LA DEVOZIONE DI MESSINA A MARIA DIVENTI INVITO A CREARE UN “TERRENO VERGINE” IN CUI TESTIMONIARE UNA CHIAMATA

Ha inizio dallo “sguardo di Maria sulla città” la riflessione dell’Arcivescovo Mons. Giovanni Accolla per il Natale 2019. Maria, che è modello di “ascolto attento alla chiamata del Signore”, ricorda continuamente “il valore della chiamata e dell’ascolto, che tradotto in testimonianza si manifesta nell’esperienza vitale e feconda dell’accoglienza”.

 

La verginità di Maria diventa, così, “un forte richiamo al nostro bisogno di verginità”, in una realtà “dove molto di quanto ci circonda non è più vergine, inquinato da relazioni che turbano la dignità dell’uomo”; lontano dalla tentazione dello sconforto e della rassegnazione, l’Arcivescovo invita a guardare i “numerosi segni di bontà” e gli “esempi poco appariscenti, ma molto autentici di generosità, di solidarietà e di carità” per ricreare “il terreno vergine” dove possa attecchire la chiamata del Signore.

Ed è una chiamata che diventa accoglienza e disponibilità alla testimonianza, sul modello della famiglia di Nazareth contemplata nel presepe, quel presepe che Papa Francesco, nella sua ultima Lettera Pastorale, indica come segno di evangelizzazione e che in vari Comuni e Parrocchie dell’Arcidiocesi viene in questi giorni realizzato come “presepe vivente”.