Maltempo: 9 comuni su 10 a rischio idrogeologico

L’arrivo della pioggia salva l’Italia dalla siccità ma a preoccupare è il rischio idrogeologico su un territorio in cui oltre 9 comuni su 10 (il 93,9% del totale) hanno aree a rischio per frane ed alluvioni anche a causa del cambiamento climatico in atto. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare l’allerta meteo in 11 regioni della protezione civile con precipitazioni da sparse a diffuse, anche a carattere di rovescio temporaleschi.

I forti temporali, soprattutto se si manifestano con precipitazioni intense, rischiano – sottolinea la Coldiretti – di provocare danni poiché i terreni secchi non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento provocando frane e smottamenti. Il maltempo infatti si abbatte su un territorio reso più fragile dalla siccità dopo un 2023 in cui è caduto il 14% di acqua in meno secondo le elaborazioni Coldiretti su dati dati Isac Cnr.

Al contrario le precipitazioni diffuse e non violente sono importanti per colmare in deficit idrico in una situazione in cui – precisa la Coldiretti – c’è scarsità di neve in diversi settori dell’arco alpino e su gran parte della dorsale appenninica e una situazione di stress idrico che cresce ma mano che si scende verso Sud con apice nelle isole. Negli invasi della regione Sardegna a gennaio c’era il 21% di acqua in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente mentre in quelli della Sicilia a gennaio 2024 il deficit è del 13% rispetto all’anno precedente secondo le analisi Coldiretti sui dati dei Dipartimenti Idrografici Regionali.

Ed è preoccupante anche la situazione dei bacini della Puglia con oltre 119 milioni di metri cubi in meno rispetto all’anno scorso secondo l’Anbi che evidenzia criticità anche nel centro Italia. Dall’Abruzzo dove non c’è neve al Lazio dove i laghi rimangono in condizioni critiche così come grave risulta la condizione del fiume Tevere, dall’ Umbria dove il lago Trasimeno resta 18 centimetri più basso rispetto al minimo livello “vitale” alle Marche scendono i livelli dei fiumi Potenza, Esino, Sentino, Tronto e Nera e sui monti non c’è neve ma – rileva la Coldiretti – si aggrava anche la condizione dei fiumi in Toscana secondo l’Osservatorio Anbi.

La siccità – conclude la Coldiretti – mette a rischio le semine di cereali, legumi, ortaggi ma anche il foraggio nei pascoli che risulta in netto calo. La mancanza di acqua provoca ripercussioni anche sui costi per le imprese aumentati anche a causa del rialzo delle quotazioni del foraggio mentre in Puglia siccità e venti di scirocco con alti tassi di umidità hanno ridotto anche la produzione di carciofi del 60% mentre in Sicilia e Sardegna si segnalano difficoltà allo sviluppo di frutta e ortaggi con le arance o le insalate che non riescono a crescere adeguatamente per la carenza di acqua.