IL 29 OTTOBRE IN EDICOLA IL PAESE SERA

Un quotidiano per tutti al costo di soli cinquanta centesimi in edicola, gratis nei bar e a bordo dei treni Italo. L’impresa, che sembra folle in tempi di crisi dell’editoria, è proprio quella di dimostrare che è il modo di fare e distribuire i giornali ormai sorpassato, mentre un gruppo di giovani giornalisti insieme a disabili, rifugiati, ex detenuti, disoccupati, neomamme in cerca di lavoro può rivoluzionare il mondo dei quotidiani, restituendo centralità al lettore e agli edicolanti. Innovazioni che prevedono di arrivare alla piattaforma online che restituisce ai lettori più fedeli il costo dell’abbonamento.

Il 29 ottobre arriva in edicola in 40mila copie Il Paese Sera, una sfida collettiva che vuole combattere precarietà e conformismo dell’informazione, che parte da Milano, Roma, Napoli, con un formato tabloid di 16 pagine a colori.

Una data importante perché ricorrono 107 anni dalla morte di Joseph Pulitzer, il giornalista che diede corso al giornalismo moderno che sapeva dar voce alle classi più deboli. Si celebrano anche i 110 anni dalla nascita della Olivetti, l’impresa felice, a cui si ispira Il Paese Sera. Il quotidiano, diretto e fondato da Luca Mattiucci, ospita nel primo numero gli editoriali di Erri De Luca, Enrico Bertolino, Giobbe Covatta, Michela Murgia, Maria Grazia Cucinotta. Insieme ai disegni di Ryan Pagelow, Vauro Senesi, Damjan Stanich e le firme giornalistiche di Roberto Zuccolini, Emiliano Moccia, Maria Grazia Becherini, Anna Federica Toro, Giulia Polito.

Al via lunedì 29 ottobre anche il Social Instagram Challenge, che vedrà i lettori scegliere tra due organizzazioni non profit (Anpas Nazionale e Legambiente Nazionale) nell’assegnare uno spazio ADV gratuito e postarlo sul profilo Instagram @il_paese_sera, alla fine della giornata verrà decretata l’associazione vincitrice che riceverà un bonus per sviluppare nuovi progetti. Un modo creativo che va oltre l’idea degli spazi pubblicitari gratuiti per campagne sociali ormai ridotti all’osso tra i grandi editori, ma che rende protagonisti i lettori e la loro mobilitazione per una causa etica.

Tutte le innovazioni de Il Paese Sera
1. Non ci si avvale dei distributori tradizionali, ma se ne crea uno nuovo che coprirà tutte le principali città italiane ed è composto da migranti ed ex-detenuti selezionati dalla Comunità di Sant’Egidio. Perché tutti hanno diritto ad un lavoro.

2. È il giornale della gente e degli edicolanti. Della gente perché rende l’informazione accessibile a tutti al costo di 50 cent o può essere il secondo giornale di chi ne ha uno a cui è affezionato. Degli edicolanti perché il ricavo per singola copia è di 50 cent, ovvero cinque volte in più il ricavo su altri quotidiani.

3. Sarà il primo giornale che retribuirà i lettori (sulla versione online). Siamo abituati a giornali che si leggono gratis, altri che chiedono un chip per un tot di articoli. Il Paese Sera riconoscerà ai lettori assidui un bonus annuo di 99 euro da spendere: a) in donazione verso un soggetto no-profit b) in denaro su conto corrente c) per l’acquisto di un abbonamento ad un altro giornale. Perché la cultura ha un valore e abbiamo scelto di pagarla.

4. La redazione avrà un corpo giornalistico fatto di giornaliste neo-mamme e neo-papà, disoccupati provenienti dalle aree depresse dal Paese e giovani. Perché siamo attenti alle fragilità sociali.

5. Una divisione della redazione sarà composta da giornalisti provenienti dal Medio Oriente perché crediamo che un giornale debba parlare anche fuori dai propri confini. Quindi italiano ma anche inglese e arabo.

6. Sarà il primo giornale che utilizzerà come propria piattaforma di caricamento i social network. La soluzione più difficile è di solito anche quella più facile. La battaglia con i social è persa, quindi li facciamo nostri alleati.

7. La gestione social sarà affidata a persone con sindrome di Asperger perché siamo certi di poter mostrare che la disabilità è un valore aggiunto e non uno svantaggio, sul serio.

8. La redazione si avvarrà di una “redazione OLD” fatta da giornalisti pensionati (a cui è fatto divieto di scrivere perché siamo contro la precarietà e il lavoro a basso costo) che garantiranno quello scambio generazionale divenuto impossibile nelle redazioni dei giornali per la scarsità di ricambio, la mancanza di accesso alla professione e la fretta con la quale si è obbligati a lavorare.

9. Nessuno sfruttamento dei lavoratori, tutta la filiera è retribuita nella giusta misura e non si alimentano forme di precariato. Lo stipendio più elevato non supererà di 4 volte quello più basso dell’intera filiera produttiva.

10. L’editore è un soggetto misto composto da soggetti privati (aziende e cittadini) che decidono di partecipare all’impresa giornalistica sotto forma di impresa sociale. Ciascuno dei soggetti non può però cumulare più di 50 quote (valore di una quota 1.000 euro). Secondo la logica tanti padroni, nessun padrone. Il prodotto editoriale ha un costo annuo di produzione pari a 1,2 milioni di euro. Per chi crede sia poco basta verificare il livello di sprechi e costi superflui che le aziende editoriali tradizionali hanno cumulato negli anni. Un modello agile che permette di realizzare un giornale qualitativamente alto a costi relativamente bassi.

Ad oggi sono attive le Call per moltissime posizioni professionali secondo criteri di trasparenza e cooperazione: chi si candida comunica alla rete di amici sui suoi social che c’è una posizione di lavoro aperta pubblicando l’annuncio scelto direttamente dalla pagina Facebook IlPaeseSera.

La nostra scommessa è di dimostrare che in un solo giorno di distribuzione le rese totali saranno pari al 5% delle copie distribuite.
Un’idea partecipata di giornale a cui aziende, associazioni e cittadini potranno contribuire entrando a far parte entro il 30 dicembre 2018
. Sarà da quella data, infatti, che Il Paese Sera andrà a regime pieno accompagnando i lettori tutto l’anno.

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