Scandalo Ispettorato del lavoro. Corruzione sulla pelle dei lavoratori

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Ogni giorno a Catania migliaia di donne e uomini lavorano in nero, con paghe da fame, senza alcuna sicurezza, non potendo godersi nemmeno un giorno di ferie, senza alcuna garanzia se si ammalano, rischiando di ferirsi o morire sul posto di lavoro.

 

In questo contesto l’Ispettorato del lavoro di Catania invece di svolgere il suo ruolo e di impedire illegalità e sfruttamento, era asservito a politici e a comitati d’affari, come emerso dall’inchiesta Black Job di Procura e Guardia di Finanza: i funzionari apicali degli uffici venivano corrotti, rendendo inefficaci le segnalazioni su lavoro nero, sicurezza, mancato rispetto dei contratti.

 

Un “consolidato circuito corruttivo” sulla pelle delle lavoratrici e dei lavoratori che a causa di funzionari corrotti e politici e imprenditori corruttori non hanno visto assicurati i loro diritti, hanno perso fiducia nelle istituzioni e hanno continuato a lavorare in condizioni inumane, senza contratti, senza alcun diritto.

 

È inquietante che Marco Forzese, arrestato ieri mattina con l’accusa di corruzione, sia stato uno dei protagonisti della campagna elettorale per Enzo Bianco nel 2013 e sia oggi uno dei principali sostenitori della campagna elettorale di Salvo Pogliese, sotto l’effige di Diventerà Bellissima, movimento del Presidente della Regione Nello Musumeci. Un’ombra pesante su un sistema politico trasversalmente marcio.

 

È grottesco che Marco Forzese, accusato dalla Procura di aver corrotto dei funzionari per evitare che venissero presi provvedimenti contro datori di lavoro che sfruttavano i lavoratori, abbia aperto la sua campagna elettorale utilizzando lo slogan “lavoriamo Catania”, in compagnia di Salvo Pogliese e Ruggero Razza, assessore alla sanità del Governo Musumeci.

 

Il silenzio di Bianco e Pogliese su una vicenda così grave e che umilia l’intera città è vergognoso e consegna un quadro di consociativismo allarmante.

 

Catania Bene Comune è da sempre impegnata nel contrasto al lavoro nero e sottopagato, nella lotta contro lo sfruttamento delle lavoratrici e dei lavoratori. L’importantissima operazione della Guardia di Finanza e della Procura deve segnare un mutamento radicale del funzionamento dell’Ispettorato del Lavoro. È giunto il momento che le istituzioni intervengano con fermezza contro i datori di lavoro che assumono in nero, che sfruttano i lavoratori fuori dalle ore contrattuali, che non garantiscono le condizioni di sicurezza sul lavoro.

 

Catania deve liberarsi da corruzione, malaffare e sfruttamento: per farlo c’è bisogno dell’impegno e del coraggio di tutte e di tutti. Corrompere funzionari per perpetuare illegalità sulla pelle dei lavoratori è un crimine contro l’intera città.

 

Catania Bene Comune