che la frase “truccata alla maniera degli italiani” sia riferito al fatto di essere connazionali. E’ un caso, naturalmente, e sarebbe sciocco cavarci una morale. Però ho pensato a quanta gente ha un moto di gioia per un canestro, una vittoria.  Gente strana, gli allenatori di basket quando perdono si attaccano a tutto: il fischio, il fallo, l’arbitro. Ma c’è una zona libera anche nella testa d’un presidente di federazione. La tutela di un movimento sportivo è una cosa, l’omertà è un’altra. E i nostri fischietti possono essere più provvisti di serietà dei loro dirigenti. Non sempre, non dovunque. E così nè Petrucci nè Caruso mi pagheranno da bere.

Amici miei, purtroppo è il secondo caso in pochi mesi che coinvolge arbitri Italiani e noi di IMG PRESS – come detto in precedenza – ci rifiutiamo di credere alle parole del coach turco e auspichiamo che le nostre massime autorità,  presidente Petrucci, Commissario Cia Tedeschi, Associazione degli Arbitri, prendano le difese del basket Italiano anche se nella precedente vicenda Paternicò abbiamo dovuto registrare il SILENZIO ASSOLUTO DELLE NOSTRE ISTITUZIONI. Dobbiamo ritenere che la Fip non abbia il coraggio di cambiare sul serio nemmeno in questi momenti definitivi?
E ancora ci auguriamo che la nota e tristissima vicenda baskettopoli non abbia influito nel giudizio espresso dal presidente turco e dal coach in quanto è tristemente famosa e ancora presente sulla piattaforma youtube https://www.youtube.com/watch?v=aSOlOC5FpXc&t=194s un file audio di una telefonata tra l’ex presidente Garibotti e l’arbitro Paternicò nella quale l’arbitro afferma “… dichiarato la guerra perchè appena arriva il figlio di Baldini in Sicilia succede l’inferno…”. Si parla di Baldini che dovrebbe essere lo stesso che ha fischiato la gara di Champions in Turchia.
Di seguito riportiamo alcuni articoli in merito alla vicenda e i nostri articoli a difesa del basket italiano.

https://www.pianetabasket.com/champions-league/champions-league-turkoglu-accusa-gli-arbitri-per-la-sconfitta-del-banvit-contro-il-bamberg-177201

Champions League – Turkoglu accusa gli arbitri per la sconfitta del Banvit contro il Bamberg
Federico Perego porta il suo Bamberg a violare il campo del Banvit (85-88) e a conquistare la qualificazione ai quarti di finale di Champions League, dove incontrerà l’AEK Atene dell’altro coach italiano Luca Banchi. Alla gara era presente Hedo Turkoglu, attuale presidente della federazione turca, che ha contestato aspramente l’arbitraggio dei signori Boris Krejic (Slovenia), Lorenzo Baldini (Italia) e Luis Castillo (Spagna) con un tweet, dove ha scritto: “Sto guardando la partita,. Non possiamo migliorare il basket FIBA con arbitri del genere”. A rincarare la dose ha provveduto poi l’allenatore del Banvit Hakan Demir, che ha detto essere stata che ha detto essere stata la gara “truccata alla maniera degli italiani (italian job)”. Poveretti

Hedo Turkoglu dopo l’eliminazione del Banvit: “La FIBA dovrebbe vergognarsi di avere arbitri del genere”


Hedo Turkoglu dopo l’eliminazione del Banvit: “La FIBA dovrebbe vergognarsi di avere arbitri del genere” “Partita truccata”, ha poi scritto l’allenatore del Banvit;
Al termine di Banvit-Bamberg (85-88), la gara che ha sancito l’eliminazione dei turchi dalla Champions League, non sono mancate le polemiche. Hidayet Turkoglu, ex giocatore e presidente della federazione turca di pallacanestro, ha infatti pubblicato un tweet in cui ha rivolto accuse molto pesanti ai tre arbitri della sfida: “Sto guardando la partita, la FIBA dovrebbe vergognarsi di avere questi arbitri. Non possiamo migliorare il basket FIBA con arbitri del genere”.
A dare ragione all’ex ala degli Orlando Magic è stato proprio Hakan Demir, capo allenatore del Banvit di Bandirma: “Gara truccata… italian job!!!”, ha scritto su Twitter. Il coach ha poi eliminato il post.
Gli arbitri della partita sono stati Boris Krejic (Slovenia), Lorenzo Baldini (Italia) e Luis Castillo (Spagna).

