SICILIA. REGIONE, D’ALIA: NON COMPRENDO POLEMICHE SU NOMINA NUOVO ASSESSORE BENI CULTURALI

Musumeci ha chiuso bene vicenda rimpasto, Ha ‘domato’ la Lega e creato condizioni per riconferma a Governatore. Al mio amico Buttafuoco: è il padrino politico di questa operazione. L’opposizione? Riproporre il vecchio schema della demonizzazione dell’avversario è perdente. La riflessioni dell’ex ministro Gianpiero D’Alia, in un post scritto su Facebook…

 

Francamente non capisco la polemica sulla nomina del nuovo assessore ai beni culturali. La lega è un partito della coalizione che ha vinto le ultime elezioni regionali. E le elezioni europee le hanno conferito il titolo di primo partito di quella coalizione. Non conosco il neo nominato ma ho letto la sua intervista di oggi su la Sicilia a Mario Barresi.

 

Mi sembra persona accorta e intelligente. Anche dal punto di vista politico. E poi, diciamolo con franchezza, affidarci all’esoterismo può essere una carta vincente. Abbiamo provato di tutto e ci mancava una seduta di giunta regionale che fa ricorso allo spiritismo per evocare il buon governo. A proposito di vincenti: l’unico mi sembra il Presidente della Regione. Ha chiuso la vicenda del rimpasto in giunta con buona pace di quanti scalpitavano. Ha domato la Lega costringendola ad entrare al governo per innesto, senza alcuna discussione sul programma e sul futuro della regione, e gli ha imposto l’assessore, con buona pace dei “moderati” della lega (absit iniuria verbis).

Ha ricomposto la diaspora del Movimento sociale italiano e ha fatto pace con il club di “buttanissima sicilia” che tanto aveva fatto per lui. E, cosa non da poco, ha creato le condizioni per la sua riconferma a presidente della regione. Una menzione speciale al mio amico Pietrangelo Buttafuoco, anch’egli vincitore di questa cronaca minore. È, infatti, lui il padrino politico di questa operazione e, a quanto sembra, il dominus del neo assessore.

Il buon Pietrangelo dovrà quindi misurarsi con la fatica politica del governo e penso che ciò sia positivo. Quanto all’opposizione mi sembra poco evocare fascismo e massoneria. E non perché siano aspetti secondari, tutt’altro. Ma alle gente che non condivide il nuovo scenario del cdx che vedrà solo due leader indiscussi e dominanti (Salvini e Meloni) riproporre il vecchio schema della demonizzazione dell’avversario è ridicolo, puerile e perdente.

Non si contrappone alla retorica pelosa del qualunquismo di destra altrettanta retorica pelosa e inconcludente. Se, ovviamente, si vogliono cambiare le cose. Se no va bene così. Temo che sarà pochino anche per sopravvivere.