PARTE DA NOI IL RISCATTO MORALE

La presa di posizione di IMG Press sui mali del basket siciliano ha funzionato da ottimistica adrenalina nel battesimo della stagione che sta per partire. Sui blog e per la strada non si fa altro che parlare sui possibili rimedi ai mali che hanno affossato il movimento: dalla riorganizzazione dei campionati e della stessa attività giovanile alla rivalutazione degli stessi arbitri lasciati da soli da una Comitato regionale sempre più lontano dalla realtà quotidiana. Fa bene parlare di basket se aiuta a rimediare agli errori passati. Mi fa piacere che oggi sono in tanti a rivedersi nella nostra posizione: basta con i ragazzini – bancomat, occorre formare atleti che saranno gli uomini del domani. Si dialoga ed è già un buon punto di partenza, si discute però di fronte a una "platea" orfana di dirigenti federali e un presidente in odore di dimissioni, orfana più che mai di referenti tecnici e in assoluto sportivamente scarna quanto a modelli credibili. Bisogna cambiare al più presto e occorre farlo in fretta per non disperdere il patrimonio umano di atleti e arbitri. Proprio gli arbitri vanno assolutamente aiutati a liberarsi da quei pregiudizi che una miope federazione siciliana ha contribuito a creare con la caccia ai nemici del presidentissimo Antonio Rescifina. Basta con questa lista di buoni e cattivi da penalizzare sul campo; basta con le vendette organizzate per far felice il Comitato. Basta perché a perdere credibilità è la pallacanestro siciliana. Insomma, la nuova stagione sportiva inizia con un’aria insolita, un clima di maggiore partecipazione dall’esterno e di più gratificata consapevolezza dei valori che non si devono perdere, nel sostegno di una recuperata "stima e fiducia" dell’opinione pubblica. Si parla tanto di controllo sugli atti federali e sui Bilanci della Fip stessa. Ma è mancata la vigilanza e oggi non si può più far finta di nulla. La crisi economica ha contribuito nel disperdere molti appassionati e proprio per questo chi andrà a guidare il Comitato regionale dovrà fare chiarezza sui tanti nodi venuti al pettine negli ultimi mesi. Il Comitato Regionale di Rescifina ha davvero e sempre assolto al proprio compito? Non facciamoci, comunque, prendere dallo sconforto. Si parla e si propone: è una cosa buona per il movimento dopo tanti complici silenzi. Spesso, non si è tenuto conto che era un problema di persone, le persone che dovevano attuare quelle riforme. Bisogna passare dalla cultura del favore, della raccomandazione e della disonestà alla cultura opposta. Questo è il traguardo che ci attende. Dalla verifica degli errori sorge la volontà di rinnovarsi e di voltare pagina. La gioia dell’onestà deve riprende il suo posto. E far parlare il lavoro nei palazzetti: i giovani hanno bisogno di modelli seri da seguire, non di furbi istruttori – esattori nel recupero delle mensilità dei genitori.