DNC BASKET: IL CUS MESSINA VINCE A GELA. POI l’AGGRSSIONE A CLAUDIO CAVALIERI!

Sono le circostanze a stabilire la storia delle scelte che abbiamo a disposizione ma sono poi i nostri comportamenti, la nostra volontà a decidere quali scelte – giuste o sbagliate – faremo. Quella di Oscar Cammilleri, preparatore fisico della Icaro Ecology Gela squadra militante nella DNC di basket, è certamente da condannare e punire: sferrare un pugno sul volto di Claudio Cavalieri (Cus Messina) non merita nessuna giustificazione. Per raccontare la sfida tra Icaro Ecology Gela-Cus Messina vinta dagli ospiti per 76-81, bisogna dunque partire dall’epilogo finale altrimenti si rischierebbe di omettere la storia, la verità. In una parola l’assenza della notizia. Nel caso specifico l’aggressione del tesserato dell’Icaro Ecology Gela ai danni del giocatore del Cus Messina. Non facendolo si darebbe ragione a quanti sostengono che ne uccide più l’ignoranza della guerra. E quando chi comunica non riesce a diventare un marchio di garanzia – la sola ragione per essere un buon giornalista – allora tutto è possibile, anche farla franca dopo una aggressione. A Gela nel dopo gara sono accadute tante di quelle cose che sarebbe riduttivo limitarsi solo allo scarto dei cinque punti finale, risultato maturato al netto dei pregiudizi sportivi, sicuramente per le assenze pesanti in casa Cus Messina (Daro Gullo e Ivan Riva) per via di una serie di infortuni che ne hanno alleggerito il peso e le rotazioni al proprio coach. Capolista Cus che però ha trovato energia vitale dalle prestazioni muscolari di capitan Contaldo e Sereni, dai guizzi di spregiudicatezza – figlia della gioventù – del play Nino Sidoti, dai lampi di genio di Claudio Cavalieri ma anche dalla forza di Tomas Di Dio e Jacopo Mercante. Questi i sei atleti che hanno portato con successo in porto la nave cussina nelle onde gelesi. E comunque vincere aiuta sempre a scacciare le preoccupazioni e curare gli acciacchi. Ma quello che però a noi preme di più è la notizia nella notizia: l’ennesima violenza durante una sfida sportiva. Lo sport dovrebbe educare al rispetto delle regole, alla lealtà, ma quando purtroppo l’indole violenta ne prende la scena, diventando essa stessa protagonista nuda e cruda, il match di basket, come nel caso specifico, rischia di diventare non più la sfida tra due formazioni che si fronteggiano attraverso le alchimie dei due coach, Francesco Anselmo e Pippo Sidoti, ma la parodia dello stesso avvenimento sportivo. Perché commentare una partita come se nulla fosse successo, con un giocatore disteso per terra, quasi si trattasse dell’epilogo della sfida sul ring tra Ray "Sugar" Leonard e Roberto Duran “Mani di Pietra”, con il personale medico e paramedico che lo soccorre, i compagni di squadra e lo staff preoccupati per la situazione, con l’aggressore tenuto a distanza dalla panchina del Cus Messina e dagli stessi dirigenti del Gela, significa che più di uno ha perso di vista la realtà. E hai voglia a parlare di lealtà, del niente è successo, della tensione frutto di qualche colpo subito in campo: sarebbe troppo comodo cavarsela così. Troppo semplicistico e sicuramente complice. La violenza si combatte con la denuncia del violento! Cosa rimane, alla fine della partita tra tra Icaro Ecology Gela-Cus Messina? Fiumi di parole. Ma anche un referto medico dell’Ospedale Papardo di Messina: quello che attesta i danni riportati da Cavalieri causati dall’aggressione folle di Cammilleri. Gesto da sanzionare senza neanche un dubbio. Perché lo sport è una cosa e il mondo della strada un’altra.