Caso Paternicò: Petrucci, Tedeschi e Caruso avete chiaro il senso di responsabilità?

Caso Paternicò: Petrucci, Tedeschi e Caruso avete chiaro il senso di responsabilità?
Basket in Eurolega l’arbitro armerino Carmelo Paternicò arbitra il prestigioso derby di Atene” titolava cosi il 9 Novembre Ennapress testata giornalistica di sport e spettacolo di Enna Life. (http://ennapress.it/basket-in-eurolega-larbitro-armerino-carmelo-paternico-arbitra-il-prestigioso-derby-di-atene.html).
Nessuno poteva immaginare che il potentissimo proprietario del Panathinaikos, Dimitris Giannakopoulos al rientro negli spogliatoi nell’intervallo della gara dichiarava “Solo lo spagnolo (arbitro) è pulito. So che l’Olympiacos ha promesso 20 mila all’italiano (arbitro) e 20 al polacco (arbitro). Riferirò tutto a Bertomeu (CEO di EuroLeague) e Stokes (EuroLeague Director of arbitreree). So che hanno cacciato Livieratos (ex Olympiacos GM) e so chi è il nuovo ragazzo che fa questo lavoro.” fonte https://www.pianetabasket.com/il-caso/euroleague-giannakopoulos-accusa-l-olympiacos-di-aver-tentato-di-comprare-gli-arbitri-168002.
Lo spessore mediatico dell’eclettico proprietario e il tenore delle dichiarazioni certamente non potevano passare inosservate e infatti su tanti siti specializzati e sulle testate giornalistiche e su moltissimi profili social, la notizia è rimbalzata velocemente lasciando sgomenti moltissimi appassionati e sopratutto gli addetti ai lavori.
Noi di IMG Press sempre attenti alle vicissitudine del mondo sportivo e quindi anche del basket, abbiamo preferito attendere qualche ora per approfondire la vicenda evitando di entrare in quel tritacarne mediatico della notizia da dare subito a tutti i costi.
D’altronde il dovere del cronista è quello di riferire la verità in maniera obiettiva e definiamo spesso che lo sport con la dicitura di “metafora di vita”.
Ecco perché non possiamo non far risaltare che a ventiquattro ore dalla notizia nessun comunicato stampa o dichiarazione è stata resa pubblica da parte di chi ha l’onore di governare il basket, in Italia.
Ci saremmo aspettati più di un intervento da parte delle autorità federali di stima e massima fiducia sull’operato del tesserato, e perchè no, dell’uomo Carmelo Paternicò.
E’ invece da parte del Presidente Petrucci, del Commissario Straordinario Cia Tedeschi, del Presidente/commissario siciliano Caruso, e udite udite, della Associazione di categoria Arbitrale Aiap, un silenzio rumoroso.
Ci spiace doverlo scrivere: ma voi, a parer nostro, proprio voi più di altri, avete l’obbligo di prendere posizione in difesa del tesserato Paternicò.
L’obbligo scaturisce in primis dalla scelta fatta a inizio stagione di inserire nelle liste arbitrali di massima serie, Paternicò, in deroga al limite d’età.
Scelta, riteniamo, motivata dalle notevoli capacità tecniche dello stesso, oltre ai valori morali e etici che gli riconoscete. Qualità che non avete riconosciuto, ci pare di capire, al contrario, ad altri tesserati over 50, tra i quali spicca il nome di Luigi Lamonica.
Oggi, però, questa storia che arriva dalla Grecia farebbe pensare il contrario al punto da farci dire: ma allora non c’è niente in cui credere? Sbagliato: c’è da credere in quello che di pulito rimane, c’è da credere che possa difendersi, emergere.
Altro motivo d’intervento è la difesa – da queste accuse infamanti – del movimento cestistico italiano e del massimo campionato di Serie A che vede impegnato l’arbitro di Piazza Armerina.
Nessuno può dubitare, neanche un magnate greco, dei principi fondamentali della nostra Federazione come Etica, Lealtà, Sportività, ovviamente fino a prova contraria.
Presidente Petrucci, altro obbligo è quello di non screditare la “giustizia sportiva” che sulla squallida e bruttissima vicenda “Baskettopoli” ha preso provvedimenti esemplari nei confronti dei tesserati responsabili, sanzioni che non hanno riguardato, se pur indagato, Carmelo Paternicò.
Dispiace ancor di più il silenzio sulla vicenda del Presidente regionale Sicilia, nonché fresco commissario Cia Sicilia, Riccardo Caruso, lo stesso che fino all’altro ieri battagliava per aver al suo fianco, in qualità di formatore dei giovani fischietti siciliani, l’internazionale Paternicò.
Abbiamo cercato news tra le tante notizie di cronaca e non, ma la ricerca è stata vana: probabilmente Caruso sta cercando di riportare la navicella spaziale “SICIA18” a terra e non riesce a comunicare con il suo validissimo ufficio comunicazioni.
Lo stesso si può dire della potentissima associazione degli arbitri che, probabilmente, è più preoccupata di raggiungere l’adesione totale dei tesserati – sono fermi al 95% degli arbitri impiegati nei campionati nazionali – anziché tutelare l’integrità morale dei tesserati.
CAMMELO – ci perdonerà il Sig Paternicò il tono confidenziale – noi di IMG Press siamo al tuo fianco in difesa dell’integrità del basket italiano perché certi comportamenti li abbiamo sempre portati a conoscenza dell’opinione pubblica tramite le nostre pagine prendendo sempre le distanza da una pallacanestro fatta di silenzi, scaltrezze, trucchi, sotterfugi, prescrizioni, violenze e menzogne a tutti i livelli: dal custode del palazzetto al vertice.
E ci ferisce nel profondo che vengano a galla certe storie poco nobili e nessuno dei capi che dica una parola chiara per smentire le accuse dopo aver investito sullo stesso Paternicò, soldi, immagine, credibilità. Il resto è storia di ieri, di oggi, di domani ma, come contro mafia e corruzione, guai a smettere di lottare per la verità.
Ciuff…e…Tino

