Houston, abbiamo un problema

Il presente comunicato per segnalare che negli ultimi giorni vengono spedite e-mail classificabili come "spam", utilizzando in maniera strumentale la casella di posta elettronica del sottoscritto nella qualità di Presidente della Federazione Italiana Pallacanestro, Comitato Regione Sicilia, e che tra l’altro invitano a collegarsi a link contenenti articoli o altro.
Stessa cosa è avvenuta a danno di altri tesserati che si sono visti coinvolti in email con indirizzi falsi riportanti il proprio nome e utilizzati a fini impropri. Alcune comunicazioni riservate e istituzionali sono state veicolate in alcuni siti internet in violazione delle regole federali, fatti denunciati già dagli stessi ai Carabinieri.

Mi viene riferito che diversi tesserati sono stati avvicinati da alcuni personaggi che li invitavano a far parte di un "cartello di opposizione" per operazioni tese a creare danno al normale svolgimento dell’attività istituzionale federale. Il sottoscritto, assolutamente estraneo a quanto accade, comunica che inoltrerà apposita denuncia/querela presso la Polizia Postale e presso la Procura della Repubblica competente. Nell’attesa di far piena luce dell’accaduto nel più breve tempo possibile, porgo cordiali saluti.

Antonio Rescifina
Presidente Federazione Italiana Pallacanestro
Comitato Regione Sicilia

 

E’ molto importante quello che sta accadendo nel movimento siciliano della pallacanestro. Finalmente si vuole fare chiarezza. E questa voglia di pulizia dà fastidio al vertice che come nella più classica delle repubbliche delle banane promette vendetta e ritorsioni. Il capo del Comitato annuncia di adire a vie legali contro il "giuda" che avrebbe divulgato la mail dei due istruttori regionali. La cosa mi fa sorridere perché il capo dovrebbe incazzarsi non per la divulgazione bensì per il contenuto: gli arbitri cresciuti negli ultimi anni sotto Rescifina – a voler essere generosi – sono diversamente preparati. Per la verità, come da IMG Press pubblicato, i due "coraggiosi" istruttori scrivono di peggio sui partecipanti alla riunione arbitrale… ma per il capo è lesa maestà averlo divulgato al mondo intero. Che gli arbitri siano diversamente preparati lo diciamo da tempo; che gli arbitri non ricevono le giuste attenzioni dalla Federazione è stato più volte messo in evidenza; come è stata evidenziata la scarsa volontà a formarli in maniera idonea: meglio "asinelli" che emancipati. Uno che riconosce i propri limiti di conoscenza cestistica è più sottomesso al capo perché per restare a galla dovrà chiedere … favori. Che movimento in decadenza, che tristezza leggere certe cose. Mi sarei aspettato le dimissioni del vertice, ma figurarsi nel paese di Pulcinella chi si dimetterà mai? Aiuto la poltrona, aiuto il potere!!! La Sicilia del basket è a un passo dal burrone ma il capo si preoccupa per l’onore perduto… come quel padre che annuncia al mondo intero la verginità della figlia scoperta dalla polizia in una casa d’appuntamento. La verità è che da quando comanda Rescifina la Sicilia del basket è ai margini del gioco, il suo valore di mercato è andato rimpicciolendosi a vista d’occhio e anche il settore arbitrale paga dazio. Di più. Il Comitato regionale fa fatica a trovare gli equilibri. Nessuno è più disponibile di noi giornalisti sportivi a cambiare la rotta del prevedibile, per cui è facile scambiare adesso il cattivo andazzo degli arbitri per un soggetto-oggetto più dannoso che inutile. Non facendo notizia per i suoi trionfi, era insomma bene che il vertice della Sicilia del basket facesse comunque notizia per le sue assenze. Ma al di là di una piccola, legittima schizofrenia di mestiere, la domanda resta e si pone in modo sempre più categorico: cosa dunque sta succedendo al movimento siciliano della pallacanestro? Che credibilità adesso avranno campionati e fischietti? Non c’è spazio per gli imperfetti in questa specie di federazione lussuosa e moderna. Oggi Rescifina parla di complotti e promette vendette, rivendica il ruolo del capo. Questa autorità comporta un prezzo: che è anche quello di un improvviso congedo. E’ contemplato non solo dalla democrazia, ma anche dalla dignità di ognuno. Posso assicurare che il costo non è nemmeno troppo alto, e che anche i più candidi tra di noi, sanno che gli umori del Potere sono come i venti, estremamente variabili. Stupori e indignazione, dunque risultano ipocriti e sprecati.

RO.GU.

http://www.imgpress.it/notizia.asp?idnotizia=85958&idSezione=7