Basket a modo mio: riparte la C silver e la Sicilia mette un limite ai sogni

Povera Federazione siciliana del basket, con tutta ‘sta gente in malafede che vede ombre sul suo operato. Come si permettono? Forse è tempo di precisare che le cose funzionano che è una meraviglia: sugli arbitri che sono in …cavolati  non c’è polemica. Le decisione strambe servono solo per aiutarli a non cadere in tentazione, e naturalmente, i gol incassati dalla federazione con squadre che terminano la loro corsa prima dell’inizio dei calendari non erano gol. E non bisogna credere ai numeri, secondo cui la Sicilia fa acqua per stabilità e programmazione ma, in rapporto al numero delle scorrettezze che i nemici del presidente ricevono, tutto va bene.

 

Parte la C silver e così IMG Press ha deciso di essere solidale con questa squadra tartassata dagli arbitri, tutti in buonafede, al massimo con disturbi di vista che colpiscono i meno giovani. Non pensiamo che dietro a un fischio negato ci sia un complotto, né un conto da regolare con qualche coach o società. Figurarsi, se lo pensiamo!

Questa federazione gestita da quel gentiluomo di Riccardo Caruso ha dimostrato la sua etica, la sua sportività, la sua trasparenza negli atti, nei tesseramenti, nelle stesse convocazioni degli atleti per le rappresentative regionali, che nessuno può metterne in dubbio l’onestà. Siamo al cospetto di  gente al culmine della carriera, che non ha bisogno di chiedere favori, né di farne.

Insomma, sono una garanzia. Forse i suoi dirigenti farebbero bene a chiedersi come mai tante persone al disopra o al disotto della mischia (né vicine a Michelangelo Sangiorgio né in litigio con Antonio Rescifina) dicono che la credibilità del movimento siciliano del basket è ai minimi termini. Sicuramente, e usciamo dall’ironia, i federali hanno vinto alcune dispute e messo il bavaglio a Sangiorgio, ma hanno perso un’occasione per dimostrarsi sportivi, un po’ o tanto potevano sceglierlo loro.

Non costava nulla chiudere la strana storia che ha visto coinvolto Sangiorgio dove la verità non è quella che qualcuno vuol far credere, ma è ben diversa. Non costava nulla, ma non l’ha fatto nessuno, né a Palermo né a Roma. Tutti con la stessa faccia, la stessa spocchia nemmeno un po’ annacquata.

Non gli basta vincere: vogliono stravincere!

Perché sarà vero che conta solo vincere, ma conta anche il modo. Se il basket in Sicilia, è ancora uno sport, un minimo di sportività è indispensabile in tutti quelli che se ne occupano. Ma tutto questo è storia di ieri. Oggi riparte il campionato di C silver, la perla della federazione siciliana. Prepariamoci all’evento.

Noi che amiamo un basket diverso da quello del presidente Caruso siamo contenti quando si dibatte su altri contenitori di comunicati stampa. Ognuno informa come crede, ma non per questo è da premiare o punire, per esempio. Nessuno potrà negare che la federazione siciliana è roba da simposio medico per lo studio delle malattie psichiatriche, ma non per questo li chiameremo “disturbati” né “nevrotici”. Capita in politica, figurarsi in una federazione che annaspa.

Il soprannome, giustamente, non piace nemmeno a noi, che di mestiere facciamo i giornalisti e non i copia e incolla della federazione siciliana. Ma una domandina semplice semplice la vorremmo porre agli appassionati di questo bellissimo sport: che ne pensate, di preciso, di Riccardo Caruso e della sua squadra?

Lasciamo stare la simpatia o la bravura o altro: cosa pensate? Sono bravissimi, competenti, un po’ sotto il minimo sindacale, quasi nulla? D’accordo, cambiamo discorso i panni sporchi di Fip Sicilia non fanno notizia: visto l’egregio spettacolo che il nostro comitato ha spedito nel resto del Paese, non sarebbe neanche tanto sbagliato.