Il coronavirus è arrivato. Tg attenti, ma non “isterici”

I Tg dal 17 al 21 febbraio 2020 – Il manifestarsi dei primi focolai di Coronavirus nel Nord Italia monopolizza da venerdì le edizioni di prime time, occupando più di metà delle scalette. Titolo unico per Tg4 e Tg La7, che aprono col medesimo annuncio: «Il virus è arrivato».

 

Di fronte ad un’emergenza di cui non si può ancora prevedere la concreta portata, le testate operano per garantire report efficaci sulla situazione dei malati e delle operazioni di contenimento del contagio; diversi gli esperti consultati. In un quadro che offre notizie inevitabilmente allarmanti, i Tg si dimostrano attenti, ma non “isterici”, rilanciando i messaggi rassicuranti del Premier Conte e del Ministro Speranza, invitando la popolazione alla calma.

Unica eccezione Tg4 che, nonostante la conduzione rinnovi gli inviti alla calma, scivola a metà edizione su un servizio particolarmente ansiogeno il quale – con sottofondo musicale inquietante – parla dei pericoli del contagio, dei limiti nelle azioni di controllo e del ruolo avuto da alcuni “superuntori” nel diffondere, inconsapevolmente, il virus. Diverso l’atteggiamento del Tg5, che nei suoi servizi ricorda ai telespettatori le opportune misure da prendere nel caso si sospetti il contagio: restare a casa, non andare in ospedale, chiamare un medico. Tg5, Tg3 e Tg1 si interessano, inoltre, dei fronti del contagio negli altri paesi, segnalando la situazione problematica in Iran e in Corea.

Renzi vs Maggioranza, scontro rimandato. Scuola: Tg4 intervista la ministra Azzolina

Le schermaglie tra la maggioranza e Matteo Renzi si impongono nella prima parte della settimana, collezionando 10 aperture, per attenuarsi giovedì con l’annuncio di un incontro chiarificatore tra il leader di Iv ed il Premier Conte. Tg La7 apre lunedì sul “paradosso” di uno scontro che vede il Governo sempre più in bilico, nonostante «tutti dichiarino di non volere la crisi»; martedì il primo titolo su diverse edizioni va al voto sul milleproroghe, seguito mercoledì dal nuovo affondo di Renzi, che con l’annuncio di una possibile sfiducia verso il ministro Bonafede, colleziona 5 aperture e la copertina del Tg5. Come nelle passate settimane, i Tg Rai cercano di non accentuare lo scontro, mentre le testate Mediaset rilanciano le spaccature nel Governo, anche attraverso il giudizio dei commentatori ospitati dal Tg4. Sempre la testata di News Mediaset propone giovedì un’interessante intervista alla ministra Azzolina, verso la quale era stata molto critica in passato, permettendole di illustrare la sua linea di intervento per la scuola e per lo sblocco dei concorsi per gli insegnanti, fermi da 2 anni.

Strage in Germania: matrice xenofoba. L’attenzione del primetime agli episodi di razzismo. Mattarella in visita alla Sinagoga di Roma.

La strage xenofoba di Hanau, in Germania, spicca giovedì in apertura per Studio Aperto, Tg1, Tg La7 e Tg2. Nonostante l’orrore che nasce da questa vicenda, i Tg di serata non se ne fanno più di tanto influenzare, com’era accaduto per altre stragi “europee”. Ciò si deve, probabilmente, ad una mancanza di allarme dovuta alla matrice dell’attacco, che non viene dall’“esterno” (islamici, fondamentalisti), ma da “casa nostra” e, quindi, una matrice xenofoba che negli ultimi anni non rappresenta una novità e viene, erroneamente, considerata meno pericolosa.

L’attenzione dei prime time verso gli ulteriori episodi di razzismo ed antisemitismo si mantiene comunque accettabile, con Tg2 che mercoledì apre su di un nuovo atto di vandalismo a Ravenna, per dedicare un reportage ai casi già denunciati nel torinese. Spazio anche per Studio Aperto, che venerdì titola su ulteriori episodi di questo genere, come le aggressioni ad un cingalese da parte di una baby-gang (servizi per tutti). Sempre venerdì, tutte le testate coprono la visita del Presidente della Repubblica Mattarella alla Sinagoga di Roma (titoli per i Tg Rai e Tg5), con Tg2 che parla di “momento storico”.

Libia, profughi e controllo dei porti: parole d’ordine “dimenticate”. Caso Zaky, Mentana prefigura sviluppi negativi.

La situazione in Libia, con il progetto di una nuova missione europea per assicurare l’embargo sulle armi e mettere un freno al conflitto tra il Governo di Tripoli ed il generale Haftar, risulta sostanzialmente assente, e riceve titoli solo da parte del Tg3 e Tg La7. L’impressione che se ne ricava è che, in assenza delle parole gridate della politica, questo fronte sia uscito dalla priorità del prime time; il Tg4 affronta questo tema solo in presenza di Giorgia Meloni, la quale rivendica la bontà della sua proposta di un blocco navale – che sembra diretta a voler “imporre e difendere” le esportazioni del petrolio libico, più che la salute dei migranti. Buono il report del Tg3 di giovedì, che mostra ancora una volta la debolezza di una tregua di fatto inesistente.

Le manifestazioni in favore dello studente egiziano Patrick Zaky sono coperte lunedì dai Tg delle 20. Tg La7 dedica forte attenzione alla vicenda, registrando giovedì un probabile sviluppo negativo a seguito delle accuse di omosessualità rivolte allo studente, che in Egitto si identificano come un grave reato.