Basket & Sicilia: far parte del “Comitato Riccardo Caruso” ti apre un mondo di vantaggi

A cosa serve indignarsi sul basket? A niente …..o serve…… a migliorare la pallacanestro e quella siciliana in particolare? L’indignazione o almeno un certo tipo di indignazione è una cosa positiva e soprattutto può migliorare le cose solo se c’è una concreta e non astratta volontà di riformarle.

Ci eravamo lasciati con la consolazione di avere, nel breve spazio di una stagione, un nuovo Comitato siciliano, con un nuovo presidente che tiene alto il buon nome della pallacanestro isolana e che festeggia le numerose vittorie andando a testa alta nei palazzetti d’Italia. Ci ritroviamo con la storia di Giuseppe Terrasi, che fa parte del Comitato siciliano e che si nomina nello staff tecnico della rappresentativa maschile che parteciperà al prossimo Trofeo delle Regioni.

Una delle frasi preferite dai nostri politici è: giudicateci dai fatti. Bene, i fatti sono questi.

Motivi per indignarsi, figuriamoci, non ne mancano proprio e i vertici siciliani, e non, del basket ce ne offrono quasi quotidianamente e questo “irriverente foglio elettronico” non si tira mai indietro nel renderli di dominio pubblico. Il nostro giudizio sulla conduzione del movimento del basket siciliano del “governatore” Riccardo Caruso e dei suoi colleghi è arcinoto ai nostri lettori ma questa gestione sembra essere un pozzo senza fondo dal quale quasi giornalmente sgorgano azioni che umiliano il movimenti isolano.
Perché di questo si tratta, dell’umiliazione di un intero movimento, quello maschile – in questo caso -, che nonostante tre squadre nella seconda serie (A2) e tre in serie B che hanno l’obbligo di avere un responsabile tecnico del settore giovanile, nonostante le molte società che fanno attività giovanili con eccellenti risultati, il Comitato presieduto dal magnifico presidente Caruso, individua nel consigliere Giuseppe Terrasi l’unico in grado di poter allenare la rappresentativa regionale che parteciperà al prossimo Trofeo delle Regioni.

Orbene, nulla contro le capacità tecniche di Terrasi, ma noi non crediamo che la regione Sicilia non riesca a individuare un coach che svolga l’attività nel settore maschile e sopratutto con i giovani. Siete almeno d’accordo sul fatto che il tifoso del basket deve sapere se sono impiegate – come per i cibi che consumiamo –  sostanze derivate da organismi geneticamente modificati, ovvero raccomandazioni o allegre spintarelle? No? E allora vi meritate un voto sottozero per ogni percentuale di decenza persa lungo il cammino.
Tralasciamo sull’opportunità che il designato è tra coloro che designano, ma già la nomina della moglie del vice presidente ci aveva fatto intendere che questa politica federale è scarsa di risorse umane ma anche di pudore per cui bisogna arrangiarsi con quello che abbiamo in famiglia: ma perché umiliare il lavoro delle società siciliane che con sacrifici svolgono l’attività maschile se poi si designa il politico/allenatore che opera nel senior femminile ..???? Come direbbe un nostro amico questo è il Paese dove sicuro del posto è solo chi lavora male: comunque siamo tutti sulla stessa barca e sappiamo come vanno certe cose!

Chiamiamola, per essere generosi, la buona volontà di due parti che si siedono a discutere e trovano la soluzione migliore (per loro). In questo caso, mi sembra una vittoria del grottesco.

Così abbiamo smesso di sognare (e sperare) in un Comitato siciliano migliore perché abbiamo capito, magari tardi, una cosa tragica: non ce li toglieremo più dai piedi, non finirà mai questo teatrino. Uno farà politica, uno terrà lezioni di basket on line, naturalmente sui blog cari al presidentino Antonio Rescifina, uno una rubrica di fischi arbitrali con tanto di paste di mandorla, che è la vera novità.

Si accettano scommesse al botteghino!

Presidente Caruso stavolta non possiamo individuarla come responsabile in quanto Radio basket Sicilia narra che la decisione l’ha dovuta subire dal suo vice e da alcuni suoi consiglieri che già sono in pieno fermento elettorale per il rinnovo del 2020 del Consiglio direttivo che vede l’asse “CC”( Curella-Caudo) in piena sintonia e con questa scelta credono di raccogliere i frutti delle deleghe. In una classifica ideale del buon gusto il voto più basso tocca proprio a loro. Nessuna parolaccia, perché dietro di loro, tanto per cambiare, c’è Rescifina. Se ne tenga conto!
Orbene, in tanti palazzetti o gruppi social, l’indignazione è altissima non tanto nei confronti di una classe dirigente che ormai si è tolta la maschera da tempo – non vorrei passare per uno che odia Caruso (uno si comporta per quello che è…) – bensì nel settore tecnico nazionale, che in Sicilia è rappresentato da due tecnici del calibro del consigliere federale Ninni Gebbia e dal coach pluridecorato Antonio Bocchino, che acconsentono a queste scelte che porterà a tantissime polemiche e veleni in quei pochi giovani che credono, nonostante tutte le arroganze che vi abbiamo raccontato in questi anni, nei valori dello sport.

Ma a cosa serve indignarsi ??? E per oggi basta …ai posteri l’ardua sentenza.

 

Ciuff…e…Tino