RADIO ZANCA: MESSINA MI SEMBRI UN PO’ SPORCA…

Questa mattina sono uscito per fare un giro con due miei amici – fin qui niente di anormale, mi pare – obiettivo raggiungere Piazza Cairoli, il cosiddetto salotto buono di Messina. E qui cominciano i drammi: il percorso verso il centro città è sempre avvelenato dall’ansia. Troverò posto sulle panchine pubbliche per godermi la piazza ben curata dall’Amministrazione De Luca? Quanti sacrifici dovrò ancora fare per tenermi ben stretto questo meraviglioso sindaco?

E quanto dovremo lottare per convincerlo che Noi non siamo zozzoni bensì vittime di una azienda servizi che ci costa l’occhio della testa? Davanti alla mia casa, come davanti alle case di tutti i messinesi che non vivono nei boschi, i rifiuti, l’erba, le bottiglie di plastica, le foglie degli alberi si addensano sempre più fitte e minacciose. Nessuno che ci faccia caso eppure  – come le auto blu – sono in prima, in seconda, in terza fila. Alcune erbacce cominciano ad arrampicarsi lungo le pareti dei palazzi. Io non ho nessun potere, né godo di privilegi, però ho le mani libere per poter fare alcune riflessioni sulla situazione presente.

Però una volta rimesso piede nella tana, ho almeno il conforto di potermi guardare allo specchio: non è cosa da poco. E dunque posso con un pizzico di presunzione scrivere che ho visto in questi anni di pubblica amministrazione tutta una serie di asini ragliare e credo d’aver capito alcune cose: il sindaco, che sia Cip o Ciop o Peppe o Vanni è uguale, urla in continuazione, non si capisce sempre cosa dice e forse è meglio così. Tutt’intorno si fa finta di divertirsi come pazzi, con il popolo bue che tifa per uno per l’altro, come se si trattasse di un varietà grassi contro magri, o alti contro bassi. Ma nulla cambia in meglio per i cittadini. Dopo queste foto sono curioso di scoprire a che punto sale l’indignometro!