Inaugurata dall’Asp di Messina la prima Casa Comunità Hub d’Italia

Messina – Inaugurata a Patti (Me) la nuova Casa di Comunità Hub, realizzata con i fondi del piano nazionale di ripresa e resilienza. Un atto importante per l’evoluzione del modello organizzativo dell’assistenza di prossimità, che ottimizza l’offerta socio‑sanitaria locale. La struttura funge da punto unico di accesso per attività di prevenzione, cura e riabilitazione” e si rivolge in particolare alle persone fragili, affette da patologie croniche o in condizioni di disagio sociale. Concepite per integrare prestazioni mediche e servizi di supporto, le Case di Comunità intendono facilitare la continuità assistenziale sul territorio.
Alla cerimonia hanno partecipato oltre all’assessore l’assessore regionale alla sanità Daniela Faraoni, il direttore generale regionale alla sanità Salvatore Iacolino, la Direzione strategica dell’Asp di Messina, anche i rappresentanti dell’ufficio scolastico regionale per la Sicilia, dell’Ordine dei farmacisti di Messina, del comitato consultivo aziendale e della rete civica della salute, insieme al centro servizi di volontariato e alla caritas diocesana di Patti. Al termine della presentazione istituzionale è stato realizzato un tour guidato negli ambienti interni, con illustrazione delle postazioni dedicate alle visite domiciliari e alle attività di telemedicina. Il complesso, articolato in diverse aree funzionali, offrirà percorsi personalizzati di consulenza medica e sostegno sociale, senza distinzioni di età o condizione clinica. L’iniziativa, grazie alle risorse del Pnrr, si inserisce in un più ampio programma di potenziamento della rete territoriale finalizzato a ridurre i ricoveri non necessari. L’Asp di Messina ha presentato la prima casa di comunità oggi a Patti ed entro il marzo 2026 inaugurerà tutte le altre e gli ospedali di comunità previsti a Messina e provincia.

“Le case di comunità – spiega l’assessore Regionale alla Sanità Daniela Faraoni- saranno operative h 24 e questo è anche uno dei punti centrali della nuova riorganizzazione del sistema sanitario nazionale”. “Per questa opera strategica – spiega l’ingegnere Salvatore Trifiletti direttore dell’unità operativa complessa ufficio tecnico – pensata per rispondere ai bisogni delle comunità locali, si è utilizzato un modello integrato e multidisciplinare. E’ stata finanziata attraverso i fondi del Pnrr- missione 6 Salute. L’edificio che ospita la nuova Casa di Comunità di Patti si sviluppa su cinque livelli – uno seminterrato e quattro piani fuori terra e insiste su un lotto di circa 1.370 mq”. Progettata secondo il modello HUB, la struttura è pensata per offrire un punto di accesso unico, integrato e multidisciplinare ai servizi sanitari e socio-assistenziali. Al suo interno operano medici di medicina generale, specialisti, personale infermieristico e operatori dei servizi sociali, con l’obiettivo di garantire una presa in carico completa e coordinata della persona. L’organizzazione degli spazi è articolata in macro-aree funzionali, distribuite su ciascun livello dell’edificio, secondo una logica di efficienza, prossimità e integrazione tra le diverse attività“. Gli interventi – spiega la Direzione Strategica, composta dal direttore generale Giuseppe Cuccì, il direttore amministrativo Giancarlo Niutta, il direttore sanitario Giuseppe Ranieri Trimarchi, – sono stati portati a termine con competenza, puntualità e una costante attenzione alle esigenze funzionali della struttura, garantendo alti standard qualitativi e in anticipo rispetto ai tempi contrattuali. La nuova Casa di Comunità è un modello di prossimità, accessibilità e qualità assistenziale di riferimento sanitario innovativo per i cittadini di Patti e del comprensorio e guarda con concretezza al futuro del sistema sanitario territoriale. Mira ad ottimizzare l’offerta socio‑sanitaria locale e ha rappresentato un’azione concreta di medicina umanitaria”.

Scheda Tecnica Casa Comunità Hub Patti
Al piano terra sono ospitate due aree fondamentali per l’assistenza territoriale: la macro-area “assistenza di prossimità”, dedicata ai servizi sanitari di prima linea. Vi trovano sede l’assistenza medica H24 o H12, i servizi infermieristici, il punto unico di accesso (PUA) in ambito sanitario e amministrativo, nonché gli sportelli e gli uffici dedicati ai servizi sociali, con la presenza di assistenti sociali, operatori della prevenzione e dell’assistenza domiciliare; e la macro-area “cure primarie”, riservata alla medicina di gruppo integrata. Qui operano i medici di Medicina generale (MMG), i pediatri di libera scelta (PLS) e gli infermieri di famiglia o di comunità (IFoC), all’interno di spazi progettati per favorire il lavoro in equipe e l’approccio interdisciplinare alla cura. Il primo piano accoglie la macro-area specialistica, dedicata ai servizi diagnostici, ambulatori per la diagnostica di base, un’area prelievi e spazi per visite specialistiche. A questi si affiancano ambienti dedicati alle funzioni di supporto non cliniche, tra cui l’accoglienza, i locali logistici e i depositi per il materiale sanitario e tecnico. Al secondo piano si sviluppa la macro-area “servizi generali e logistici”, che garantisce il funzionamento quotidiano della struttura. Comprende spazi destinati all’accoglienza degli utenti (come il CUP e gli uffici amministrativi), ambienti riservati al personale sanitario e non (tra cui spogliatoi, locali relax), servizi logistici (magazzini, archivi, depositi) e locali tecnici. Il terzo piano è occupato dalla macro-area “locale tecnico”, ed ospita gli impianti di servizio dell’edificio, inclusi i vani tecnici generali e quelli dedicati all’ascensore, a supporto dell’intera infrastruttura impiantistica.
Il lavoro è stato eseguito dalla società Sb engineering srl e diretto dall’architetto Salvatore Versaci. Entrambi coordinati dal responsabile del procedimento geometra Fortunato Lipari, sotto la supervisione del direttore della UOC Ufficio Tecnico Salvatore Trifiletti e del referente unico aziendale per il PNRR Elisa Mastrantonio.