Basket & dossier: neanche le festività pasquali portano pace

Non c’è pace tra gli ulivi senesi. Neanche le festività pasquali portano pace e serenità al basket italico.

Ovviamente non ci riferiamo alla presa di posizione di qualche società o di alcuni gruppi ultras di non voler sostituire l’inno di Mameli con la Marsigliese, ma di qualcosa che se confermata scuoterebbe fortemente il nostro basket facendo cadere tanti frutti anche quelli più alti della pianta sita in Via Vitorchiano.

La parola “etica” viene spesso associata a particolari scampoli di sportivi in via d’estinzione, quasi si trattasse di una specie di farfalle che si trovano con un certo tasso di umidità e scompaiono appena il sole comincia a battere più forte. Ma c’è anche un problema etico che tende a essere sottovalutato: la gestione dei campionati e di talune situazioni – vedi il caso Siena – che rischiano di generare aria rancida. Basta spostarsi di poco, pochissimo dalla luce della giustizia per cambiare drasticamente il tasso di veleni che i tesserati inspiriamo assieme all’aria.

Litigi e voci di mercato hanno rotto il clima di apparente tranquillità a Casa Fip dopo la conquista del pass degli azzurri di Meo Sacchetti per i mondiali. Gianni Petrucci ha preferito non rispondere alle polemiche di queste settimane sulla vicenda Mens Sana Siena finita a gambe all’aria come la precedente, ovvero esclusa dal campionato. La storia è nota: Mens Sana esclusa dalla Legadue dal Giudice Sportivo. Sanzione scaturita dal referto della gara contro Biella nella quale Siena si è resa protagonista di «una palese alterazione della uguaglianza competitiva delle squadre in campo». Da qui, l’annullamento di tutti i risultati della squadra toscana.

In questi giorni siamo stati combattuti se pubblicare o meno quanto riferito da una fonte ma per non venire meno ai nostri principi abbiamo cercato ulteriori riscontri e nell’articolo pubblicato il 19 Aprile dal titolo Vita da basket: Petrucci e la Marsigliese (https://www.imgpress.it/leroe/vita-da-basket-petrucci-e-la-marsigliese abbiamo voluto dare una anteprima anche se non contestualizzandolo  che però è stato veicolo per ulteriore feedback che ci hanno spinto a ritornare sul pezzo per non bucare la notizia.

Sembrerebbe che da diversi giorni sul tavolo del numero uno del Palazzo H (Giovanni Malagò) ci sarebbe un ricco dossier che informa sulle presunte e palesi alterazione della uguaglianza competitiva delle squadre in campo avvenute in virtù delle non convocazioni per le gare di qualificazione ai mondiali degli atleti più rappresentativi quali Gallinari, Belinelli, Datome, Melli, Hackett, Brooks, Della Valle, Cianciarini. La notizia iniziale con i giorni si è arricchita di nuovi particolari, tipo che il dossier sia partito da Siena.

Vero, falso? 

D’accordo, è sempre una gara tra dirigenti. D’accordo, il botta e risposta tra società e federazione raggruma sempre il meglio e il peggio che c’è in giro per il Belpaese. Ma ora si esagera. Perché con l’esclusione di Siena, i due punti alla Virtus Roma a danno dell’Orlandina – vincitrice morale del campionato – si sta pericolosamente ‘tracimando’: prima a gesti, poi a parole. Perché adesso, se ciò fosse confermato, l’esposto o gli esposti, spargerebbero “veleni” sul nostro amato basket. E invece sarebbe il caso che Coni e Federazione pallacanestro, una volta per tutte, e sul serio, ricreassero un clima di grande responsabilità e civiltà. Dove l’etica, la sportività, le regole fossero reali.

Tutto ciò darebbe un senso logico a quanto riportato e soltanto dai vertici Coni potrebbe venire la conferma o la smentita, noi per rispetto dei nostri lettori riportiamo quanto in nostra conoscenza. Sinceramente si fa fatica tutti a capire. Per questo finiamola qui, ragazzi. E oggi, giorno di Pasqua, forse si chiuderà bocca per davvero.

Ciuff…e…Tino