Lettera aperta al sindaco di Messina: armonia e stonature nella gestione del territorio

Caro sindaco Federico Basile,

armonia e stonature nella gestione del territorio. Si potrebbe intitolare così il libro bianco sulla città colorata di grigio. Nella sterminata giungla di progetti, riqualificazioni e tutela dell’ambiente signor sindaco ha dimenticato qualche passaggio. E che c’è bisogno di maggiore attenzione lo dimostrano le ruspe in alcuni punti strategici di Messina. Basile ripararsi dal mondo reale girando la testa da un’altra parte è un’illusione.

E anche una pericolosa diseducazione civile

Non dovrebbe essere una delle sue priorità tutelare il verde esistente e preservare la biodiversità? Non dovrebbe il suo assessore al ramo integrare il database del patrimonio arboreo pubblico con quello presente sulle aree private? E così ridurre il consumo di suolo e recuperare gli ambiti con vegetazione? Da settimane segnaliamo movimenti sospetti in via Leonardo Sciascia, (V Circoscrizione, San Licandro) dove la sicurezza del territorio è messa in pericolo ma invece di dare risposte si preferisce non rispondere. Al contrario sindaco Basile noi siamo del parere che tocca affrontare certi argomenti anche se sono spinosi. Tocca affrontare i rischi di ogni rotta che scegliamo, specie se si amministra il bene pubblico. Dalla politica lobbistica non ci si salva in diretta social ma con gli schermi spenti e la coscienza pulita.

Una amministrazione attenta – come lei più volte tiene a precisare – dovrebbe ritenere importante realizzare un censimento complessivo del verde, sia pubblico sia privato, e prevedere norme che distinguano con maggiore chiarezza le specie autoctone da quelle invasive, che non necessitano di tutela. Questo per orientare le scelte di programmazione urbanistica che devono necessariamente tenere conto della vegetazione esistente e preservare la biodiversità, non considerandole più come interferenze alla costruzione.
Per quanto riguarda il consumo di suolo – signor sindaco – dovrebbe al più presto spiegare al Consiglio comunale e quindi alla città, se è davvero favorevole – e se non lo è perché? – per una maggiore attenzione alle porzioni di suolo naturale con progettazioni attente al recupero dell’esistente e alla conservazione dello status quo della vegetazione. Parlare chiaro e non avere paura mai distingue le persone oneste da quelle che hanno scheletri nell’armadio. Altrimenti ci vuole fegato a fare propaganda mentre la verità è ben diversa.

Restiamo in attesa di un suo commento…aspettando l’ora d’aria!