CASO PATERNICO’: DIFENDERE LA GENTE DALLO SPORT ILLEGALE


Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire e peggior cieco di chi non vuol vedere, un proverbio, frutto della saggezza popolare che nasce dall’esperienza, Un proverbio che calza a pennello nella storia che da qualche giorno tiene banco nell’ambiente della pallacanestro.
Si tratta del caso Paternicò – 11 novembre “Caso Paternicò: Petrucci, Tedeschi e Caruso avete chiaro il senso di responsabilità?” https://www.imgpress.it/sport/caso-paternico-petrucci-tedeschi-e-caruso-avete-chiaro-il-senso-di-responsabilita/  -. Sarebbe certamente ingiusto giudicare la vicenda solo da questo suo tristissimo esordio, ma arrivando questo episodio dopo molti atti della nostra federazione spesso paradossali è forse giusto cominciare a sospettare che dietro gli imbarazzi di giornata si nascondano incapacità di fondo sempre meno occultabili.
Che sta accadendo? Cosa trattiene il presidente Gianni Petrucci nel manifestare il suo pensiero? Sì, nel caso Paternicò assistiamo a un silenzio assordante. Assenza di ogni forma di rumore, di suono o di voce  cosi definisce il dizionario Zingarelli.
“SILENZIO” anche informatico diremmo noi. Difatti in rete e sui social sulla vicenda si trova solo il “minimo sindacale” e cioè un comunicato molto stringato e dai contenuti scontati da parte del sindacato degli arbitri dell’Eurolega di cui il nostro Gigi Lamonica è vicepresidente  “’Union of Euroleague basketball referees” nel quale richiedono a colui che ha fatto esplodere il caso la veridicità di tali accuse. Insomma, è tutto fermo in un mondo però in cui tutto si muove a velocità vertiginosa: gare, campionati, credibilità, autorevolezza, verità.
Nessuno che prenda posizione in difesa di Paternicò e, a cascata, sulla pallacanestro che cosi finisce nel tritacarne mediatico. Possibile che non si riesca a trovare uno spunto diverso? Lo sport dovrebbe essere purezza, trasparenza, sudore, tecnica, agonismo, merito. No corruzione, scommesse, frode, illegalità.
A chi giova questo andazzo?
Rischiano tutti. Rischiano soprattutto gli sport dove il denaro gira. Rischia chi non si protegge. Rischia chi considera le scommesse illegali una cosa da poco e minimizza. Rischia chi non enfatizza la propria integrità morale. Il fenomeno èesploso e l’ombra delle scommesse illegali si allunga dove fiuta novità, denaro, facilità di corruzione. Possibile non si riesca a dare una informazione in più? Purtroppo a noi pare che come per tutti gli altri scandali dello sport, i vertici non si indignano abbastanza.
Preferiscono non vedere, il rischio è l’assuefazione al malaffare.
Nello sport si sono infiltrati personaggi ambigui, hanno creato bolle di illegalità poi svelate e scoppiate. Ci vorrebbe un sistema di “governance” del mondo sportivo forte e risoluto che arginasse il fenomeno e su questo punto il governo “giallo-verde” ha cercato di porre un freno ponendo uno stop totale alla pubblicità di giochi d’azzardo e scommesse con l’emanazione nel Decreto dignità.
In quei giorni i massimi esponenti dello sport hanno fatto sentire la voce e, udite udite, cosa hanno dichiarato?
“Le scommesse sportive aiutano il calcio e tanti sport. Vietare la pubblicità sarebbe penalizzante per le realtà sportive professionistiche” Così il presidente FIP Giovanni Petrucci nel proprio intervento in Consiglio Nazionale al CONI. Non solo. Il presidente del CONI, Giovanni Malagò, informò Petrucci e il Consiglio Nazionale, di aver fatte proprie quella tesi e di averla sottoposta al Governo nella speranza di poter apportare correttivi al decreto.
