Rullo di tamburi: ecco, Riccardo Caruso

di Roberto Gugliotta

Tanto per dire, l’elezione di Riccardo Caruso come nuovo presidente di Fip Sicilia (Complimenti!!!). Epperò, aspetterei a dire che è una vittoria del buon senso. In parte lo è, ma per buon senso intendo un’altra cosa (!). La buona volontà di due parti che si siedono a di scutere e trovano la soluzione migliore. In questo caso, di fronte allo sfascio del movimento della pallacanestro che anticipa tanti euro in cambio di disservizi e vendette il Sistema Rescifina decide chi deve andare a sedersi dove senza uno straccio di programma, mi sembra una vittoria d’altri. Del grottesco. Rullo di tamburi: ecco, ci pensa il presidentino Antonio a salvare la casa che brucia. Siamo messi bene. Non mi pare che si sia parlato molto di un essere in via d’estinzione: l’innamorato del basket che va alla partita, il presidente della società che paga il giocattolo basket. Gli atleti che sudano in palestra, lo staff tecnico che deve garantire una buona condizione di gioco, tra debiti e parametri da rispettare. Questi sono cittadini senza diritti, tanto ormai quando si parla di diritti ci si riferisce solo a quelli del Comitato regionale. Gli album dopo il voto del 16 ottobre sono quasi completi, lo scambio delle figurine è praticamente finito, tutti hanno collezionato promesse e sogni autoadesivi: il problema è capire se resteranno attaccati al foglio o se cadranno a terra al primo vento della stagione agonistica. L’avventura di Riccardo Caruso ricomincia nell’eccesso, nell’esubero, e non solo per i conti che non tornano per le società isolane che hanno fatto strabuzzare gli occhi alla buonanima di Pierre de Coubertin ma che non lasciano tranquillo nemmeno Caruso. Crescono giocatori un po’ a tutti, campioni e patacche, crescono specialmente in C silver e D dove si compra senza misura, pensando che quantità e qualità coincidano. Mah. Non accade quasi mai, ma intanto i tifosi si abbonano e i presidenti li illudono. Altro che talento fantastico, altro che vivaio dal pallido ricordo lombardo. Prepariamoci a sovrapposizioni totali, polemiche interne, mugugni, ultimatum per grandi e piccoli club. è il campionato parallelo, quello degli esclusi.