CORSO FORMAZIONE LAVORO GIORNALISTICO

I  giornalisti che scrivono sistematicamente su argomenti specifici sono collaboratori fissi. Lo ha stabilito la Cassazione civile, sezione lavoro, con la  sentenza n. 26760 del 13 novembre 2017.

 

Una sentenza che chiarisce anche un punto fondamentale della questione, che individua la figura di collaboratore fisso in colui “che mette a disposizione le proprie energie lavorative, per fornire con continuità ai lettori della testata un flusso di notizie in una specifica e predeterminata area dell’informazione”. Ma sono tante negli ultimi due anni le sentenze che rafforzano alcune tutele per i giornalisti in tema di subordinazione.

E proprio di queste si parlerà il 29 giugno presso il dipartimento del consiglio degli avvocati, via Giacomo Venzian, n. 43 a Messina, dalle ore 16 per il convegno “Subordinazione e indici rilevatori”.

Relatori:  il magistrato Paolo Coppola (foro di Napoli) e gli avvocati giuslavoristi Francesca Chietera (foro di Materae Stefano Chiusolo (foro di Milano).

L’incontro, coordinato dalla giornalista Danila La Torre, e accreditato per avvocati e giornalisti,  rientra tra gli appuntamenti legati al corso per la formazione permanente sul tema “Il lavoro giornalistico tra diritti e doveri, responsabilità e tutele”,  organizzato dai rispettivi ordini professionali e da Agi.

Un tema caldo su cui si sono accesi i riflettori soprattutto dopo l’articolata sentenza della Corte d’Appello di Roma  (Sezione Lavoro,   09/10/2017,   n.555) che ha accolto una impugnazione proposta dall’Inpgi riformando integralmente la decisione del giudice di primo grado sulla subordinazione di quattro giornalisti inquadrati dalla datrice di lavoro come autonomi.

La Corte ha, infatti, sancito la presenza di tutti gli indici rilevatori della natura subordinata del rapporto quali: continuità della prestazione, pieno inserimento del lavoratore nell’attività redazionale, utilizzo degli strumenti di lavoro forniti dall’azienda, predisposizione in via stabile a settori di informazioni e disponibilità a svolgere anche compiti diversi ed ulteriori rispetto a quelli abituali.