Ci spiace ma noi di IMG Press continuiamo a URLAREEEEEEEEEEEEEE ma ci accorgiamo che se parliamo di sporcizia nello sport, scommesse illegali,  possiamo tranquillamente dire che l’assuefazione è già una certezza. E infatti non desta più, non si dice scandalo, ma neppure quasi dibattito. Perché questo silenzio?
Presidente Malago, Presidente Petrucci, Presidente Tedeschi, Presidente Caruso, Carmelo Paternicò, AIAP, non abbiamo ricevuto da Voi nessun segno di vita in merito alla vicenda Paternicò, neanche un “siete puttane e sciacalli”, che in questi giorni va tanto di moda.
Ci accontenteremmo pure del banale elenco dei meriti dell’arbitro siciliano, della Federazione pallacanestro, degli interventi da voi adottati per combattere la corruzione nello sport, le scommesse illegali e le frodi in genere, sì, insomma, le cose più innocenti servite però con fantasia e credibilità.
A noi pare, invece, che i mali dello sport così gestito sono cominciati molto tempo prima dell’ultima vicenda Paternicò. E sono mali di fantasia, di sufficienza, del così fan tutti, di incapacità o pigrizia nella volontà di fare pulizia, che rischiano di rendere il nostro basket soltanto una pagina di cronaca giudiziaria.
Che tristezza, conta solo il fatto tecnico, questa perversa regolarità del campionato, il mito del sempre e comunque e il suo susseguente martirizzarsi con l’aria di chi nonostante tutto ce l’ha fatta anche stavolta. Veleni o non veleni. Nel momento in cui viene a galla un bubbone che certifica una certa fragilità del sistema, possibile sia sufficiente che la palla finisca nel cesto per considerare tutto regolare?
Di seguito il comunicato del sindacato Union of Euroleague basketball referees (UEBO)

The letter reads:
Union of Euroleague basketball referees (UEBO) expresses its absolute rejection towards the accusations made by the owner of Panathinaikos Mr. Giannakopolous against two of our members and that is why we demand that the veracity of such accusations is proven and in any case we reserve the right to take legal action to protect the integrity, transparency, and professionalism of all UEBO referees. We are not willing to accept any false accusation from any representative of any team, since, in our opinion, they have been made for the purpose of manipulating and conditioning the work of the referees, and to continue with the unproven accusations, to make their decisions far harder which could affect the competition.
UEBO Board of directors

Unione di arbitri Basket Eurolega (UEBO) esprime il suo rifiuto assoluto verso le accuse fatte dal proprietario del Panathinaikos Mr. Giannakopolous contro due dei nostri membri ed è per questo che chiediamo che la veridicità di tali accuse siano  dimostrate e in ogni caso ci riserviamo il diritto di intraprendere azioni legali per proteggere l’integrità, la trasparenza e la professionalità di tutti gli arbitri UEBO. Non siamo disposti ad accettare alcuna falsa accusa da qualsiasi rappresentante di qualsiasi squadra, dal momento che, a nostro parere, sono stati fatti allo scopo di manipolare e condizionare il lavoro degli arbitri, e di continuare con le accuse non dimostrate, per rendere il loro decisioni molto più dure che potrebbero influenzare la concorrenza.
UEBO Consiglio di amministrazione

Ciuff…e…Tino