
Thomas Merton. La «grandezza» dell’uomo non è data dalle risposte, quanto delle domande” che fa e si fa!
Messina – Per essere un politico “normale” bisognerebbe possedere una serie di capacità indispensabili: parlare e scrivere in italiano; Conoscere i propri diritti e i propri doveri, essere onesto e non rubare. I politici hanno perduto la stima dei cittadini perché spesso non riescono neppure a mettere una dietro l’altra due parole, figurarsi il resto.
La politica locale non è diversa da molte realtà del Paese. Eppure, tutti abbiamo bisogno di imparare. A esempio: vi ricordate quando segnalammo lo scivolone fatto dalla Giunta Basile nell’Ordinanza numero 730 del 27 maggio 2025? Sì, quell’articolo in cui mettevamo a conoscenza i lettori di IMG Press che l’amministrazione di Messina era riuscita a capovolgere la realtà dei mesi dell’anno regalando a giugno un giorno in più (il 31) nel redigere l’ordinanza numero 730 del 27 maggio 2025. Non so a voi ma quell’orrore ci fece aumentare i dubbi sulla bontà della classe dirigente o sul percorso scolastico nella scuola primaria. Come dimenticare la famosa filastrocca, che si impara già alla scuola materna o al primo anno di Scuola Primaria: 30 giorni ha novembre, con aprile, giugno e settembre. Di 28 ce n’è uno, tutti gli altri ne han 31. Possibile che non meritiamo di meglio? Molti dubbi.
Per rimediare allo scivolone qualche testa pensante di Palazzo Zanca non ha trovato di meglio che correggere, in modo grossolano, a penna la segnaletica che circonda il Genio civile di Messina – quasi fosse il maestro di un tempo (siamo nel 2025 in piena era tecnologica) l’uno con lo zero per ridare al calendario di giugno la dignità che merita. Resta il dubbio se, oltre l’orrore da circoletto rosso, chi di dovere abbia pure bacchettato sulle nocche il somaro. Visto che siamo in tema vorremmo segnalare ai nostri solerti amministratori che nell’entrata del palazzo del Genio civile – via dei Mille – campeggia una segnaletica che intima ai cittadini che è in vigore un divieto di sosta – 0-24 – con tanto di rimozione eccetto per autovetture autorità e rappresentanza (numero 4 stalli).
Giusto, sacrosanto, perfetto. Salvo, poi vedere parcheggiate nei quattro stalli, auto di comuni mortali. Vorremmo capire il senso o forse l’abuso. Premesso che la democrazia ci fa tutti eguali, ma i buoni ordinamenti sociali chiedono ancora il rispetto per le autorità e sicuramente non la presa in giro nei confronti di chi rispetta le regole.
Mentre osservavamo il cartello in questione uno degli operai che stava lavorando nella via si è avvicinato e osservando ciò che era palese a tutti (stalli occupati abusivamente) con un sorriso ci ha liquidato: Futtitinni, siamo a Messina!
Guardando ai fatti si riesce meglio ad apprezzare qualcosa o a indignarsi per qualcos’altro
Immaginiamo la possibile reazione di Basile e Co a quanto da noi raccontato e certificato con le foto: Non accettiamo lezioni da nessuno! e la sua variante: Non prendiamo lezione da chicchessia! una delle frasi più stupide e purtroppo più ricorrenti, tra quelle imbracciate dai nostri amministratori di destra, di centro, di sinistra. Specialmente quando, credendo di fronteggiare chissà quale minaccia al proprio piedistallo, la scagliano con faccia tempestosa, tono di voce imperioso e punto esclamativo annesso. Tutti dettagli che servono a nascondere la fragilità del suo significato sottostante, che è sempre difensivo.
Ora che la misura è davvero colma, anche autorevolissimi professionisti messinesi, finora troppo distratti o silenziosi, elevano la loro voce. Lo constatiamo con soddisfazione: non certo per rivendicare frustranti primati, ma per cercare di scongiurare che la questione morale, finora rimossa, venga ora sublimata nella chiacchiera. Troppe volte le uscite sono rientrate. Gli impegni solenni sono stati dimenticati. I problemi, anziché risolti, dissolti.
Messina è la città delle contraddizioni e dei (falsi) paladini: però mai nessuno che confessi le proprie colpe. Bisognerebbe non dare spazio, fiducia, voti e titoli per questi mediocri. Bisogna prendere a pedate i cialtroni. Quelli, per intenderci, che usano il nome di eroi come Borsellino e Falcone per ottenere successo, riconoscenze, attestati di verginità. Siete sicuri di meritare elogi, incarichi, tazzine? Sicuri?
Tutti abbiamo bisogno di ascoltare, tutti abbiamo bisogno di imparare. Specialmente i politici che devono (dovrebbero) farsi carico della comunità. Cosa altro è la politica, l’autorevolezza, se non questo? La democrazia ci fa tutti eguali, ma i buoni ordinamenti sociali chiedono ancora il rispetto per le autorità che deve riconoscere i nodi sociali e affrontarli insieme. Attenuare le tensioni e le diseguaglianze: dare opportunità a tutti e non solo ad amici, parenti, amici degli amici e bravi ragazzi! Lo so, dovremmo prendere per buono il consiglio dell’operaio: Futtitinni, siamo a Messina!
I nostri amministratori lo sanno e ci danno quel che vogliamo: feste del pesce e del maiale; beach volley in Piazza Duomo e compagnia danzante. Distrarci per non pensare ai problemi veri (penuria d’acqua, lavoro, locali con cartello vendesi, microcriminalità, fiumi di droga, prostituzione minorile, ecc) problemi così noiosi e faticosi da risolvere. Per carità, lo capiamo!