Ifj: Nel 2022 uccisi nel mondo 68 giornalisti e operatori dei media

Nel nuovo report annuale sono raccontate le singole storie delle vittime: 12 di loro hanno perso la vita in Ucraina. Rispetto al 2021 ci sono stati 21 morti in più, mentre i cronisti attualmente in prigione sono 375.

I giornalisti e gli operatori dei media assassinati nel 2022 sono stati 68, ben 21 in più rispetto all’anno precedente: a renderlo noto è la Federazione internazionale dei giornalisti nel suo 32esimo rapporto annuale ‘2022 Killed List’, pubblicato oggi 7 febbraio 2023.

Il Paese in cui si è verificato il numero maggiore di uccisioni di giornalisti è l’Ucraina, dove 12 tra cronisti e loro collaboratori hanno perso la vita nel tentativo di raccontare la guerra. Seguono il Messico e Haiti, rispettivamente con 11 e sette giornalisti assassinati. Nel rapporto vengono raccontate tutte le loro drammatiche storie.

«Questa pubblicazione – ha detto il segretario generale della Ifj, Anthony Bellanger – non riguarda solo i livelli di violenza nei confronti dei giornalisti e degli altri operatori dei media, indicati dal semplice numero di attacchi contro di loro, ma anche le cause sottostanti. I dettagli contenuti in questo rapporto testimoniano una gamma di minacce, atti di violenza reali e una cultura dell’impunità, che spiegano la persistente crisi della sicurezza nel giornalismo».

Nel rapporto vengono indicati anche i nominativi dei 375 giornalisti attualmente in prigione: a primeggiare in questa triste classifica è la Cina con 75 cronisti dietro le sbarre, seguita dal Myanmar con 64, dalla Turchia con 51 e dall’Iran con 34.P

PER APPROFONDIRE
Il report completo ‘2022 Killed List’ è disponibile sul sito della Ifj.

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