LA MORALE DEL CANESTRO BUDDACE

di Roberto Gugliotta

Nella provincia di Messina il basket giovanile cambia, si continua a dire. Ma non sempre. Il brutto vizio di far pagare le famiglie per non essere poi i loro figli in grado di fare un banalissimo gesto tecnico, non cambia mai, è sempre lo stesso. Si diventa organizzatori di non meglio precisati centri di reclutamento per fame, per campare sulle spalle degli altri. Si progettano bizzarre fusioni per meglio spennare i genitori, per puro cinismo. Insomma, ragazzini bancomat, si replica. No, molti non hanno capito una cosa per me fondamentale: che la libertà e la dignità professionale sono una grossa conquista. Molti hanno considerato solo gli aspetti economici, sono miopi, non vedono che loro stessi o la generazione successiva avranno problemi a lavorare perché la salute del movimento dipende dalla credibilità dei bilanci sportivi. Tutto quello che non si dovrebbe fare per rispettare regole e decenze va in scena nella città dei d-istruttori. Ci lamentiamo della classe politica ma neppure certi personaggi che bazzicano nei palazzetti scherzano per cialtroneria. Zero organizzazione, zero educazione, zero competenze. Solo arrivismo e fame di euro. Sì, ma i ragazzi? Chissenefrega se a diciotto anni smettono e tornano sulla strada più depressi che mai perché sfruttati dagli apprendisti stregoni. Fuori dai denti: mi sembra che i papà e le mamme di questi ragazzi siano dei cretini se non comprendono che in questi centri l’unico interesse degli aspiranti stregoni sono i loro mensili. Dei loro pargoli non frega a nessuno! Mi piacerebbe, per una volta, che i genitori abbiano l’autorizzazione della Legge a prenderli a calci nel sedere. Mi sembra più di moda la risata in faccia che i fondamentali in palestra. Mal che vada c’è il rugby riveduto e applicato alla disciplina del basket, tanto i giovani arbitri non fischiano né applicano le regole: mica sono scemi come quei genitori? Ci sono palestre che son peggio del Bronx ed è meglio far finta di non vedere certe gomitate. Li chiamano centri di reclutamento. Ma mi facciano il piacere… Lì c’è il sottobosco ideale per gli intrallazzi. Non l’abbiamo forse detto da anni? Non abbiamo chiamato le Istituzioni a maggiori controlli? Nessuno ci può dire di aver taciuto o sottovalutato il fenomeno. Lievitano i costi? E chi se ne frega. Io devo fare la spesa, non ho tempo per allenare i ragazzi.