Manuela Barbieri, il branco siamo noi

Mission quotidiana: raccontare ai nostri lettori la storia di Manuela Barbieri. Giornalista collaboratrice di Amica.it, Running Magazine e HUB Style. Da queste prime informazioni avrete capito che Manuela è una ragazza tosta super sportiva con la valigia sempre pronta per scappare, durante i weekend, da Milano. Ma non solo. Manuela è anche una professionista in prima linea: nel tempo libero, al fianco di Jennifer Isella e Massimo Pileri, coordinana il progetto Women In Run, running network al femminilenato su Facebook nel 2014 con l’obiettivo di creare gruppi di allenamento gratuiti in tutta Italia per consentire alle donne di correre all’aperto in totale sicurezza e libertà. Nel 2016 Women In Run è diventata un’Associazione Sportiva Dilettantistica a tutti gli effetti. “Il branco siamo noi”, gridano le WIR (acronimo di Women In Run) e i WIRangels (gli uomini che le sostengono), ormai virali sul web. Una frase forte, ma che esprime la necessità di unirsi e fare gruppo per dire basta alla violenza sulle donne. Ecco perché abbiamo deciso di puntare su di lei per analizzare lo sport. Attività motoria specchio del Paese: quello che funziona, quello che non funziona. Come per esempio il dato numerico che ci dice che ben 24 milioni persone in Italia si dichiarano completamente sedentarie, pari a circa il 42% della popolazione. Con una forte disparità tra Nord e Sud, a discapito del Mezzogiorno. Quando si parla di salute e di valori come l’integrazione, ci si richiama a quelle frontiere sociali che gran parte delle associazioni sportive di promozione sociale conoscono bene da anni. Per questo esiste una forte articolazione associativa volontaria e un patrimonio di migliaia di associazioni sportive del territorio: un patrimonio di coesione sociale attraverso lo sport. Diciamo ovvietà e ce ne scusiamo con chi le ha ormai a noia, ma abbiamo qualche giustificazione nel farlo: il timore cioè che ci si avvii verso un’epoca di accettazione d’ogni cosa come inevitabile, se non lecita. Ecco perché vorremmo una società più attenta alle buone regole. La certezza del diritto di poter fare sport senza per questo dover accendere un mutuo in banca è una conquista tra le più grandi della “moderna” civiltà. Sarebbe già un ottimo risultato.

Manuela sei finita sotto la lente di IMG Press per la tua passione: la corsa. Ci racconti da cosa nasce questo grande amore per lo sport?
Sono sempre stata una super sportiva, da piccola ho praticato prima ginnastica artistica, poi ritmica a livello agonistico. Nella mia vita sono pochi i giorni che ho passato senza praticare sport, ne ho provati tanti, tra cui il tennis che adoro. La corsa è diventata qualcosa di più serioda quando esiste Women In Run Milano, ossia dal 2015. Dal primo pettorale indossato al Trofeo Sempione alla Maratona di New York sono passati solo 2 anni. E nel frattempo ho iniziato a collaborare come giornalista anche con Running Magazine. La corsa ora, oltre che una passione, è anche un lavoro. Il più bello del mondo per me! Anche per amica.it scrivo di sport, dal fitness, allo yoga, passando sempre per la corsa.

Ti definisci una super sportiva ma anche mangiona: che ne abbiamo fatto del manifesto “Alimentazione corretta e stile di vita”?
Attenzione ho detto che mangio tanto, non che mangio schifezze… Adoro i dolci però, il cioccolato in particolare, al quale non rinuncio mai. Fortunatamente non ho mai avuto problemi di peso. In parte è merito della genetica, in parte di tutto lo sport che ho sempre fatto e che continuo a fare.

Consigli utili per chi vuole iniziare a macinare qualche chilometro?
Correre è in assoluto uno degli sport più faticosi che abbia mai praticato. Ci vuole costanza e bisogna trovare la giusta motivazione, altrimenti è facile arrendersi. Consiglio di farlo in gruppo, è più divertente e gli obiettivi si raggiungono più in fretta. Consiglio però di non fissarsi troppo col cronometro, ma di pensare solo a divertirsi e a stare bene. Odio i post su facebook con le foto del garmin con i tempi. Amo invece le foto dei sorrisi e degli abbracci ai traguardi delle gare con chi condivide con te la gioia che questo sport ti regala.

Con Jennifer Isella e Massimo Pileri, coordinano il progetto Women In Run, running network al femminile nato su Facebook nel 2014 con l’obiettivo di creare gruppi di allenamento gratuiti in tutta Italia per consentire alle donne di correre all’aperto in totale sicurezza e libertà… Dunque è proprio vero: lo sport italiano lo salveranno le donne?
Noi non vogliamo salvare lo sport… ma tutelare il diritto delle donne di poterlo praticare in libertà e totale sicurezza. Purtroppo nelle strade e nei parchi di molte città per una donna correre da sola è un bel rischio. Women In Run è nato infatti dopo l’aggressione a una runner in pieno giorno sui Navigli da parte di un gruppo di uomini.

Battute a parte: spesso nei dibattiti televisivi si porta la cultura sportiva come modello per educare i giovani alle regole, al sacrificio, al merito. Chi ha più talento vince. Ma poi si scopre che certi risultati sono macchiati dal doping. La tua riflessione?
Ovviamente lo condanno, ma trovo ancor più assurdo che perfino gli amatori ne facciano uso. Sembrerebbe un fenomeno sempre più diffuso. Per vincereanche una semplice garettina locale si è disposti a tutto. La competizione quando non è sana porta anche a questo purtroppo, è il lato triste dello sport.

Il 4 marzo il Paese andrà alle urne: dalla nuova classe dirigente cosa ti aspetti?
Alla politica non mi interesso più da parecchio. Sono disincantata ormai, e di conseguenza molto indecisa anche su chi votare. Vorrei delle soluzioni concrete al problema sicurezza che in una città come Milano è sempre più allarmante. Io ormai non mi sento più sicura nemmeno sull’autobus che prendo ogni mattina per andare al lavoro. Noi donne siamo indifese e nel quotidiano lo avvertiamo parecchio questo problema.