C/SILVER, GREEN BASKET & FIP SICILIA

Presidente Mantia,
ho letto con attenzione il Suo Comunicato e Le confesso che, per gran parte, condivido il Suo pensiero e la Sua amarezza. Lei ha assolutamente ragione quando afferma che il Campionato, per molte Società, è ormai privo di interesse per una formula assurda e senza Play-Off che nascono con la pallacanestro e sono il sale del nostro sport.
Mi permetto di dissentire sulle “non” responsabilità del Comitato Regionale FIP Sicilia presieduto del Presidente Rescifina. Parto dal presupposto che è stato proprio il Comitato Regionale ad aver deciso di aderire soltanto alla C/Silver.
Quest’ultima non è Roma ad averla imposta, la FIP centrale forniva semplicemente due opzioni e il Comitato Regionale ha optato per la C/Silver che peraltro non concede alcuna promozione diretta il che mi pare assurdo. Le alte sfere romane, decidono soltanto i meccanismi di promozione per la Gold e la Silver ma la formula del Campionato è di ESCLUSIVA COMPETENZA del Comitato Regionale e del Presidente Rescifina, mi spiego meglio.
Roma afferma che la C/Silver deve prevedere un girone composto da un minimo di 12 ed un massimo da 16 squadre.
Vede Presidente Mantia, Lei ha fatto un comunicato coraggioso, ma Le chiedo, perché il Comitato Regionale ha voluto optare, a tutti i costi, per una C/Silver e non ha tenuto in considerazione le Sue oggettive perplessità peraltro condivise anche da tanti altri presidenti di Società?
Se proprio bisognava aderire alla C/Silver, si poteva prevedere una formula tipo
con “Final Four” e “Play-Out”. Tutto ciò avrebbe contribuito a mantenere vivo l’interesse per un campionato sia al vertice sia in coda e non si sarebbe verificato quello che Lei giustamente lamenta ovvero un gruppo di buone squadre che tanto hanno investito, anche economicamente, finite troppo presto nel limbo “a causa di una formula scellerata e cervellotica”. La controprova è proprio nella vostra splendida prestazione contro la corazzata Cefalù. Il mio è solo un esempio che avrebbe permesso alle Società, di giocare con agonismo ed entusiasmo sino all’ultima gara, ciò avrebbe riempito i palazzetti di pubblico e richiamato ancor di più l’attenzione dei mass-media e la curiosità di sponsor che oggi sono veramente difficili da trovare.

Domenico De Luca