ASSOLUTI DI TODI: SONEGO-ARNABOLDI E PAOLINI-TREVISAN SI SFIDANO PER IL TITOLO

Il favorito della vigilia Lorenzo Sonego, testa di serie numero uno, opposto ad Andrea Arnaboldi, testa di serie numero 7. E’ questa la finale maschile dei Campionati Italiani Assoluti sui campi in terra rossa del Tennis Club Todi 1971 la cui ultima edizione risaliva al 2004, quando si fregiò del titolo di campione d’Italia Massimo Dell’Acqua che in finale superò Paolo Lorenzi. Un solo precedente a livello di challenger tra Sonego e Arnaboldi vinto da quest’ultimo nel 2014 a Biella, quando il piemontese aveva 19 anni.

Sonego, azzurro di Coppa Davis e numero 46 del ranking mondiale, ha sconfitto per 64 76 (5). Lorenzo Giustino, 28 anni di Napoli, numero 153 della classifica mondiale e quarta testa di serie, che nel 2020 vanta le semifinali a inizio stagione nel challenger di Launceston, in Australia. Un match ben giocato dal 25enne torinese, molto attento e solido nei momenti decisivi. Nel primo set è bastato un break al quinto game ottenuto grazie ad un ottimo passante di rovescio in recupero. Break anche in apertura di secondo parziale, poi sul punteggio di 3-1 30-0 in favore del piemontese con Giustino al servizio, Sonego ha avuto un passaggio a vuoto che ha consentito all’avversario di riportarsi sotto. In vantaggio 5-4 con il torinese alla battuta, Giustino si è trovato due volte a due punti dal set, ma Sonego si è salvato e ha centrato il break sul 5-5. Immediata la replica del tennista napoletano e conclusione al tie break vinto da Sonego nonostante il tentativo di rimonta del rivale: era vanti 5-1, poi 6-3, ha chiuso 7-5. L’azzurro di Davis è apparso in crescita di condizione, anche se è un po’ calato nel secondo set: buona continuità di rendimento e ha servito con grande efficacia soprattutto nel primo parziale, quando non ha concesso palle break. Soprattutto ha sempre cercato di tenere l’avversario lontano dalla riga di fondo.

Il mancino Andrea Arnaboldi, 32enne milanese testa di serie numero 7, ha superato in poco più di un’ora per 61 62 Andrea Vavassori, 25enne torinese numero 119 del ranking di doppio (nel 2020 in coppia con lo svizzero Luca Margaroli vanta tre finali challenger nella specialità. Bravo Arnaboldi a non concedere mai l’iniziativa al rivale, giocatore che appena può prende la rete da specialista del doppio qual è. E bravo a far valere la sua maggior solidità da fondo campo in un match che praticamente non ha avuto storia con il tennista lombardo sempre padrone del campo e degli scambi. Praticamente perfetto per continuità di rendimento: non ha concesso neppure una palla break. Arnaboldi, attualmente numero 282 della classifica mondiale (il suo best ranking di numero 153 risale al 2012), nel 2020 prima del lockdown per la pandemia da coronavirus vantava i quarti nei challenger di Bangkok e Bergamo.

Nel tabellone femminile pronostico interamente rispettato: il titolo tricolore se lo giocheranno le prime due teste di serie, rispettivamente Jasmine Paolini e Martina Trevisan, amiche e compagne di squadra con la maglia azzurra in Fed Cup. Chi vince iscriverà il proprio nome nell’albo d’oro dopo quello di Valentina Sassi, campionessa d’Italia nel 2004. Tre i precedenti a livello internazionale tra Paolini e Trevisan, con Jasmine in vantaggio 2-1 e che si è imposta a inizio stagione a Shenzhen.

La Paolini affrontava la wild card Camilla Rosatello, 25 anni di Saluzzo e si è imposta con autorità per 62 63. La 24enne toscana e numero 95 del ranking Wta, aveva vinto entrambi i match che l’avevano portata in semifinale salvandosi al match tie break. Dopo le sofferenze e le false partenze dei giorni scorsi prima contro Matilde Paoletti e poi contro Stefania Rubini, questa volta è apparsa più sicura e meno fallosa. E’ scattata veloce ai blocchi di partenza e ha subito costretto a rincorrere la Rosatello, che pure nei match precedenti aveva ben impressionato dimostrando ai aver recuperato dai problemi al polso e al gomito che ne avevano condizionato il rendimento nella passata stagione. Subito 4-0, poi 62 nel primo parziale. Nel secondo la Paolini si è distratta al turno di battuta iniziale, è andata sotto 2-0 ma ha ripreso il comando delle operazioni: cinque game di fila e 5-2, quindi 63 conclusivo.

La Trevisan, seconda testa di serie, è in finale grazie al successo nella sfida con l’altra azzurra di Fed Cup Elisabetta Cocciaretto, testa di sere numero tre. La 26enne fiorentina Martina Trevisan, numeto 153 della classifica Wta, si è imposta sulla 19enne marchigiana con il punteggio di 75 64. La Trevisan ha sempre condotto nel punteggio: nel primo parziale era avanti 4-1 ma ha subito la rimonta della Cocciaretto. Sul 5-4 la tennista toscana ha sprecato anche tre set point per poi chiudere al dodicesimo game. Idem nel secondo parziale: Trevisan sempre avanti (3-1), il riaggancio della marchigiana (3-3), poi l’allungo decisivo della Trevisan che ha chiuso 64 al turno di battuta (era sotto 0-30) dopo due ore e 48 minuti.