Liti temerarie, accordo in Consiglio Ue sulla direttiva

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Il ministro della Giustizia svedese Gunnar Strömmer: «Ci muoviamo verso una protezione più forte per i giornalisti, i difensori dei diritti umani e altri che partecipano al dibattito pubblico».

Gli Stati membri dell’Ue hanno raggiunto nel Consiglio Giustizia a Lussemburgo una posizione comune su un progetto di legge che dovrebbe proteggere i giornalisti e i difensori dei diritti umani da pretese manifestamente infondate o  procedimenti giudiziari abusivi. Le azioni legali strategiche contro la partecipazione pubblica (Slapp nel gergo comunitario) sono un fenomeno in aumento per mettere a tacere le persone che parlano di questioni di interesse pubblico.

Per Gunnar Strömmer, ministro della Giustizia svedese, «la libertà di espressione e la libertà dei media sono fondamentali per il funzionamento delle nostre democrazie europee e delle nostre società  libere e aperte. Ora che abbiamo raggiunto un approccio generale, ci muoviamo verso una protezione più forte per i giornalisti, i difensori dei diritti umani e altri che partecipano al dibattito pubblico».

Il progetto di direttiva istituirà garanzie procedurali contro le  cause civili con implicazioni transfrontaliere. Le persone colpite da queste azioni beneficeranno di una serie di garanzie e tutele, come la garanzia finanziaria. Un Tribunale può cioè decidere di esigere che il ricorrente, vale a dire la persona o la società che ha avviato una  causa Slapp, versi una cauzione per i costi del procedimento. Inoltre il giudice può decidere di archiviare una domanda come manifestamente infondata nella prima fase possibile del procedimento.

Dato che queste cause spesso mirano a logorare finanziariamente un giornalista, un Tribunale può decidere che il ricorrente debba sostenere i costi del procedimento, compresi i costi della rappresentanza legale della vittima di Slapp. In caso di procedimenti giudiziari abusivi, inoltre, un tribunale può decidere di imporre sanzioni dissuasive o altre misure appropriate alla parte che  ha avviato il procedimento. Se una persona che vive nell’Ue è oggetto di un caso Slapp in un Paese terzo, gli Stati membri dell’Ue devono rifiutare il riconoscimento e l’esecuzione della sentenza emessa, s  verrebbe considerata manifestamente infondata o abusiva nello Stato membro in questione.

Le azioni Slapp sono in genere avviate da individui potenti, gruppi di pressione, società e organi statali. Il loro scopo è censurare, intimidire e mettere a tacere i critici, gravandoli con il costo della difesa legale, fino a quando non desistono. Ora la proposta di direttiva verrà negoziata con il Parlamento Europeo. (Adnkronos)

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